Dopo la visita al Papa, i cani della Fondazione hanno raggiunto lo storico Ospizio sul Passo; si pensa a una candidatura UNESCO
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È un momento importante per il cane San Bernardo, uno dei simboli del nostro Paese, perché ha recentemente reso visita al Papa e perché potrebbe presto diventare patrimonio dell’UNESCO.
Così, la tradizionale transumanza verso l’Ospizio del Gran San Bernardo ha assunto quest’anno un significato particolare.
Prima di scalare le montagne, un cane San Bernardo che si rispetti deve assolutamente munirsi della tradizionale fiaschetta.
Inizia così l’annuale transumanza di questi cani leggendari verso la loro patria, l’Ospizio del Gran San Bernardo, dove passeranno l’estate. Sul sentiero c’è qualche ostacolo, ma il gigante peloso non ha paura.
È su questi sentieri che, circa 300 anni fa, i cani nazionali svizzeri iniziavano la loro carriera di soccorritori dei viandanti. Oggi camminare con loro è una grande emozione.
Eccoci infine su questo Gran San Bernardo ancora un po’ invernale. All’Ospizio i cani vengono però accolti con molto calore, anche perché qui le star sono loro.
Per il direttore della Fondazione Barry di Martigny, Claudio Rossetti, incontrare il Papa a Roma è stato fondamentale “perché intendiamo nei prossimi dieci anni lanciare la candidatura a sito UNESCO, per legare la spiritualità dell’Ospizio all’allevamento dei cani e alla natura di questo bellissimo posto”.
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