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A Monteviasco torna la funivia dopo sette anni di isolamento ed è subito pienone

Monteviasco
Monteviasco. ©Ti-Press/Samuel Golay

A meno di due settimane dall’inizio delle corse, la località varesina a pochi chilometri dalla Svizzera ha registrato 400-500 visite al giorno nel fine settimana seguente a Ferragosto. Una grande soddisfazione per i locali e l’associazione Monteviasco borgo e natura che non ha mai smesso di crederci.

Ha riaperto da poco più di una settimana e ha già avuto un grande successo. Stiamo parlando della funicolare di Monteviasco che ha ripreso il servizio dopo ben sette anni in cui il paesino del Varesotto, a pochi chilometri dal confine elvetico, è rimasto isolato dal resto del mondo.

Nel borgo vivono in maniera permanente solo cinque persone, mentre una sesta alterna la residenza a Monteviasco con un’altra a valle. Ci sono però decine di “montini” che salgono in paese con regolarità nei fine settimana e durante le vacanze.

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Dalla fine del 2018, tutti loro hanno potuto raggiungere l’amata destinazione unicamente percorrendo una mulattiera composta da 1’400 gradoni in sasso. Il motivo di questo isolamento è da ricondurre a un tragico incidente avvenuto nel novembre di quell’anno, quando il manutentore della funivia in partenza da Piero ha perso la vita stritolato dal macchinario che gestiva. Da allora, la ricerca di un sostituto si è fatta ardua. Fino ad oggi.

Prime corse il 10 agosto

Domenica 10 agosto, alle 9 del mattino la storica funivia di Monteviasco ha infatti ripreso a funzionare sotto la gestione di ATM (Azienda trasporti milanesi), a seguito della gara indetta nella primavera scorsa dall’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale del bacino di Como, Lecco e Varese.

Completati i collaudi e ottenute tutte le autorizzazioni necessarie, l’impianto sarà ora attivo tutti i sabati, le domeniche e i festivi dalle ore 10 alle ore 18 con corse ogni 15 minuti.

“La riapertura della funivia – si legge in una nota di ATM – rappresenta un passo importante per la valorizzazione del territorio e per il rilancio turistico della zona, offrendo un mezzo di trasporto sostenibile e panoramico per raggiungere uno dei borghi più affascinanti della Lombardia”.

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“Non è la funivia a ridarci vita”

Ma guai a dire che Monteviasco, ora, tornerà a vivere. “Non è la funivia a ridarci vita, ma sarà lei ad aiutarci per continuare a fare tutto quello che abbiamo in mente per il futuro”, afferma il presidente dell’associazione Monteviasco borgo e natura Marco D’Agostino.

Sono molte le persone legate a questo cumulo di case abbarbicato a 1’650 metri di altitudine che si sono impegnate nel corso di questi sette anni, con autorità e aziende di trasporto, affinché il progetto di reintrodurre una funivia a Monteviasco non cadesse nel dimenticatoio. E ora, ci conferma D’Agostino, in paese c’è un’euforica aria di festa.

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“Anche se la funivia viaggia solo nel fine settimana e nei festivi, possiamo respirare la libertà di salire e scendere con più agio e tranquillità”. Oltre ai pochi residenti fissi, sono una ventina le persone, come D’Agostino, che praticamente tutti i fine settimana percorrevano a piedi la mulattiera per passare il week-end nell’amato borgo e che ora potranno farlo facendo meno fatica e portando con sé qualche oggetto personale o acquisto in più.

Inoltre, molti altri hanno smesso di frequentare Monteviasco con l’interruzione del servizio di trasporto avvenuta nel 2018. “Ma qui le case sono un centinaio quindi crediamo che almeno 60-70 persone potranno finalmente rientrare nelle proprie seconde abitazioni”.

Monteviasco
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Unica alternativa alla mulattiera: l’elicottero

Fino a che la nuova funivia non è entrata in funzione, l’associazione locale ha fornito ai “montini” un servizio di trasporto alternativo: l’elicottero, affinché, poche volte all’anno, le persone potessero rifornirsi anche con della merce. In precedenza, era stata attiva una teleferica per gli approvvigionamenti ma poi, anche questa si è rotta.

Monteviasco borgo e natura ha quindi organizzato, autofinanziandosi, circa quattro viaggi annui in cui le persone hanno potuto portare bagagli, spesa, approvvigionamenti, eccetera. Un’alternativa che ha però richiesto un certo sforzo organizzativo, oltre che finanziario, e cui i locali sperano di non dover più ricorrere.

Oggi l’entusiasmo vince l’attesa e la delusione delle persone di Monteviasco che, in certi momenti, ha prevalso nei confronti delle istituzioni che le hanno fatte sentire abbandonate. Una delusione che qualche anno fa ha addirittura spinto i locali a chiedere l’annessione del paese alla Svizzera e al Ticino.

Una proposta in odore di provocazione che ha avuto il merito di far parlare della questione, tant’è che ne hanno scritto anche testate germanofone come il BlickCollegamento esterno o la SRF. Ora che la situazione sembra essersi risolta, anche il sentimento secessionista si è riassorbito.

Una comunità attiva

“La speranza – aggiunge il presidente dell’associazione – è quella di integrare man mano qualche giornata di corse in più anche in settimana. Questo darebbe un’ulteriore boccata di ossigeno alle persone del luogo, e non solo ai turisti, e la possibilità di realizzare qualche altro evento in quota”.

Sì, perché la comunità di Monteviasco è molto presente e attiva: “L’ultima volta che abbiamo organizzato un aperitivo condiviso all’aperto, prima della riapertura della funivia, eravamo in 60 in piazza”.

In paese continua ad essere aperto il ristorante di sempre, il Vecchio circolo, e due anni fa è nata anche la Foresteria: una struttura comunale con otto posti letto che fornisce vitto anche ai turisti, oltre che agli ospiti. Inoltre, è da poco stata inaugurata un’area museale che presto diventerà anche una biblioteca libera.

Successo a Ferragosto

Insomma, Monteviasco, come dice D’Agostino “non rinasce, ha sempre continuato a vivere”. Ma ha accolto la riapertura della funivia pronto a qualche visita in più.

E meno male, visto che per Ferragosto e il fine settimana successivo è stato registrato quello che le cronache potrebbero definire un boom: nello scorso fine settimana l’associazione Monteviasco borgo e natura stima infatti una media di 400-500 visite al giorno.

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