Trasporti pubblici gratuiti a Ginevra per i giovani fino a 24 anni
La misura entrerà in vigore a metà dicembre quando cambierà l'orario dei trasporti pubblici di Ginevra.
Keystone / Martial Trezzini
Mezzi pubblici gratuiti per i giovani fino a 24 anni. Al terzo tentativo il legislativo del Canton Ginevra ha accettato la misura che entrerà in vigore a metà dicembre. La gratuità dei trasporti costerà inizialmente alle casse cantonali 32 milioni di franchi.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
Iniziamo dicendo che i trasporti pubblici non saranno gratuiti per tutti i giovani. La misura accettata dal Gran Consiglio ginevrino prevede che la gratuità sia subordinata al fatto che il giovane stia studiando o non abbia un certo reddito. Si applica, come detto, ai giovani fino ai 24 anni che vivono o stanno seguendo una formazione nel Cantone. Dunque, vale anche per tutti gli studenti iscritti all’università che non risiedono nel Cantone.
Il Gran consiglio ginevrino ha poi approvato giovedì sera (con 64 voti favorevoli e 34 contrari) anche uno sconto del 50% sugli abbonamenti per i pensionati.
Le misure entreranno in vigore già a metà dicembre di quest’anno, quando cambierà l’orario dei trasporti pubblici di Ginevra. Le riduzioni per i giovani e gli anziani costeranno 32 milioni di franchi nel primo anno
Il capo del Dipartimento dei trasporti, Pierre Maudet, ha accolto con favore questa misura sociale, che favorisce le famiglie ripristinando il potere d’acquisto. “È anche una misura ambientale che incoraggia il trasferimento modale”, ha aggiunto il consigliere di Stato. Dal canto suo, la deputata socialista Caroline Marti ha sottolineato che “tale misura permette di influenzare le abitudini di mobilità”.
Terzo tentativo quello buono
Due tentativi su quest’ultimo punto erano falliti. All’inizio di marzo, il progetto era deragliato perché i deputati avevano aggiunto la gratuità per gli anziani, anche se la Corte federale aveva chiarito che il trasporto pubblico gratuito non poteva essere esteso oltre una quota adeguata. All’inizio di maggio, un secondo tentativo è stato silurato da emendamenti incrociati.
L’MCG (Mouvement Citoyens Genevois), ha denunciato il voto come antidemocratico e non rispettoso delle votazioni precedenti. Per questo motivo ha annunciato che avrebbe lanciato un referendum.
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