Per Nicolas Perrin, presidente del consiglio d'amministrazione dell'azienda di armamenti di proprietà della Confederazione, la Svizzera dovrà presto o tardi porsi la domanda dell'adesione al Patto Atlantico.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
In un’intervista pubblicata sabato dal Tages-Anzeiger, Perrin spiega che in futuro la RUAG sarà chiamata sempre più spesso a fare manutenzione di sistemi d’armamento collegati a quelli della NATO. “In un mondo sempre più connesso, dovremo interrogarci sempre più spesso sulla neutralità e sulla sua interpretazione”, osserva il presidente del cda dell’azienda, il cui unico azionista è la Confederazione. Inevitabilmente il nodo di un’adesione al Patto Atlantico verrà al pettine: “Non potremo fare a meno di dover rispondere a questa domanda”.
La produzione autonoma di armi e munizioni non è redditizia per l’industria dell’armamento elvetica, sottolinea inoltre Perrin. Il mercato svizzero è troppo piccolo. La legislazione sulle esportazioni è troppo rigida. La produzione indipendente avrebbe senso solo se ogni componente fosse prodotta nella Confederazione. “È possibile acquistare materiale bellico, come le munizioni, all’estero e immagazzinarlo e eseguire le manutenzioni in Svizzera in caso d’emergenza”.
La RUAG si è trovata recentemente sotto la luce dei riflettori per due vicende collegate tra di loro. L’ormai ex amministratrice delegata dell’azienda, Brigitte Beck, ha dovuto rassegnare le dimissioni dopo delle esternazioni con le quali invitava Paesi come la Germania o la Spagna a ignorare il veto della Confederazione alla riesportazione di materiale bellico svizzero in Ucraina. La RUAG aveva inoltre chiesto l’autorizzazione alle autorità federali di riesportare verso la Germania 96 vecchi carri armati Leopard 1 immagazzinati in Italia. Berna ha però risposto negativamente, poiché l’acquirente – la Rheinmetall – voleva riesportarli in Ucraina.
Altri sviluppi
Altri sviluppi
Esportazione d’armi, la CEO di RUAG costretta alle dimissioni
Questo contenuto è stato pubblicato al
Brigitte Beck aveva suscitato polemiche con le sue esternazioni a favore dell’esportazione di materiale bellico prodotto in Svizzera a favore dell’Ucraina.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Blatten, travolto da una frana il 28 maggio scorso - uno degli eventi naturali più devastanti verificatisi negli ultimi decenni in Svizzera -, riceverà dalla Confederazione 5 milioni di franchi in segno di solidarietà.
India: aereo passeggeri precipita con 242 persone a bordo
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un aereo di linea della compagnia Air India diretto a Londra-Gatwick è precipitato subito dopo il decollo dalla città indiana di Ahmedabad, nel Gujarat, ed è caduto su un'area residenziale. Lo riporta la TV indiana, che parla di 242 persone a bordo.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Museo nazionale svizzero di Zurigo presenta da venerdì un'esposizione sui rapporti fra i monarchi mondiali e la Svizzera.
Studenti e studentesse frontalieri non potranno più andare a scuola a Ginevra
Questo contenuto è stato pubblicato al
Allieve e allievi frontalieri non saranno più ammessi nelle scuole ginevrine. Il Consiglio di Stato ha deciso di porre fine al regime transitorio a partire dall'inizio dell'anno scolastico 2026.
Energie rinnovabili, Svizzera agli ultimi posti in Europa
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera è al 22esimo posto su 28 Paesi europei in termini di sviluppo della produzione di energia solare ed eolica. Tenendo conto solo di otto Paesi vicini, la Confederazione è penultima, osserva la Fondazione Svizzera per l'Energia (SES).
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ignazio Cassis chiede a Israele di garantire maggiori aiuti alla Striscia di Gaza. Al termine della sua visita lampo in Medio Oriente, il consigliere federale ritiene inoltre che il riconoscimento di uno Stato palestinese sia prematuro, ma che "un giorno" arriverà.
Identificate le ultime vittime dell’incidente di montagna a Zermatt
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le ultime vittime trovate sul ghiacciaio dell'Adler, vicino a Zermatt (VS), il 24 maggio, sono state formalmente identificate. Si tratta di due uomini di 34 anni di nazionalità tedesca, ha dichiarato mercoledì la polizia vallesana.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Carri armati ‘italiani’ dalla Svizzera all’Ucraina?
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Ruag ha presentato alla Segreteria di Stato dell'economia una richiesta ufficiale di esportazione per i 96 carri armati Leopard 1 acquistati all'Italia nel 2016 e tuttora stoccati nella Penisola.
Il Governo elvetico dice “no” alla riesportazione dei Leopard I verso l’Ucraina
Questo contenuto è stato pubblicato al
Respinta una richiesta della Ruag per riesportare verso la Germania e poi l'Ucraina 96 carri armati di sua produzione attualmente fermi in Italia.
Le carte segrete dietro al tentativo di vendita dei Leopard 1 ‘italiani’ alla Germania
Questo contenuto è stato pubblicato al
Rivelate le trame segrete che stanno dietro al tentativo di vendita dei Leopard 1 da parte di RUAG a Rheinmetall (da riesportare in Ucraina).
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.