
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
È tempo di ritorno a scuola – o almeno nella maggior parte dei cantoni, dato che alcuni hanno già ripreso la settimana scorsa, mentre in altri le allieve e gli allievi sono ancora a casa in vacanza. Le classi del primo anno si preannunciano affollate, a causa dell’arrivo dei "bebè Covid", i bambini concepiti durante i confinamenti. Non mancano le polemiche, tra stipendi degli insegnanti, aspettative nei confronti di chi studia e calo del livello generale.
Buona lettura!

Pressioni sulla presidente della Confederazione e disprezzo del presidente degli Stati Uniti per i propri consiglieri: il SonntagsBlick svela i retroscena della famosa telefonata del 31 luglio tra Karin Keller-Sutter e Donald Trump.
Contrariamente alle prime versioni circolate sulla stampa, l’iniziativa dello scambio non è partita da Karin Keller-Sutter, bensì dal rappresentante statunitense al Commercio, Jamieson Greer, come riporta il settimanale domenicale in lingua tedesca.
Durante la conversazione, Donald Trump avrebbe mostrato condiscendenza nei confronti dei propri negoziatori. Quando la presidente gli ha ricordato gli accordi discussi con questi ultimi, il presidente degli Stati Uniti avrebbe risposto: “Non mi importa di loro!”
Inoltre, Trump ha rivolto richieste finanziarie dirette alla presidente della Confederazione. Ha citato, tra l’altro, i 600 miliardi di dollari d’investimenti dell’Unione Europea, presentandoli come un regalo. “E voi, cosa mi pagate?”, avrebbe quindi domandato.
Interpellato dal SonntagsBlick, il portavoce di Karin Keller-Sutter ha preferito non commentare.

Si torna a scuola nella maggior parte dei cantoni svizzeri e le sfide si preannunciano già numerose. Il livello di tedesco delle studentesse e degli studenti germanofoni desta particolare preoccupazione.
I risultati dei test scolastici condotti tra il 2019 e il 2024 in diversi cantoni mostrano un netto calo del livello di tedesco. Questo non si spiega soltanto con la diversità linguistica legata alla migrazione. “Sono soprattutto le allieve e gli allievi autoctoni ad aver peggiorato le proprie competenze negli ultimi 20 anni”, sottolinea Stefan Wolter, professore all’Università di Berna.
La buona notizia arriva dalle ragazze con background migratorio, i cui risultati in inglese e francese sono migliori rispetto a quelli dei ragazzi svizzeri. Tra le e i giovani romandi, invece, è l’ortografia a rappresentare una difficoltà.
A causa del federalismo, le retribuzioni delle insegnanti e degli insegnanti variano notevolmente da cantone a cantone. Zurigo, Basilea Città e Ginevra sono i più virtuosi, secondo il Blick, mentre Obvaldo, Neuchâtel e Nidvaldo versano gli stipendi più bassi.

Fiore all’occhiello della “svizzeritudine” nel mondo, il marchio elvetico di coltelli Victorinox vede minacciato il proprio mercato statunitense dalla tassa doganale annunciata del 39%. Il suo direttore, Carl Elsener, ha espresso le proprie preoccupazioni al Tages-Anzeiger.
Gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato di esportazione per Victorinox. L’azienda vi realizza circa il 13% del proprio fatturato complessivo. Per quanto riguarda i coltelli professionali e da cucina, questa quota è ancora più alta, raggiungendo il 18%.
“Rimanere competitivi senza snaturare i valori del nostro marchio è tutt’altro che semplice nelle attuali condizioni doganali”, dichiara Carl Elsener, parlando di uno shock. Questo segmento è fragile: per chi acquista, tagliare una carota con un coltello svizzero o giapponese fa poca differenza, e si potrebbe quindi optare per prodotti più economici.
Il produttore sta attualmente valutando in che misura possa trasferire l’aumento dei costi causato dai nuovi dazi doganali. Avendo incrementato per tempo le scorte negli Stati Uniti, l’azienda può attendere sino alla fine dell’anno prima di dover aumentare i prezzi. Ma tra franco svizzero forte, dazi doganali e concorrenza, l’iconico marchio svizzero si trova ad affrontare una sfida strategica di grande portata.

Quattro giovani reclute della scuola dei granatieri di Isone (Ticino) sono state ricoverate in ospedale dopo un esercizio svolto sotto la canicola. Una di loro ha dovuto essere temporaneamente posta in coma artificiale.
L’incidente è avvenuto mercoledì scorso durante una cosiddetta “corsa a stella”Collegamento esterno, uno degli esercizi di selezione più impegnativi dell’esercito. Nonostante le pause e la presenza di punti di ristoro e bevande lungo il percorso, quattro reclute hanno mostrato gravi sintomi di colpo di calore e disidratazione.
Domenica, tre reclute erano ancora ricoverate, mentre una era già potuta tornare a casa. “Siamo in stretto contatto con loro e con le loro famiglie”, ha dichiarato il portavoce dell’esercito Stefan Hofer, cercando di rassicurare sul loro stato di salute.
Di fronte all’accaduto, l’esercito afferma di prendere la vicenda molto seriamente e ha annunciato che gli esercizi si svolgeranno d’ora in poi al mattino presto o in serata, per limitare i rischi legati alle alte temperature.

Foto del giorno
Circa 1’000 persone hanno condiviso un pasto a una tavolata lunga 500 metri, allestita tra la stazione e la Paradeplatz di Zurigo, in occasione del 70° anniversario dell’associazione Zürcher Bahnhofstrasse, domenica 17 agosto 2025.

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