Venti rose bianche per non dimenticare
È stato inaugurato giovedì a Viganello il Giardino delle venti rose bianche, creato dalla Goren Monti Ferrari Foudation per ricordare i bambini vittime degli pseudoesperimenti del sedicente medico nazista Josef Mengele.
Per non dimenticare e per ricordare ai giovani di oggi quanto può essere atroce la sofferenza che gli esseri umani possono provocare ai loro simili. È per questa ragione che a Viganello, presso le scuole medie, è stato inaugurato giovedì il Giardino delle venti rose bianche.
Venti come i bambini uccisi nella scuola di Bullenhuser Damm, ad Amburgo, dopo essere stati sottoposti agli pseudoesperimenti di Mengele.
Tra di loro c’era anche il piccolo Sergio de Simone, di Napoli. Come agli altri diciannove, il 20 aprile del 1945 gli fu somministrata una dose letale di morfina e venne appeso ad un uncino da macellaio nello scantinato dell’edificio.
Mercoledì, presso la sede dell’Università della svizzera italiana, erano presenti il fratello di Sergio, Mario, e le sue due cugine, Andra e Tatiana Bucci.
Queste ultime sono scampate alla morte grazie a una kapò di Auschwitz che le ha prese sotto la sua ala protettrice. La loro testimonianza nel servizio della Radiotelevisione svizzera.
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