
Speciale votazioni federali
Cari lettori e care lettrici,
Lo strumento dell'iniziativa popolare è stato introdotto nella Costituzione federale nel 1891. Nel corso di questi oltre 130 anni di storia, sono però state rare le iniziative che sono riuscite a superare lo scoglio della maggioranza dell'elettorato e dei Cantoni (per riuscire un'iniziativa popolare deve essere accettata anche dalla maggioranza dei 26 Cantoni).
Sulle più di 220 iniziative sottoposte al giudizio del popolo, ne erano state finora approvate solo 25. Da questo fine settimana dedicato al tema del futuro delle pensioni, ve ne è però una in più.

L’iniziativa promossa dai sindacati per introdurre una tredicesima mensilità dell’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) è stata accettata dal 58,2% dell’elettorato e da 15 Cantoni su 26.
Dall’introduzione dell’AVS nel 1948, il popolo è stato chiamato spesso alle urne per esprimersi su referendum e iniziative riguardanti il primo pilastro del sistema pensionistico svizzero. Finora, però, nessuna iniziativa popolare su questo tema era riuscita a convincere. L’ultima – denominata AVSplus e lanciata dal sindacato UNIA – chiedeva un aumento del 10% delle rendite (poco più dell’8,3% previsto dall’iniziativa approvata oggi) ed era stata respinta nel 2016.
“È un messaggio meraviglioso per tutti coloro che hanno lavorato tutta la vita”, ha commentato il presidente dell’Unione sindacale svizzera Pierre-Yves Maillard. “Il patto sociale nel nostro Paese funziona ancora”, ha proseguito il consigliere agli Stati socialista, in prima linea durante la campagna. Tra i contrari (destra e mondo economico), vi era invece una certa sorpresa per l’ampiezza del risultato. Ora si tratterà di trovare “soluzioni credibili”, ha sottolineato il Partito liberale radicale (PLR, destra), per finanziare una misura il cui costo è stimato in 4-5 miliardi di franchi all’anno.
- La notizia del mio collega Luigi Jorio su swissinfo.ch.
- Il dossierCollegamento esterno votazioni federali su RSI News.
- L’analisi del risultato odierno su swissinfo.ch.
- Tutti i risultati in un colpo d’occhio in questa cartina interattiva.
- Durante la campagna, gli svizzeri e le svizzere all’estero sono stati al centro dell’attenzione: c’è chi li ha accusati di voler approfittare dell’aumento delle rendite traendo nello stesso tempo vantaggio da costi della vita inferiori. Un approfondimento del mio collega Balz Rigendiger, mentre la mia collega Emilie Ridard ha raccolto in quest’altro articolo delle testimonianze di persone che vivono all’estero.

Destino completamente opposto invece per l’iniziativa “sulle pensioni” dei Giovani liberali radicali che proponeva di aumentare l’età pensionabile da 65 a 66 anni e di indicizzarla in seguito alla speranza di vita: il testo è stato respinto dal 75,8% degli aventi diritto che si sono recati alle urne.
Dall’introduzione dell’AVS nel 1948, l’età in cui si va in pensione è sempre rimasta invariata (salvo per le donne), ovvero a 65 anni e così continuerà ad essere almeno in un futuro prossimo. Contrariamente a quella dei sindacati, l’iniziativa della sezione giovanile del Partito liberale radicale non ha per nulla convinto. Un anno e mezzo dopo aver approvato l’aumento dell’età pensionabile delle donne, parificandola a quella degli uomini, l’elettorato ha deciso che per il momento basta così. Il fronte del ‘no’ è stato più marcato rispetto alle previsioni: nell’ultimo sondaggio il 41% delle persone intervistate si era infatti dichiarato a favore o piuttosto a favore dell’iniziativa. In nessun Cantone l’iniziativa ha trovato grazie agli occhi degli elettori e delle elettrici.
“Oggi è un giorno nero per la nostra generazione e per quelle future. Ci è stata tolta la speranza di ricevere un giorno una pensione decente”, ha deplorato Matthias Müller, presidente dei Giovani PLR svizzeri. Secondo Pauline Blanc, presidente dei Giovani PLR del Canton Vaud, la bocciatura è dovuta semplicemente a “una questione di tempistica”, riferendosi al voto di un anno e mezzo fa. A suo avviso, “non sfuggiremo all’innalzamento dell’età pensionabile”.
L’iniziativa prevedeva di portare l’età della pensione a 66 anni per tutti entro il 2033 e di indicizzarla in seguito alla speranza di vita. Il progetto avrebbe permesso di risparmiare 2 miliardi di franchi all’anno dal 2033. L’iniziativa era combattuta dalla sinistra e dai sindacati, secondo i quali non avrebbe fatto altro che esacerbare le ineguaglianze sociali. Chi percepisce un salario elevato avrebbe potuto continuare ad andare in pensione anticipatamente.
Non solo pensioni: in diversi Cantoni la cittadinanza era chiamata alle urne anche per temi di carattere locale. Una rassegna non esaustiva delle votazioni ed elezioni cantonali.
A Zurigo, gli elettori e le elettrici hanno approvato il prolungamento delle due piste dell’aeroporto, che dovrebbero permettere un miglioramento della puntualità e un aumento della sicurezza. Il progetto costerà 250 milioni di franchi. Sempre a Zurigo, è stato approvato un controprogetto all’iniziativa “per l’applicazione della legge e dell’ordine” dei Giovani dell’Unione democratica di centro (destra conservatrice), che prevede di fa pagare chi commette atti di vandalismo durante una manifestazione in caso di “intervento straordinario della polizia”.
In Vallese, l’elettorato ha invece respinto il progetto di revisione totale della Costituzione, frutto di un lavoro di quattro anni e che prevedeva il diritto di voto e di eleggibilità per le persone straniere. I ginevrini e le ginevrine hanno dal canto loro accettato di inserire nella Costituzione un nuovo inno ufficiale del Cantone, una canzone in dialetto franco-provenzale.
A San Gallo, Uri e Svitto, l’elettorato era chiamato alle urne anche per rinnovare esecutivi e legislativi. A Uri, quattro dei cinque membri del Governo sono stati rieletti, mentre per il quinto bisognerà aspettare il secondo turno. A San Gallo sono pure stati riconfermati cinque uscenti. Per gli altri due seggi si andrà al ballottaggio. A Svitto i risultati non sono per ora ancora definitivi. A Basilea Città si doveva invece eleggere il successore del socialista Beat Jans, entrato in Governo federale. In testa è arrivato il suo compagno di partito Mustafa Atici, ma sarà necessario un secondo turno.
- Il live tickerCollegamento esterno di RSI News sulla giornata elettorale.

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