Speciale votazioni
Care lettrici e cari lettori,
eccezionalmente, ricevete la nostra selezione di notizie di domenica. Il motivo è semplice: il 22 settembre è stata una giornata di votazioni in Svizzera.
Solo due oggetti sono stati sottoposti a votazione a livello federale. In entrambi i casi, i Cantoni e il popolo hanno risposto con un secco "no".
Buona lettura!
La Legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità non verrà modificata. La riforma della LPP proposta dal Governo e dalla maggioranza di destra in Parlamento è stata chiaramente respinta alle urne. Il popolo ha detto no al 67,1%. Per quanto riguarda i Cantoni, il risultato è stato molto chiaro: tutti hanno respinto il progetto.
La riforma era relativamente complessa, ma può essere riassunta in due misure chiave. In primo luogo, sarebbe stato abbassato il reddito annuo richiesto per avere diritto all’assicurazione professionale. Questa misura avrebbe permesso a chi ha un salario particolarmente basso – tra cui numerose donne – di beneficiare della copertura LPP e non solo dell’assicurazione di base (AVS).
La riforma mirava anche a garantire il finanziamento a lungo termine della LPP e quindi a reagire al problema finanziario posto dall’aumento della speranza di vita per le assicurazioni di previdenza professionale. La riforma prevedeva di ridurre il tasso di conversione dall’attuale 6,8% al 6%. In parole povere, un capitale di pensionamento di 100’000 franchi, ad esempio, non avrebbe più generato una rendita annua di 6’800 franchi, ma solo di 6’000 franchi.
È certamente quest’ultimo punto che sembra aver affossato la riforma. L’argomento principale della sinistra, all’origine del referendum odierno, è stato sostanzialmente quello di dire “no al pagare di più per ottenere di meno”. I sondaggi prima della votazione avevano già mostrato che questo argomento aveva fatto breccia tra le persone con diritto di voto. Anche il recente pasticcio statistico sul futuro finanziario delle pensioni non ha giocato a favore dell’urgenza di una riforma.
- Il dossier sulle votazioni federaliCollegamento esterno della RSI
- Risultati e reazioni alla votazione sulla LPP su swissinfo.ch
- L’articolo di swissinfo.ch che ha presentato la votazione sulla LPP
Anche il secondo oggetto sottoposto alle urne è stato sonoramente respinto. L’iniziativa popolare per la biodiversità è stata respinta con il 63% dei voti. Anche in questo caso, i risultati dei Cantoni sono stati netti: tutti, tranne Ginevra e Basilea Città, hanno respinto l’iniziativa.
Lanciata da organizzazioni ambientaliste e di tutela del paesaggio, l’iniziativa “Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio” chiedeva di inserire nella Costituzione federale una migliore protezione del paesaggio e del patrimonio architettonico. Il testo prevedeva di destinare più superfici e più risorse finanziarie alla salvaguardia e al miglioramento della biodiversità.
È stato sostenuto dalle organizzazioni per la protezione dell’ambiente, dai partiti di sinistra e dai Verdi liberali. A loro avviso, l’iniziativa era necessaria perché la Svizzera è particolarmente minacciata dalla perdita di biodiversità.
I partiti di destra e gli ambienti economici e agricoli, invece, ritenevano che la Svizzera disponesse già di norme sufficienti per la protezione della natura e, soprattutto, che questa iniziativa fosse “estrema”.
Come spesso accade per le questioni di tutela ambientale, il risultato della votazione mostra una divisione tra città e campagna. Ma, a eccezione dei già citati Basilea Città e Ginevra, l’iniziativa non ha ottenuto la maggioranza nemmeno nei cantoni fortemente urbani.
Il testo, che non conteneva obiettivi precisi né in termini di fondi stanziati né di superfici interessate, era probabilmente troppo vago per convincere qualcuno al di fuori degli ambienti che avevano già aderito alla causa.
- Il dossier sulle votazioni federaliCollegamento esterno della RSI
- Risultati e reazioni alla votazione sull’iniziativa sulla biodiversità su swissinfo.ch
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