Palestina, nuova mobilitazione al Politecnico di Zurigo
Maniere forti.
Keystone / Ennio Leanza
Studenti e studentesse contestano il supporto tecnologico dell'istituto accademico a Israele. Di nuovo allontanati dall'Università i loro colleghi a Berna.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Continuano le agitazioni all’interno delle università svizzere a sostegno della Palestina. Questa mattina una cinquantina di studenti e studentesse hanno di nuovo occupato il Politecnico federale di Zurigo (ETH).
Con questa mobilitazione le e i giovani hanno voluto denunciare “la problematica dell’armamento dell’esercito israeliano con tecnologia di punta dell’ETH”.
Droni e intelligenza artificiale nel mirino
La nota diffusa dai promotori dell’azione dimostrativa di Israele si riferisce in particolare alle ricerche condotte nell’ateneo elvetico sui droni, sull’intelligenza artificiale e sull’apprendimento automatico (“machine learning”).
L’occupazione, hanno fatto sapere le e gli studenti, proseguirà fino a quando non saranno soddisfatte le loro richieste di boicottaggio accademico di Israele.
Nelle ultime settimane diversi altri istituti universitari elvetici, seguendo l’esempio di Losanna dello scorso 2 maggio, sono stati oggetto di analoghe dimostrazioni.
Mobilitazione anche a Berna
Sempre oggi le forze dell’ordine hanno sloggiato le e i manifestanti filo-palestinesi che erano tornati all’interno dell’Università di Berna dopo che erano stati allontanati giovedì sera dall’atrio dell’edificio principale dell’ateneo.
I vertici dell’accademia si erano opposti all’occupazione e aveva parlato di violenza da parte degli dimostranti, chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine.
Da parte del movimento studentesco si lamenta un uso eccessivo della forza da parte della polizia contro manifestazioni giudicate del tutto pacifiche.
Un altro edificio dell’Università di Berna era già stato occupato pacificamente il 12 maggio. La polizia aveva posto fine all’azione tre giorni dopo.
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