Zuffa a Palazzo federale, Beat Jans difende le azioni degli agenti

"I parlamentari avrebbero dovuto attenersi alle istruzioni della polizia": il consigliere federale Beat Jans ha difeso l'operato degli agenti che hanno bloccato i due deputati democentristi che hanno cercato di accedere a un'area momentaneamente bloccata.
Dopo la breve zuffa avvenuta mercoledì all’interno di Palazzo federale tra due deputati e la polizia, giovedì si è espresso per la prima volta anche il responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) Beat Jans, attualmente impegnato a Lussemburgo in una riunione tra ministri dell’UE, alla quale era invitata anche la Svizzera.
“I parlamentari avrebbero dovuto semplicemente utilizzare un’altra scala, e attenersi in tal modo alle istruzioni della polizia”, ha commentato il ministro.
Il responsabile del DFGP ha colto l’occasione per ringraziare le forze di sicurezza interessate, che a causa dell’imminente conferenza di pace sul Bürgenstock sono “estremamente sollecitate”.
Cosa è successo
Mercoledì, durante la visita a Berna del presidente del Parlamento ucraino Ruslan Stefanchuk, è scoppiata una breve colluttazione tra il consigliere nazionale democentrista Thomas Aeschi e alcuni agenti di polizia di guardia a Palazzo federale. Coinvolto nella breve zuffa è stato anche il collega di partito Michael Graber.
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Aeschi – presidente del gruppo parlamentare dell’UDC – si era rifiutato di rispettare le disposizioni dei poliziotti appostati sulle gradinate dell’atrio di Palazzo federale ed è stato prontamente respinto dagli agenti.
“Quando qualcuno viene in visita dall’Ucraina, da un Paese in guerra, il livello di sicurezza è alto. Il dispositivo messo in atto [mercoledì], a mio avviso, era necessario”, ha dichiarato il consigliere federale. “Se ciò avesse realmente ostacolato l’attività parlamentare, allora ne avremmo potuto discutere”, ha concluso Jans.

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