Si testa la raccolta elettronica di firme per iniziative popolari e referendum
Presto un'operazione del passato?
Keystone / Jean-Christophe Bott
L'Esecutivo federale ha commissionato un progetto preliminare che getti le basi per poter in futuro raccogliere firme per iniziative popolari e referendum elettronicamente.
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Keystone-ATS
Raccogliere elettronicamente le firme per iniziative popolari e referendum potrebbe non essere utopico in futuro. Fondandosi sui risultati di un rapporto, il Consiglio federale ha deciso mercoledì di commissionare un progetto preliminare volto a gettare le basi per prove pratiche circoscritte in questo senso.
L’attuale sistema di raccolta manuale delle firme presenta un potenziale di modernizzazione ed è per questo che si intendono proseguire i lavori sulla raccolta elettronica, scrive in una nota il GovernoCollegamento esterno. Il rapporto mostra anche che questo nuovo modello comporta rischi e che l’affidabilità e la fiducia che i cittadini possono riporvi dipendono dal modo in cui esso è concepito.
Il rapporto conclude che è impossibile valutare gli effetti della raccolta elettronica delle firme sull’impiego dei diritti popolari senza svolgere prove pratiche. L’Esecutivo ha quindi incaricato la Cancelleria federale di dar vita a un progetto preliminare, che andrà realizzato in collaborazione, fra gli altri, con Cantoni, Comuni, attori della politica e della società civile.
Preparare le fondamenta per una sperimentazione pratica
Il progetto, viene spiegato nel comunicato, mira principalmente a preparare le fondamenta per una sperimentazione pratica e su scala limitata della raccolta elettronica delle sottoscrizioni, nonché a elaborare un piano di attuazione e le necessarie basi legali.
Stando al Governo, durante la fase di concezione si dovrà in particolare porre l’accento sui compiti di verifica e sull’impiego dei relativi mezzi tecnici che potrebbero essere usati senza compromettere la segretezza del voto. La soluzione tecnica adottata dovrebbe idealmente consentire anche la raccolta a sostegno di iniziative popolari e referendum a livello cantonale e comunale.
Il rapporto, precisa il Consiglio federale, tiene conto anche della presunta falsificazione delle firme e delle dubbie pratiche di raccolta emerse all’inizio dello scorso mese di settembre. I lavori sul dossier si basano in ogni caso sulla premessa di offrire un complemento, e non un sostituto, alla raccolta tradizionale su carta.
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