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Oggi in Svizzera

Cari lettori,

Come ormai da quasi un anno, il mercoledì è un giorno che suscita una certa apprensione nella Confederazione. Sì, perché per tradizione mercoledì è il giorno in cui si riunisce il Consiglio federale e comunica le nuove decisioni. E in questo periodo di pandemia le notizie che giungono da Berna non sono sempre allegre. Saranno annunciate nuove restrizioni dopo quelle entrate in vigore lunedì? Gli allievi delle scuole post-obbligatorie dovranno di nuovo tornare a studiare da casa, come suggerito negli ultimi giorni da alcuni esperti?

Insomma, mercoledì non è proprio il giorno più spensierato della settimana. Oggi, però, gli occhi di molte persone sono puntati anche su Washington, dove inizia una nuova era. Ed eccezionalmente oggi iniziamo il nostro bollettino proprio da quanto sta accadendo oltre Oceano.

Copyright 2021 The Associated Press. All Rights Reserved.
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In una Washington blindata da circa 25’000 militari, gli Stati Uniti si preparano al giorno del giuramento del 46esimo presidente.


Alle 12.00 ora locale (le 18:00 in Svizzera) Joe Biden e Kamala Harris pronunceranno al Campidoglio la tradizionale formula di rito in cui giurano di “preservare, proteggere e difendere la Costituzione”.

A causa della pandemia e dei recenti avvenimenti che hanno visto una folla di simpatizzanti del presidente uscente Donald Trump prendere d’assalto il luogo più simbolico della democrazia americana, la cerimonia assume contorni particolari. In città sono infatti stati dispiegati migliaia di militari e agenti di polizia e all’evento presenzieranno solo un migliaio di persone. Quattro anni fa, ve ne erano invece più di mezzo milione.

Per gli Stati Uniti e per il mondo inizia così una nuova era. In Svizzera e in Europa in generale, la speranza è che i rapporti con la grande potenza ritornino più sereni.

  • In questo articolo, la mia collega Geraldine ripercorre i quattro anni tumultuosi dell’amministrazione Trump e l’impatto sulle relazioni con la Svizzera
  • In questo servizio, invece, le ultime decisioni prese da Donald Trump, che in particolare ha accordato la grazia a 73 persone, tra cui il controverso Steve Bannon, e i preparativi per la cerimonia di insediamento.
  • Il livetickerCollegamento esterno della RSI sulle ultime notizie provenienti da Washington.
  • L’articoloCollegamento esterno de La Regione sul trasferimento dei poteri.
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Keystone / Laurent Gillieron

Le scuole in Svizzera rimangono aperte. Almeno per il momento. È la raccomandazione espressa dalla Conferenza dei direttori cantonali dell’istruzione pubblica e dalla task-force Covid-19.

Contagi, ricoveri e decessi in Svizzera sono in calo da diversi giorni, ma preoccupa la diffusione delle nuove varianti del coronavirus. Malgrado la situazione piuttosto tesa, le autorità non sono per ora intenzionate a chiudere le scuole obbligatorie e post-obbligatorie.

Mercoledì, il Consiglio federale ha preso atto del parere della Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione e della task-force Covid-19 della Confederazione, secondo cui un simile provvedimento potrebbe avere gravi ripercussioni sulla salute psichica e sulla formazione di bambini e ragazzi.

“I provvedimenti adottati sinora – si legge nel comunicato del Governo – hanno permesso di evitare importanti focolai nelle scuole”. Tuttavia, se le nuove varianti del virus dovessero diffondersi su larga scala “potrebbero rendersi necessari inasprimenti”.

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Mariani, Daniele (swissinfo)

Il vaccino contro la Sars-CoV-2 sviluppato da Moderna è prodotto anche in Svizzera. A Visp per la precisione, negli stabilimenti della Lonza. Tuttavia, vi sono anche altri attori elvetici che svolgono un ruolo essenziale. Ad esempio, una piccola impresa del cantone Friburgo.


La campagna di vaccinazione in Svizzera è entrata nel vivo due settimane fa. Finora, però, l’Ufficio federale della sanità pubblica non ha ancora potuto comunicare cifre dettagliate e definitive sul numero di persone vaccinate, ciò che ha suscitato qualche polemica. Tuttavia, si stima che abbiano ricevuto il vaccino circa 110’000 persone.

Finora, l’autorità di omologazione dei medicamenti – Swissmedic – ha dato il via libera a due preparati: quelli sviluppati da Moderna e da Pfizer-BioNTech. La Svizzera ha comandato diversi milioni di dosi.

Il vaccino di Moderna è prodotto anche nella Confederazione. Dallo stabilimento della Lonza di Visp, in Vallese, dovrebbero uscire fino a 300 milioni di dosi all’anno. La multinazionale con sede a Basilea non è però l’unica azienda a svolgere un ruolo importante nella complessa per la produzione e distribuzione del vaccino.

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© Keystone / Gaetan Bally

Al via la 56esima edizione delle Giornate di Soletta. Quest’anno, per forza di cose, Il tradizionale appuntamento del cinema svizzero si svolge interamente online.


Create nel 1966, le Giornate cinematografiche di Soletta sono uno dei festival della settima arte più longevi in Svizzera e il più importante per l’industria cinematografica elvetica.

L’edizione numero 56 passerà sicuramente alla storia: per la prima volta, infatti, il festival si svolgerà interamente online. Non sono previste proiezioni gratuite. Il ricavato degli ‘ingressi’ (1’000 posti virtuali per film) sarà devoluto in parte alle produzioni come contributo diretto di solidarietà. “La presenza online offrirà forse l’opportunità di rivolgersi a un pubblico che non conosce ancora le Giornate di Soletta o il cinema svizzero”, è la speranza espressa dalla direttrice della rassegna Anita Hugi.

Il programma comprende 170 film di tutti i generi, lunghezze e lingue nazionali. Ad avere l’onore di aprire il festival è il cineasta ticinese Niccolò Castelli, che presenta il suo ultimo film intitolato “Atlas”.

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