Nel 2023 è stata superata la soglia di 65'000 persone impiegate nel settore orologiero svizzero. Era dalla crisi dell'inizio degli anni Settanta che il numero di posti di lavoro in questo ramo chiave dell'export elvetico non era così elevato.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
Il record di quasi 90’000 posti di lavoro registrato nel 1971, prima dello scoppio della crisi dovuta principalmente all’arrivo sul mercato degli orologi al quarzo, è ancora lontano, ma il settore orologiero svizzero gode di ottima salute.
Durante l’anno che sta per concludersi, il numero di persone impiegate in questo ramo è cresciuto del 7,3% (4’414 posti in più), attestandosi a quota 65’237. Per ritrovare una cifra così elevata bisogna risalire al 1974.
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“Questo risultato è in linea con la dinamica favorevole del mercato del lusso, ma anche con la forte domanda di orologi di bassa gamma, in particolare nella prima metà dell’anno”, ha indicato martedì la Convenzione padronale dell’industria orologiera (CPIH). Dopo aver dato priorità nel 2022 alle assunzioni nei comparti produttivi, quest’anno l’accento è stato posto sul rafforzamento del personale amministrativo.
Il numero di persone dipendenti in questa categoria è aumentato del 17,9% (+2’680). Anche il personale di produzione continua a crescere, anche se in modo più moderato (1’588 nuovi posti, +3,2%). La carenza di manodopera qualificata rappresenta probabilmente un freno, ha spiegato la CPIH:
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La forza lavoro del settore è sempre più qualificata. Il numero di persone con un’istruzione superiore è aumentato del 9,7% e quello delle persone con un diploma professionale del 6,1%. Il numero di apprendisti e apprendiste è cresciuto aumentato di 133 unità (14,5%) in tutti i mestieri.
La maggior parte degli impieghi è concentrata lungo i cantoni dell’arco giurassiano, con in prima posizione Neuchâtel (17’385 impieghi), seguito da Berna (13’772) e Ginevra (11’831).
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