Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
la Svizzera – o almeno la sua parte francofona – assomiglia sempre di più alla Francia, ma non necessariamente in meglio. Come scoprirete nella nostra selezione di notizie del giorno, un museo di Losanna ha appena vissuto le stesse disavventure del Louvre.
Per il resto, quest’ultimo giorno della settimana è stato ricco di cifre e statistiche. Abbiamo riassunto per voi quelle che ci sembrano più interessanti.
Buona lettura!
Un mese fa, un furto al Louvre di Parigi, uno dei più grandi musei al mondo, ha conquistato le prime pagine della stampa internazionale. Le dimensioni non sono certo le stesse, ma anche il Museo romano di Losanna-Vidy si è visto sottrarre le sue collezioni più preziose.
Annunciato solo a fine settimana, il furto è avvenuto martedì. Poco prima dell’orario di chiusura, due uomini hanno immobilizzato il guardiano e poi mandato in frantumi una vetrina per rubare diverse decine di monete d’oro. Gli individui sono riusciti a fuggire.
Le monete rubate provengono da un lotto di pezzi d’oro romani rinvenuto a Losanna nel 1935. Risalenti ai primi due secoli della nostra era, queste 70 monete costituiscono la più bella collezione del suo genere in Svizzera e una delle dieci più importanti al mondo.
Come per i gioielli del Louvre, è difficile dire cosa potrebbe accadere agli oggetti rubati. Un’esperta intervistata dalla RTS ritiene tuttavia che una fusione dell’oro sia poco probabile, poiché farebbe perdere oltre il 90% del loro valore. L’ipotesi che va per la maggiore è quella di un furto su commissione per ottenere illegalmente pezzi da collezione.
Alcuni spiriti pessimisti avevano temuto che l’organizzazione dell’Eurovision Song Contest (ESC) potesse rappresentare un baratro finanziario per la Svizzera. Ma i risultati appena presentati delineano un quadro completamente diverso: l’ESC si è rivelato una vera e propria manna dal punto di vista economico.
Il Cantone di Basilea Città ha presentato i conti giovedì. Questi dimostrano che l’evento, organizzato nella città renana lo scorso maggio, ha generato un fatturato di 248 milioni di franchi per la Svizzera. Lo spettacolo, costato alla fine 1,7 milioni in meno rispetto al budget iniziale di 33,3 milioni, ha permesso di generare un valore aggiunto di 115 milioni di franchi, di cui quasi la metà solo per la città di Basilea.
Questi risultati collocano l’ESC al terzo posto tra le manifestazioni più redditizie mai organizzate in Svizzera. Hanno fatto meglio soltanto gli Europei di calcio maschile del 2008 e i Campionati mondiali di sci alpino del 2017 a St. Moritz.
Ma i guadagni non si contano solo in moneta sonante. L’ESC ha anche permesso di puntare i riflettori su Basilea. In poco meno di un anno, la città renana è stata menzionata più di 313’000 volte in vari media, perlopiù in modo positivo. Questa copertura mediatica le ha consentito di posizionarsi come destinazione culturale e musicale.
“I can English understand, but je préfère répondre en français pour être plus précis” (trad. “Capisco l’inglese ma preferisco rispondere in francese per essere più preciso”). Tutti ricordano questa frase, ormai mitica, pronunciata nel 2018 da Guy Parmelin. Da allora, il livello d’inglese del ministro dell’economia sembra essere notevolmente migliorato. Al contrario, i progressi della popolazione svizzera nella lingua di Shakespeare sono più modesti.
Iniziamo con la buona notizia: il livello d’inglese delle giovani generazioni in Svizzera è aumentato per la prima volta in quattro anni, secondo la multinazionale EF (Education First), che valuta le competenze in inglese come lingua straniera di oltre 2,2 milioni di persone adulte in 123 Paesi. Nel complesso, le conoscenze della popolazione svizzera sono giudicate “buone”.
Tuttavia, la Svizzera non brilla nel confronto internazionale. Il Paese si colloca solo al 30° posto a livello mondiale e al 22° a livello europeo. I Paesi sui tre gradini del podio sono, in ordine, i Paesi Bassi, la Croazia e l’Austria. Come spesso accade in questo tipo di classifiche, i Paesi germanici e nordici presentano un buon livello di inglese, mentre quelli latini sono spesso i “somari”, a eccezione del Portogallo (6° posto mondiale) e della Romania (11°).
Questa differenza si riscontra anche in Svizzera: la Svizzera tedesca ottiene come di consueto risultati nettamente superiori a quelli della Svizzera francese e del Ticino. Secondo la classifica, il cantone in cui si padroneggia meglio l’inglese è Basilea Città, seguito da Zugo e San Gallo. I tre peggiori sono Ginevra, Neuchâtel e Ticino, che chiude la classifica. Infine, i test EF mostrano che la popolazione elvetica se la cava meglio nella comprensione che nell’espressione, sia scritta che orale.
L’attualità di questo fine settimana sembra decisamente avida di classifiche e statistiche. Si apprende in particolare che l’amore della popolazione svizzera per la ferrovia non tramonta. L’anno scorso, ogni abitante ha viaggiato in media 71 volte in treno per una distanza media di 2’519 km, stabilendo un nuovo record.
Sempre nel campo della mobilità, anche che il contrassegno autostradale elettronico sta riscuotendo un grande successo. Nel 2025, quasi la metà (45%) delle “vignette” vendute era in formato elettronico. L’aumento è rapido, dato che il formato digitale è stato lanciato ufficialmente solo il 1° agosto 2023.
Ma le statistiche odierne possono anche apparire sotto una luce molto più cupa. Due terzi dei e delle giornaliste, ad esempio, hanno subito parole o gesti ostili nel 2024, secondo un’indagine della Scuola universitaria di scienze applicate di Zurigo (ZHAW). I e le giornaliste d’inchiesta sono la fascia più colpita.
Anche i bambini e le bambine sono vittime di ostilità. Uno studio dell’Alta scuola pedagogica di Svitto rivela che quasi un terzo dei minori in Svizzera si confronta con discorsi d’odio e contenuti pericolosi online. Basato su un campione di 1’390 giovani, il nuovo studio “EU Kids Online Switzerland” mostra in particolare che i rischi sono diventati quotidiani per chi ha meno di 18 anni e che gli e le adolescenti tra i 15 e i 16 anni sono la fascia più esposta.
Foto del giorno
Alberi di Natale già pronti per la vendita? Si potrebbe pensare, ma uno sguardo più attento rivela che si tratta di cibo per animali del parco faunistico Dählhölzli di Berna.
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