Lo scorso 3 marzo la popolazione elvetica ha detto "sì" alla tredicesima mensilità AVS. Un risultato netto (58,3%), sul quale si è chinata l'analisi Vox dell'istituto gfs di Berna.
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tvsvizzera.it/mrj con RSI
Dall’analisi Vox dell’istituto gfs di Berna è emerso che il sostegno all’iniziativa sulla 13esima rendita AVS è arrivato in particolare dalla popolazione anziana e dalle persone a basso reddito. Si è trattato di un trionfo dell’area rosso-verde, ma non solo: anche fra i sostenitori dell’Alleanza del centro il sostegno è stato grande, contrariamente alle indicazioni del partito. E lo stesso vale per quasi la metà dei votanti dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice). È stato rilevato anche un importante numero di voti favorevoli anche fra chi non appartiene a un partito.
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“Le persone senza affiliazione partitica, ma anche quelle che votano centro-destra, si sono mobilitate in modo chiaro, senza seguire slogan. Probabilmente hanno preso in considerazione anche la loro situazione personale e familiare e si sono detti che ora lo Stato deve fare qualcosa perché i costi aumentano, e così anche i premi di cassa malati”; ha dichiarato il politologo di gfs Berna Lukas Golder.
Alleanza del centro: “Dobbiamo cercare un nuovo dialogo”
L’Alleanza del centro non intende ignorare questa analisi, secondo quanto dichiarato dalla vicepresidente Yvonne Bürgin: “Fino al 3 marzo siamo sempre stati convincenti quando dicevamo che la distribuzione di denaro secondo il principio dell’annaffiatoio non va bene. Ora però dobbiamo prestare più attenzione alla base. Molte persone non sono così benestanti. Dobbiamo cercare di nuovo un dialogo con loro”.
Per l’UDC il risultato del voto è un segnale di malcontento: “Molti membri dell’UDC sono arrabbiati per i miliardi che spendiamo per l’asilo o per la cooperazione allo sviluppo, perché sembra che abbiamo soldi per tutto tranne che per gli anziani svizzeri”, ha detto il capogruppo Thomas Aeschi.
I “no” sono arrivati solo dai redditi alti
L’analisi ha mostrato anche una forte correlazione tra reddito e voto: quasi tre quarti delle persone con i redditi più bassi hanno votato a favore dell’iniziativa, mentre un chiaro “no” è stato espresso solo da chi guadagna più di 11’000 franchi al mese. “Non so se la classe media si mobiliterà in modo così importante anche in futuro”, ha aggiunto Golder. “Certo, l’attuale costellazione è particolare, con l’aumento dei premi, l’inflazione, l’incertezza e l’aumento dei costi”. Insomma, è difficile prevedere se queste scene di giubilo rosso-verde saranno più frequenti.
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