Il prezzo degli immobili in crescita del 4,5% nel 2026 in Svizzera
Secondo uno studio della Banca cantonale di Zurigo, i prezzi degli immobili in Svizzera sono destinati a crescere del 4,5% il prossimo anno, un aumento dovuto a un mercato teso e alla carenza di alloggi piuttosto che all'abolizione del valore locativo.
I prezzi degli immobili in Svizzera dovrebbero continuare ad aumentare anche il prossimo anno, nella misura del 4,5%. È quanto sostiene uno studio della Banca cantonale di Zurigo (ZKB) pubblicato martedì.
Questo incremento non sarà dovuto all’abolizione dell’imposizione del valore locativo, ma a un mercato che rimane teso. Le previsioni sui prezzi degli immobili residenziali non sono infatti state modificate dopo la votazione dello scorso settembre e rimangono al +4,5% in Svizzera, rilevano gli autori.
Anche se l’abolizione dell’imposizione del valore locativo comporta l’indeducibilità fiscale delle spese di ristrutturazione, è comunque previsto un periodo transitorio. “Molti proprietari ne approfitteranno per dedurre dalle tasse i lavori di ristrutturazione che avrebbero dovuto intraprendere da tempo”, afferma Ursina Kubli, responsabile della ricerca immobiliare presso la ZKB, citata in un comunicato.
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Lo studio rileva inoltre che la metà dei proprietari ha oggi più di 60 anni e che la maggior parte dei trasferimenti di beni immobili avviene ben dopo l’età pensionabile. Entro il 2035 i baby boomer dovrebbero far aumentare l’offerta di case unifamiliari del 14% e quella di condomini del 10%. Malgrado ciò, la crescita dell’offerta di alloggi di proprietà dovrebbe rimanere moderata nel prossimo futuro. “L’evoluzione demografica modificherà il mercato, ma non provocherà un crollo dei prezzi”, secondo Kubli.
Nonostante il previsto rallentamento dell’immigrazione netta nel 2026, la carenza di alloggi persisterà e il mercato degli affitti rimarrà sotto pressione, avverte la ZKB. La domanda latente rimane infatti forte, soprattutto perché negli ultimi anni i traslochi dei residenti permanenti sono diminuiti in tutte le fasce d’età.
L’impatto dell’immigrazione su un mercato immobiliare già teso rimarrà inoltre notevole, secondo la banca. Gli immigrati sono per lo più giovani, single e inizialmente vivono in appartamenti condivisi per risparmiare. Hanno bisogno di meno spazio e spesso si stabiliscono in edifici vecchi o appartamenti ammobiliati, poiché gli alloggi nuovi sono difficili da trovare. La loro grande mobilità comporta frequenti traslochi, il che consente ai proprietari di aumentare gli affitti, esercitando un’ulteriore pressione, sottolinea lo studio.
A questo proposito, la ZKB raccomanda misure mirate, come la promozione di alloggi a prezzi accessibili ottimizzando l’uso dei terreni edificabili e il decongestionamento delle grandi città.
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