Via libera ad altri 4 miliardi per l’esercito svizzero
Dopo la Commissione delle finanze, anche quella della politica di sicurezza del Nazionale è a favore di un aumento di ulteriori 4 miliardi di franchi per il periodo 2025-2028.
Questo contenuto è stato pubblicato al
4 minuti
tvsvizzera.it/MaMi/Keystone-ATS
Dopo la commissione delle finanze, anche quella della politica di sicurezza del Nazionale (CPS-N) è a favore di un aumento di ulteriori 4 miliardi di franchi destinati all’esercito per il periodo 2025-2028.
Lo ha dichiarato oggi davanti ai media la presidente della CPS-N, Priska Seiler Graf (PS/ZH), precisando che tale decisione, simile a quella del Consiglio degli Stati durante la discussione sul messaggio 2024 dell’esercito, è stata adottata per 15 voti a 8.
Contenuto esterno
Concretamente, rispetto al progetto del Consiglio federale, l’esercito dovrebbe disporre di 29,8 miliardi per il periodo 2025-2028, somma pari all’1% del PIL, invece di 25,8 miliardi. La maggioranza crede, secondo la presidente della commissione, che l’armata debba colmare in tempi più brevi le proprie lacune, rimediando agli errori commessi negli ultimi 30 anni, periodo durante il quale sono stati destinati mezzi insufficienti alla truppa.
Compensazione, decida il Governo
In merito alle compensazioni di questi 4 miliardi all’interno dell’amministrazione federale, la CPS-N ha preferito rinviare questa questione ad agosto, lasciando insomma al Consiglio federale il tempo per presentare un piano al riguardo.
La Commissione delle finanze del Nazionale aveva indicato lo scorso 13 giugno di auspicare decurtazioni alla cooperazione internazionale e ai costi del personale in tutti i dipartimenti. Il Consiglio degli Stati, durante la recente sessione estiva del parlamento, aveva addirittura fissato delle percentuali: il 50% degli tagli alla cooperazione allo sviluppo, il 35% alle spese non vincolate e il 15% all’interno dello stesso esercito.
Oltre al nuovo quadro finanziario, la CPS-N ha approvato anche una spesa di 660 milioni destinati all’acquisto di mezzi di difesa terra-aria a media gittata, ha aggiunto la consigliera nazionale zurighese. Tale spesa era prevista nel messaggio 2025 sull’esercito, ma la maggioranza ha deciso di anticiparla di un anno, come stabilito anche dalla camera dei Cantoni.
Materiale bellico
Un altro tema delicato affrontato dalla commissione riguarda la modifica della legge sul materiale bellico che dovrebbe agevolare la riesportazione di armi prodotte in Svizzera, specie verso l’Ucraina.
L’attuale normativa vieta attualmente il trasferimento di armamenti svizzeri in Ucraina. Per la maggioranza della CPS-N, la situazione attuale suscita incomprensione, ha specificato Seiler Graf. In futuro, invece, l’Ucraina dovrebbe poter ricevere indirettamente, e a determinate condizioni, equipaggiamenti elvetici, come prevede una modifica della legge – che si applicherà retroattivamente – accolta tuttavia col solo voto preponderante della presidente della commissione.
Ok export per autodifesa
Entrando nei particolari, Seiler Graf ha spiegato che materiale bellico venduto dalla Svizzera verrebbe sottoposto a un divieto di riesportazione di cinque anni. In seguito, potrebbe venir riesportato dal paese acquirente verso un terzo Stato solo se quest’ultimo rispetta i diritti umani e non è coinvolto in una guerra, “a meno che il Consiglio di sicurezza dell’ONU dichiari che vi è stata una violazione del divieto del ricorso alla forza e che lo Stato aggredito stia facendo uso del proprio diritto di autodifesa”.
In caso di stallo nel Consiglio di sicurezza, il paese primo acquirente dovrà certificare, mediante una propria analisi del diritto internazionale, che lo Stato che intende aiutare si stia difendendo da un’aggressione.
Per una minoranza, ha aggiunto la presidente della CPS-N Seiler Graf, invece, cambiare le regole nel bel mezzo di una guerra è sbagliato. Tale minoranza ha anche espresso preoccupazioni per la neutralità, ha concluso Seiler Graf.
