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Quelle lunghe attese ai Consolati italiani in Svizzera

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La sede del Consolato italiano di Lugano vista dall'entrata della sala dedicata a Carlo Cattaneo. © Ti-Press / Ti-Press

Nei mesi scorsi ha fatto notizia il malessere diffuso tra gli utenti alle prese con la rete consolare italiana in Svizzera. Attese troppo lunghe per avere un passaporto. Carte d’identità non disponibili. Disorganizzazione e carenza di personale. È davvero così? Gli ultimi aggiornamenti e qualche dritta per destreggiarsi tra prenotazioni on line, moduli e certificati

In Svizzera ci sono quattro Uffici Consolari: a Lugano, Ginevra, Basilea e a Zurigo. Gli ultimi due sono quelli che sembrano suscitare maggiore malcontento. Scorrendo i commenti di uno dei gruppi Facebook di italiani a Zurigo, le opinioni sono per lo più negative: “Sto combattendo da due mesi per avere un appuntamento”, “va migliorato il portale on line”, “sono poco flessibili”, “non rispondono mai al telefono”, fino al sarcastico “il Consolato ti fa rivivere le tipiche emozioni italiane”.

Anche le recensioni degli utenti su Google non sono molto più confortanti e, in generale, la grande insoddisfazione si rivolge più al sistema organizzativo che al personale nello specifico, che viene spesso definito gentile e disponibile.

L’ambasciatore italiano in Svizzera Gian Lorenzo Cornado ha già avuto modo di rispondere alle critiche sollevate da Ticinonline lo scorso gennaio, con una lettera apertaCollegamento esterno in cui ha riconosciuto le difficoltà ma ha anche sottolineato il grande impegno per migliorare la qualità del servizio all’utenza. “A Basilea gli sportelli per i passaporti le carte d’identità sono raddoppiati rispetto a un anno fa e a Zurigo alcuni funzionari si spostano nei vari Cantoni di competenza per evitare che i connazionali si debbano recare al consolato”, ha dichiarato.

Oltre 650’000 persone iscritte all’AIRE

La pressione sui Consolati senza dubbio esiste, visto che, secondo gli ultimi dati del 2023, in Svizzera sono 656’000 gli italiani iscritti all’anagrafe consolare e si tratta di un fenomeno in crescita.

Sulla situazione oltre Gottardo, il Presidente del COMITES (Comitato degli italiani all’estero) di Zurigo, Gerardo Petta, dice: “Dopo il Covid si è creata una lunga lista d’attesa per le prenotazioni online. Ecco perché siamo arrivati a questa situazione. Fino al 2020 si poteva accedere al consolato, si aspettava, e una volta allo sportello, il passaporto era pronto in 15 minuti. Poi c’è anche la questione di chi prende appuntamento online e poi non si presenta. Capita ogni giorno. Il problema vero è a monte”.

E in effetti è così. Una delle prima cose che si scopre parlando con i diretti interessati nella sede di Lugano è che i Consolati possono correre al riparo solo in parte. La “macchina” organizzativa è più complessa.

I passaporti e gli appuntamenti online

La prima cosa da sapere è che il sistema automatizzato di prenotazione on line Prenot@miCollegamento esterno, non è gestito direttamente dalle sedi consolari ma dal Ministero degli Esteri a Roma. Per capirci, è lo stesso, da Lugano a Rio De Janeiro. Se ci sono degli intoppi, i Consolati possono prenderne atto e avvertire l’utenza ma hanno poco margine d’azione.

Il Console Generale di Lugano, Gabriele Meucci, in carica dal 2021, spiega: “È un sistema computerizzato, le problematiche sono le stesse in tutte le sedi consolari. I passaporti vengono fabbricati qui, abbiamo i macchinari. Siamo in grado di produrne uno in 12-16 minuti se l’appuntamento è stato prenotato correttamente. Se poi una persona ha un’urgenza documentata può venire direttamente in sede e noi gli andiamo incontro”.

L’invito è quello di prenotarsi online, perché a oggi è l’unico modo. E se non si trovano posti liberi nei prossimi mesi, controllare spesso il portale perché quasi ogni giorno capita che ci siano connazionali che cancellano all’ultimo minuto e, a quel punto, potrebbe liberarsi lo spazio verde tanto ambito nella tabella delle prenotazioni, che, va detto, attualmente, è “piena” fino a ottobre 2024.

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Tiziana Giacometti, responsabile di diversi uffici del Consolato di Lugano, insiste anche sull’anticipare i tempi: “Il passaporto vale dieci anni. Quando mancano 6-4 mesi alla scadenza, bisognerebbe fare la richiesta. Una volta mi è capitata una persona che il giorno del matrimonio non aveva il documento valido per sposarsi, con tutti gli invitati già pronti. Gli abbiamo dovuto fare il passaporto in grande urgenza. Una follia”.  

