Un terzo degli svizzeri litiga con il sonno

Un terzo della popolazione elvetica ha dichiarato di soffrire di disturbi del sonno. Il 5% in più rispetto a 25 anni fa. Il fenomeno riguarda in particolare le donne, si accentua con il passare dell’età e colpisce le persone meno istruite. Dormire male aumenta anche il rischio di burnout sul posto di lavoro.
Questi sono solo alcuni dei risultati della nuova pubblicazione dell’Ufficio federale di statistica (USTCollegamento esterno) dedicata ai disturbi del sonno. Dati risalenti al 2022.
Il sonno fa parte dei bisogni fisiologici vitali e se la sua qualità si abbassa – fanno notare gli esperti dello studio – ciò può comportare gravi conseguenze sia sulla salute fisica che su quella psichica. I disturbi del sonno si ripercuotono sui livelli di energia e vitalità, sulla capacità di concentrazione e sulla qualità della vita percepita.
Tutti fattori che rendono i disturbi del sonno un problema di salute pubblica di grande rilevanza. Non dormire bene, litigare con il sonno, è un fattore di rischio per la salute psichica. Secondo i dati raccolti, le persone con disturbi di sonno patologici presentano molto più spesso (34%) sintomi depressivi da moderati a severi rispetto a quelli che non litigano con il sonno (4%). Inoltre, presentano un’alta sofferenza psicologica con una maggiore frequenza (il 18% contro il 2%) o sintomi di disturbi d’ansia generalizzata da moderati a severi (il 25% contro il 3%).
Un circolo vizioso
Anche il dolore, causato ad esempio da disturbi muscoloscheletrici, può impedire un sonno di buona qualità. Viceversa, i disturbi del sonno possono rafforzare la percezione del dolore e ostacolarne la guarigione. Un circolo vizioso difficile da spezzare. In particolare, la probabilità che le persone che soffrono di artrite, artrosi e mal di schiena soffrano anche di disturbi del sonno patologici è doppia rispetto a chi non dichiara di avere questi dolori.
Infine, l’insonnia può anche avere ripercussioni sul lavoro in termini di assenteismo, insoddisfazione lavorativa e rischio di burnout. Il 41% delle persone con disturbi del sonno patologici è a rischio di burnout contro il 29% delle persone che soffrono di disturbi di media entità e il 17% di quelle che non sono affette da disturbi del sonno.
Più si invecchia più si hanno problemi con il sonno
Il disturbo del sonno può essere patologico (colpisce il 7% della popolazione) o di media entità (26%). Inoltre, non tutte le persone ne sono affette allo stesso modo. I dati raccolti dall’UST mostrano come le donne ne soffrano più spesso degli uomini (il 37% contro il 29%).
Non stupisce invece che il disturbo aumenti con l’avanzare dell’età. Le persone di 75 anni e più ne sono infatti più colpite rispetto ai giovani dai 15 ai 24 anni (il 40,1% contro il 28,3%). Tuttavia, è nella fascia di età dai 45 ai 54 anni che si registra la più alta quota di persone che soffrono di disturbi del sonno patologici (9,6%).
Confrontato con i dati di 25 anni fa, i disturbi del sonno di media entità e quelli patologici sono aumentati del 5%. Sull’arco di questo periodo, sottolinea sempre l’UFT, sono i disturbi patologici ad aver registrato il maggior incremento, passando dal 5% al 7%. Ancora una volta sono le donne a registrare il dato peggiore. Soprattutto le giovani donne: la quota di quelle affette da disturbi patologici è quasi triplicata, passando dal 3% nel 1997 all’8% nel 2022.

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Non dormire stanca e costa miliardi di franchi
Una questione anche di istruzione
Il livello sociale continua ad avere un influsso sui disturbi del sonno, almeno secondo l’interpretazione degli esperti dell’UST. Nel complesso, infatti, le persone senza formazione post obbligatoria dormono peggio rispetto a quelle che hanno concluso una formazione di livello secondario o terziario (il 44% contro rispettivamente il 33 e il 31%). Nonostante ciò, rispetto a 25 anni fa, è tra le persone con un titolo accademico che i disturbi del sonno patologici hanno registrato il maggior aumento. Se nel 1997 il 4% di queste persone dichiarava di avere un disturbo patologico, nel 2022 sono salite al 7%.
Dati simili a quelli italiani
Anche molti italiani soffrono di disturbi del sonno, sebbene in misura leggermente inferiore agli svizzeri. Secondo le ultime rilevazioni dell’Associazione Italiana per la Medicina del Sonno (AIMSCollegamento esterno), in Italia circa 1 adulto su 4 soffre di insonnia patologica o transitoria.
Tra le problematiche più frequenti ci sono la difficoltà di addormentamento, i risvegli durante la notte e quelli precoci la mattina, la difficoltà di riprendere sonno. Anche in Italia sono le donne a essere maggiormente interessate, circa il 60% del totale.

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