Una persona su sei in Svizzera ha subito discriminazioni razziali
Circa 1,2 milioni di persone hanno dichiarato di essere state vittime di episodi di discriminazione razziale negli ultimi cinque anni.
Dall’inizio delle rilevazioni nel 2010, il numero di discriminazioni razziali è in “netto aumento” in Svizzera, ha indicato giovedì il Servizio per la lotta al razzismoCollegamento esterno, presentando le cifre relative all’ultima indagine del 2022.
Il 17% della popolazione ha dichiarato di essere stato vittima di discriminazione razziale nei cinque anni precedenti. Ad essere particolarmente colpiti sono i giovani e le persone con un background migratorio.
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Soprattutto sul posto di lavoro
La maggior parte delle persone interessate ha un’età compresa tra i 15 e i 39 anni. Il 69% delle persone intervistate ha dichiarato di essere stato discriminato nella vita lavorativa quotidiana o nella ricerca di un lavoro.
Si tratta di discriminazioni ingiustificate nel processo di candidatura, insulti e mobbing o discriminazioni salariali. Inoltre, il 30% ha citato la sfera pubblica e il 27% la scuola come luogo dove ciò avviene.
Il monitoraggio mostra chiaramente la necessità di agire con misure istituzionali per proteggere meglio le persone dall’emarginazione. Si dovrebbe prestare maggiore attenzione al razzismo strutturale nel mercato del lavoro o a scuola.
Strategia allo studio
Il Consiglio federale ha annunciato che lavorerà con i Cantoni per sviluppare una strategia e un piano d’azione contro il razzismo e l’antisemitismo. Inoltre, valuterà l’opportunità di nominare un nuovo commissario per questa lotta.
I dati dell’indagine “Vivere insieme in Svizzera” e i casi registrati dalla rete di consulenza per le vittime sono stati analizzati nell’ambito del monitoraggio del Servizio per la lotta al razzismo, pubblicato ogni due anni dal 2010. L’obiettivo è sviluppare una politica antirazzista efficace e basata sui fatti.
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