Secondo i dati, nel 2023 il Consolato di Lugano ha rilasciato 7’368 passaporti, il 45% in più rispetto all’anno precedente. Un numero sicuramente incoraggiante ma che forse non è abbastanza vista la forte presenza della comunità italiana in Ticino.

La carta identità elettronica, questa sconosciuta

Un discorso a parte merita la carta d’identità elettronica (CIE). Ad oggi, e da ormai diversi mesi, sul sito del Consolato italiano a LuganoCollegamento esterno, appare questo avviso:

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L’impossibilità di prenotarla ha scatenato le lamentele di molti. Il Console Generale di Lugano Meucci spiega: “Questo documento non è emesso dal Consolato Generale ma dal Ministero dell’Interno. Al Consolato spetta il compito di verificare l’allineamento dei dati con il comune di iscrizione AIRE presso cui l’utente è iscritto. Allo sportello consolare si acquisiscono i dati biometrici, poi la richiesta viene inoltrata all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che poi manderà al domicilio la carta d’identità”.

Ma Gabriele Meucci vuole anche rassicurare sui tempi di attesa: “La carta d’identità elettronica è un documento anagrafico, non è necessario per l’italiano residente all’estero, come invece lo è il passaporto. È un documento accessorio e non indispensabile. In questo caso non si può applicare il concetto di urgenza”. Non sarà necessario, ma è comunque utile soprattutto al cittadino italiano che frequenta il suo Paese, visto che consente di accedere ai servizi erogati dalle Pubbliche Amministrazioni Italiane, più noti come SPID. Secondo Tiziana Giacometti “i tempi sono quelli di una questura italiana. La lentezza è dovuta al controllo e la gestione delle pratiche”.

Un altro fatto che ha creato il panico negli utenti e un carico di lavoro improvviso al Consolato, è stata la notizia delle sanzioni più elevate, a partire da gennaio scorso, per chi non è iscritto all’Anagrafe Italiani residenti all’estero (AIRE).

Altri sviluppi

“Le richieste sono aumentate del 400% e si sono accumulate in questi mesi. Sono circa 800 le domande su cui stanno lavorando i nostri dipendenti. Molte persone mandano mail per farsi dare una mano con i documenti da allegare e noi le aiutiamo”, dice la signora Giacometti. La procedura infatti anche qui, neanche a dirlo, è on line: “La domanda va effettuata attraverso il portale di servizi consolari Fast-ItCollegamento esterno, a cui ci si deve registrare e poi inviare le varie scansioni dei documenti”, dice il Console Meucci. “L’incartamento richiesto verrà inoltrato al Comune di residenza, che tiene tutta la documentazione anagrafica”.

L’utilità dei COMITES

Il rilascio dei documenti è la pratica che fa più notizia, anche se i Consolati devono far fronte alle pratiche più disparate. In Ticino a dare un prezioso contributo c’è uno sportello COMITES, accanto allo scalone del Consolato, aperto ogni giovedì dalle 14 alle 16.

Un servizio poco conosciuto ma molto utile, vista la difficoltà non solo a prendere appuntamento ma anche nell’avere un contatto diretto con il Consolato. “I casi sono tanti. Molte persone vengono anche per capire quali formulari ci vogliono”, spiega Tonella Ghisu Bianchi, responsabile dello sportello. “Facciamo molte fotocopie, aiutiamo anche le persone anziane poco pratiche di computer e smartphone. Lo sportello è nato 14 anni fa, l’ho proposto io. Siamo in due a lavorarci a titolo gratuito e credo che aiutiamo tanto. Diamo anche informazioni non richieste in base ai dati della persona che abbiamo davanti. Per esempio chi prende la pensione dell’Inps in Italia, ha diritto a delle piccole agevolazioni in quanto residente all’estero e molto spesso non ne è a conoscenza”.

Le fa eco Silvio Di Giulio, presidente del  COMITES-Ticino: “Lo sportello è fondamentale. È il nostro fiore all’occhiello”. A breve ne aprirà un altro anche a Bellinzona e, sulle lamentele relative ai Consolati, Di Giulio aggiunge: “Sicuramente i tempi di attesa sono troppo lunghi ma è una realtà con cui mi sono confrontato spesso nei miei anni di presidenza. È un po’ anche una sofferenza del “nazionale”, non dipende dalla cattiva volontà di un console piuttosto che un altro”. Il COMITES-Ticino sta anche provvedendo a ripristinare il suo sito web, assicura Di Giulio, visto che attualmente non funziona come dovrebbe.

Su una cosa sono tutti d’accordo: parlare al telefono direttamente con il Consolato di Lugano è un’impresa quasi impossibile. “È sempre meglio scriverci via mail. In questo momento siamo sotto organico, non possiamo avere una persona addetta solo al centralino. Entro la fine dell’estate verranno tre persone dall’Italia e due da qui, tramite concorso, e dovremmo tornare a regime”, conclude Tiziana Giacometti.

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