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Quattro F-35A saranno assemblati e collaudati in Svizzera

persone fotografano un aereo f35 a
Keystone-SDA

Con l’approvazione definitiva del progetto “RIGI”, quattro caccia F-35A saranno assemblati e collaudati in Svizzera: una decisione che rafforza le competenze nazionali nel settore aeronautico e apre nuove prospettive industriali e strategiche per il Paese.

Quattro dei 36 F-35A ordinati presso la statunitense Lockheed Martin saranno assemblati e collaudati in Svizzera: il Dipartimento federale della difesa ha dato il suo via libera al progetto “RIGI”, che prevede il montaggio nel sito di RUAG MRO a Emmen (canton Lucerna).

Il progetto, approvato in via preliminare nel giugno 2024 dall’Ufficio federale dell’armamento (armasuisse), fa parte degli affari di compensazione che obbligano il costruttore americano ad attribuire dei mandati ad aziende svizzere.

All’inizio di quest’anno il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) aveva chiesto a RUAG MRO – di cui la Confederazione è proprietaria al 100% – un esame dettagliato del progetto. Occorreva dimostrare come esso avrebbe potuto essere attuato con un rapporto costi-benefici sostenibile. Inoltre il DDPS e RUAG hanno valutato la fattibilità tecnica e gli aspetti di politica di sicurezza.

Dopo una valutazione complessiva, alla quale ha partecipato anche l’Amministrazione federale delle finanze (AFF) in qualità di secondo organo proprietario, il DDPS ha deciso di sostenere il progetto “RIGI”, annuncia il Dipartimento di Martin Pfister in un comunicato odierno.

L’assemblaggio finale parziale e il collaudo nella Confederazione hanno un grande significato per la politica di sicurezza: permetteranno infatti alla Svizzera di sviluppare il proprio know-how con gli aerei da combattimento di ultima generazione e di rafforzare la propria indipendenza nella manutenzione dei jet, indica il DDPS in un comunicato odierno.

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UnF-35 durante l'atterraggio.

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Oltre alle conoscenze in materia di mantenimento dell’efficienza, RUAG acquisirà nuove capacità nella costruzione a livello strutturale di aerei da combattimento; la Svizzera otterrà così un vantaggio rispetto alla maggior parte degli altri paesi che utilizzano gli F-35A, viene sottolineato. Grazie a “RIGI” il gruppo potrà creare circa 120 posti di lavoro. Inoltre l’impresa genererà valore aggiunto nella Svizzera romanda, dove attuerà investimenti pari a 100 milioni di franchi.

RUAG integrerà l’attuazione del progetto nella sua strategia per il settore di attività “Air”. È in fase di verifica come quest’ultimo possa essere ulteriormente sviluppato fino a diventare un centro europeo per l’aviazione militare. L’azienda si assumerà la responsabilità della gestione dei rischi tecnici ed economico-aziendali legati al progetto.

In una conferenza stampa all’aerodromo militare di Payerne (VD), il capo dell’armamento presso armasuisse Urs Loher ha spiegato oggi che gli aspetti di sicurezza prevalgono su quelli economici. La Svizzera si trova in un periodo complesso dal punto di vista della sicurezza – ha sottolineato -. L’esercito deve essere in grado di difendersi, e per farlo servono competenze proprie in settori critici.

Naturalmente in futuro si potrebbero anche valutare opzioni legate a un centro europeo di manutenzione per l’F-35A: questo aereo da combattimento sta avendo un successo superiore alle aspettative in Europa e potrebbe vendersi ancora meglio a causa della situazione geopolitica, ha aggiunto Loher.

Attualmente esiste solo un centro dotato della tecnologia necessaria per la manutenzione dell’F-35A: se la Svizzera riuscisse a creare le condizioni quadro per consentire anche ad altri paesi di far revisionare i propri jet nella Confederazione, ciò aprirebbe naturalmente anche prospettive economiche, ha affermato il capo dell’armamento.

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