“La Svizzera si trova sotto pressione tra UE e USA”
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera, stretta tra UE e USA, si trova "in una fase critica" riguardo alla tassazione delle imprese, ha dichiarato giovedì al WEF di Davos Karin Keller-Sutter. Bruxelles continua a esercitare "pressioni finanziarie" su Berna mentre Washington non sta alle regole.
Ginevra pensa alla cassa malati pubblica con premi del 20% inferiori
Questo contenuto è stato pubblicato al
Se ne discute spesso in Ticino, ma Ginevra intanto fa sul serio: una cassa malati unica collegata a una rete sanitaria integrata potrebbe arrivare a ridurre i premi del 20%.
Al WEF è stato firmato un accordo di libero scambio tra AELS e Thailandia
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'Associazione europea di libero scambio (AELS), di cui fa parte anche la Svizzera, e la Thailandia hanno firmato oggi a Davos (GR) un accordo di libero scambio, a margine del Forum economico mondiale (WEF).
Negli ospedali svizzeri ci sono gravi lacune nella sicurezza dei sistemi d’informazione clinica
Questo contenuto è stato pubblicato al
I sistemi d'informazione clinica (SIC) di diversi ospedali svizzeri presentano gravi lacune nella sicurezza. In tre dei sistemi analizzati dall'Istituto nazionale di test per la cibersicurezza (NTC) sono state individuate più di 40 vulnerabilità da moderate a gravi.
Settimane bianche più care, case vacanza e impianti costano di più
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le settimane bianche si stanno facendo più care in Svizzera: i prezzi delle case di vacanza e degli impianti di risalita sono infatti aumentati fortemente, rivela un'analisi pubblicata oggi dal portale di confronti internet Comparis.
Javier Milei al WEF: anche a Davos viene promossa la “sinistra agenda woke”
Questo contenuto è stato pubblicato al
"Forum come questo sono stati protagonisti e promotori della sinistra agenda woke che sta facendo così tanti danni al mondo occidentale". Lo ha detto il presidente argentino Javier Milei nel suo intervento odierno al Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR).
In Svizzera gli stipendi dirigenziali sono più alti nella finanza e nelle risorse umane
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il settore finanziario continua a pagare gli stipendi più alti per i manager, seguito a ruota da quello delle risorse umane.
WEF, Ignazio Cassis alla Siria: “Per ora non ci sarà un allentamento delle sanzioni”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il consigliere federale Ignazio Cassis ha incontrato oggi a margine del Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR) il ministro degli esteri del governo di transizione siriano, Asaad Hassan al-Shaybani.
Swica taglia fino a 30 impieghi e riduce i costi amministrativi
Questo contenuto è stato pubblicato al
Soppressione di impieghi presso Swica: l'assicuratore malattia e infortuni taglierà fino a un massimo di 30 impieghi a tempo pieno nell'ambito di una riorganizzazione delle sue strutture.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Esercito: ok aumento budget di 4 miliardi
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dopo la commissione delle finanze, anche quella della politica di sicurezza del Nazionale (CPS-N) è a favore di un aumento di ulteriori 4 miliardi di franchi destinati all'esercito per il periodo 2025-2028.
Esercito si prepara al vertice Ucraina, pronti 4’000 soldati
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'Esercito svizzero si prepara all'imminente Conferenza sulla pace in Ucraina in programma tra due settimane al Bürgenstock (NW). Per garantire la sicurezza della manifestazione, a partire da mercoledì e fino al 19 giungo saranno impiegati 4'000 militari.
Esercito, asilo e ricerca nel menù della sessione estiva
Questo contenuto è stato pubblicato al
Con un occhio alle finanze federali in sofferenza e l'altro alla Conferenza sulla pace in Ucraina al Bürgenstock (NW) di metà giugno, prende avvio lunedì prossimo (27 maggio-14 giugno) la sessione estiva delle Camere federali.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Penultimo giorno della sessione estiva oggi a Berna - con i lavori del Consiglio nazionale che si protrarranno anche nel pomeriggio (termine 19.00) - a due giorni dal vertice sulla pace in Ucraina al Bürgenstock (NW).
Bocciato fondo da 15 miliardi per esercito e aiuti all’Ucraina
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'idea partorita da un'alleanza fra il Centro e la sinistra di creare un fondo ad hoc da 15 miliardi di franchi - non sottoposto al freno all'indebitamento - per l'esercito e la ricostruzione dell'Ucraina è stata bocciata lunedì dal Consiglio degli Stati.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.