Una petizione di Tox Info Suisse chiede più fondi alla Confederazione
La scomparsa del numero di emergenza 145 avrebbe conseguenze fatali, sostengono i firmatari dell petizione.
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Oltre 100'000 persone chiedono al Consiglio federale un finanziamento urgente e sostenibile per Tox Info Suisse, il servizio d’emergenza attivo 24 ore su 24 minacciato da gravi difficoltà economiche.
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Il Consiglio federale dovrebbe stanziare più fondi per il servizio d’informazione sulle intossicazioni Tox Info Suisse, attivo tutti i giorni 24 ore su 24.
È quanto ritengono oltre 100’000 persone, che nelle ultime tre settimane hanno sottoscritto una petizione per salvare il numero 145, sostenendo che la scomparsa di questa istituzione avrebbe conseguenze fatali.
Le persone interessate non avrebbero più un punto di contatto a cui rivolgersi in caso di emergenza, scrive Tox Info Suisse in un comunicato. Il 40% di questi sono genitori con bambini di età inferiore ai cinque anni. Anche i medici non potrebbero più accedere al servizio centralizzato.
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Oltre 41’000 chiamate a Tox Info, soprattutto per medicamenti
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Nel 2023 al servizio d’informazione sulle intossicazioni di Tox Info Suisse è giunto un considerevole numero di chiamate: le richieste di consulenza per avvelenamenti al numero 145 sono state 41’263, l’1,7% in più rispetto al 2022. In media 113 chiamate al giorno.
La petizione è indirizzata alla consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider e chiede che Tox Info Suisse sia finanziato in modo sostenibile da contributi federali e invitano la ministra della sanità a un incontro.
Secondo i firmatari, devono essere discusse immediatamente misure concrete per fornire un aiuto d’emergenza di 1,1 milioni di franchi entro la fine di agosto e un finanziamento a medio termine.
In base a informazioni fornite dall’istituzione stessa, Tox Info Suisse ha ricevuto finora solo il dieci per cento dei finanziamenti dalla Confederazione, pur svolgendo un mandato federale nel campo della prevenzione, della consulenza e della documentazione sugli avvelenamenti.
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