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Suicidio assistito in Svizzera, una panoramica

boccetta di pentobarbital accanto a bicchiere con acqua e un cucchiaino
In Svizzera è concesso il "turismo della morte". KEYSTONE

Quante persone muoiono in Svizzera con assistenza medica? Quanto è esteso il "turismo della morte"? Le risposte. 

Cosa è successo? 

Il Tribunale federale ha confermato mercoledì l’assoluzione del vicepresidente di Exit Svizzera Romanda  per reati contro la Legge sugli stupefacenti. Nel 2017 aveva aiutato una donna di 86 anni in buona salute a suicidarsi, fornendole del pentobarbital.

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Quante persone ricorrono a questa pratica?  

In Svizzera, il numero di persone che hanno fatto ricorso al suicidio assistito è aumentato costantemente. Nel 2022, erano quasi 1’600. Questa cifra non comprende le persone straniere non residenti in Svizzera. 

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Chi ha fatto ricorso al suicidio assistito? Secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica, circa il 60% erano donne. 190 persone – poco meno del 12% – avevano meno di 65 anni. Delle 1’125 persone che hanno deciso di mettere fine ai propri giorni con Exit Svizzera tedesca, la più grande delle nove organizzazioni di suicidio assistito in Svizzera, circa un terzo aveva il cancro e lo stesso numero soffriva di malattie multiple. 

Quanto è esteso il “turismo della morte”? 

 In Svizzera l’assistenza al suicidio è legalmente punibile solo quando è dettata da “motivi egoistici”. . Anche chi vive all’estero può far capo all’assistenza al suicidio.  Exit non accetta le persone che non hanno un passaporto svizzero o una residenza permanente nella Confederazione. Tuttavia, ci sono altre organizzazioni di questo tipo che forniscono assistenza,  in particolare Dignitas. Gli ultimi dati di quest’ultima mostrano che nel 2022 il maggior numero di persone proveniva dalla Francia (46), seguita dal Regno Unito (33) e dall’Italia (22). È quindi probabile che il “turismo della morte” in Svizzera rappresenti meno di un quinto di tutti i decessi per suicidio assistito. 

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Qual è la legge in Svizzera? 

La Svizzera, come molti altri Paesi, ha depenalizzato il suicidio all’inizio del XX secolo. Dall’entrata in vigore  del Codice penale (CP) nel 1942, anche l’eutanasia è regolamentata dalla legge. Il CP recita: “Chiunque per motivi egoistici istiga qualcuno al suicidio o gli presta aiuto è punito, se il suicidio è stato consumato o tentato, con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria”. Questo significa che, al contrario, il suicidio assistito per motivi altruistici è consentito. 

Anche l’eutanasia passiva è legale 

L’eutanasia attiva indiretta – come la somministrazione di un farmaco antidolorifico che accorcia la vita come effetto collaterale – non è regolamentata dalla legge, ma oggi è generalmente considerata legale. Lo stesso vale per l’eutanasia passiva, ad esempio l’annullamento delle misure di mantenimento in vita. L’eutanasia attiva, invece, continua a costituire un reato di omicidio. 

La situazione in Europa 

Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Spagna (dal 2021) e recentemente anche Portogallo hanno espressamente permesso l’eutanasia attiva , come ha evidenziato il quotidiano tedesco Tagesspiegel. Tuttavia, le normative variano e sono soggette a molte condizioni. Il suicidio assistito è legale anche in Germania, Finlandia e Austria, così come in Svizzera. L’eutanasia passiva, cioè la revoca delle misure di sostegno vitale, è legale nella maggior parte dei Paesi europei, ma solo a condizioni rigorose in Svezia, Italia, Ungheria, Irlanda e Norvegia. In Polonia, invece, è vietata qualsiasi forma di suicidio assistito o di eutanasia passiva. 

La situazione nel resto del mondo 

 secondo il giornale, l’eutanasia attiva è legale in Colombia, Canada e Nuova Zelanda. Il suicidio assistito è legale in Australia e Nuova Zelanda. Per motivi culturali o religiosi, l’eutanasia di qualsiasi tipo è un argomento tabù nei Paesi arabi e in quelli asiatici. Negli Stati Uniti, l’eutanasia è regolata in modo diverso a seconda dello Stato. 

+ Record di iscrizioni alle organizzazioni di assistenza al suicidio

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