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Svizzera e India verso un accordo commerciale

guy parmelin e Piyush Goyal si stringono la mano
Dopo 16 anni di trattative, potrebbe essere la volta buona. X/@ParmelinG

Berna e New Delhi hanno trovato un'intesa sulle "grandi linee dell'accordo commerciale AELS-India". Lo ha reso noto ieri sera su X il consigliere federale Guy Parmelin, che era a Mumbai per portare avanti i negoziati, in corso dal 2008. 

Immediatamente dopo essere stato a Davos, il consigliere federale Guy Parmelin si è recato a Mumbai, dove ha guidato la delegazione dell’Associazione europea di libero scambio (AELS), che sta lavorando a un accordo. Nella notte tra sabato e domenica il direttore del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) ha comunicato – con un messaggio sulla piattaforma social X –  che le trattive sono praticamente concluse. 

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Fissate le basi dell’accordo, si delinea ora una conclusione positiva nel lungo percorso di trattative durato 16 anni, nel corso dei quali ci sono state numerose visite ufficiali e incontri tecnici in India e in Svizzera. Al tavolo con la Confederazione ci sono anche gli altri membri dell’AELS: Lichtenstein, Norvegia e Islanda.   

In un’intervista rilasciata domenica alla SonntagsZeitung, Parmelin ha dichiarato che “un accordo con l’India dovrebbe creare posti di lavoro per i e le giovani indiani/e e salvaguardare la piazza industriale svizzera”. Per le aziende elvetiche, ha aggiunto, è fondamentale un accesso al mercato il più universale possibile. 

Secondo Parmelin, l’intesa faciliterà anche l’accesso a tecnologie rispettose dell’ambiente e incoraggerà gli investimenti. Il consigliere federale ha risposto anche all’obiezione sollevata dalle organizzazioni di aiuto allo sviluppo, secondo cui l’India resta un Paese molto povero nonostante gli alti tassi di crescita, sostenendo che “anche i poveri ne trarranno beneficio”. 

Un segnale positivo 

Interpellata da SRF, Monika Rühl, direttrice di economiesuisse, l’organizzazione mantello dell’economia svizzera, saluta il nuovo accordo che dovrebbe ridurre i dazi e favorire gli scambi: “È finalmente un segnale positivo dopo tutti questi anni di trattative, ma soprattutto è una buona notizia in un periodo in cui la congiuntura internazionale stagna e il protezionismo dilaga”. 

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Ad approfittarne maggiormente sarà l’export: la riduzione dei dazi potrebbe infatti attutire l’apprezzamento del franco e giungere a un accordo ancor prima che lo faccia l’UE sarebbe un ulteriore vantaggio.  

Il condizionale è però d’obbligo: la lentezza nel trovare un’intesa è dovuta anche al fatto che l’industria farmaceutica svizzera esige delle garanzie per la protezione dei brevetti. Ed è proprio in questo ambito che mancano ancora i dettagli dell’accordo. “Una protezione ottimale dei brevetti – aggiunge Rühl – è fondamentale per la nostra economia che vive di innovazione. Da quello che sappiamo, anche per questo punto si delinea una soluzione, ma le trattative non sono ancora concluse e tutto dipende dal risultato finale”. 

All’accordo guarda con favore anche Swissmem, l’associazione svizzera per le PMI e le grandi aziende dell’industria tecnologica, che in seguito all’annuncio di Parmelin ha twittato: “L’accordo di libero scambio Svizzera-India è a portata di mano. È un’ottima notizia per l’industria Tech”. Swissmem dice di sostenere il “ministro” dell’economia elvetico “nello sprint finale per ottenere la più ampia abolizione possibile dei dazi doganali per i nostri prodotti”. 

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