Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Brutte notizie per la vostra piattaforma d'informazione. Anche se il Consiglio federale ha leggermente rivisto il suo programma di risparmio, l'esistenza di Swissinfo, di cui fa parte tvsvizzera.it, è ancora minacciata dai tagli. D'altra parte, il Governo non ha intenzione di rinunciare all'acquisto dei caccia F-35, nonostante i costi aggiuntivi che hanno recentemente suscitato polemiche sulla stampa.
Alla fine di questa selezione, scoprirete qual è la formazione necessaria per guadagnare 180’000 franchi all'anno nel vostro primo lavoro.
Buona lettura!
Il Consiglio federale ha rivisto leggermente al ribasso il programma di risparmio per il 2027. Nonostante alcune concessioni, mantiene le linee generali del piano di sgravio della spesa statale. Swissinfo, di cui fa parte anche tvsvizzera.it, rischia ancora di essere colpita.
Dopo la procedura di consultazione, il Governo ha modificato il suo programma di risparmio. Mercoledì ha presentato tagli per 2,4 miliardi di franchi, rispetto ai 2,7 miliardi inizialmente previsti. In un comunicato stampa, il Consiglio federale ha accettato di rivedere, in parte a favore dei Cantoni, alcuni punti. Ha citato ad esempio gli importi forfettari versati ai Cantoni e la perequazione finanziaria.
Tra le altre misure, il Consiglio federale intende anche abbandonare temporaneamente l’idea di separare il bilancio della Confederazione da quello dell’AVS. Inoltre, ha fatto marcia indietro sulle sue proposte relative alla tassazione dei prelievi di capitale del 2° e 3° pilastro, che avevano suscitato le proteste della destra. Per il momento, il Consiglio federale salva ancora la stampa regionale e locale mantenendo gli attuali sussidi.
Tuttavia, il Governo non rinuncia a tagliare il suo contributo al mandato di informazione all’estero, che comprende Swissinfo. Tuttavia, la ministra delle finanze Karin Keller-Sutter ha sottolineato che il finanziamento di TV5 Monde sarà garantito.
Il prezzo fisso per i caccia F-35 negoziato dalla Svizzera con gli Stati Uniti resta valido, ha dichiarato mercoledì il Consiglio federale, che conferma l’acquisto dei jet americani. Ma, secondo Washington, tale prezzo è stato il frutto di “un malinteso”.
Venerdì scorso, un’inchiesta della SRF aveva rivelato che la Svizzera potrebbe dover pagare fino a un miliardo e mezzo di franchi in più per i jet da combattimento F-35. L’inchiesta sosteneva che il prezzo fisso negoziato per l’acquisto dei 36 velivoli militari americani non può essere rispettato.
Oggi il Consiglio federale si è difeso. “La Svizzera e gli Stati Uniti hanno concordato contrattualmente un prezzo fisso per l’acquisto dei caccia F-35”, ha scritto in un comunicato stampa. Tuttavia, gli Stati Uniti chiedono di più, adducendo che il prezzo fisso concordato si basava su un malinteso.
Ora è necessario negoziare una soluzione. Per il Consiglio federale, non si tratta di rimettere in discussione l’acquisto. Sostiene che una violazione del contratto con il Governo statunitense avrebbe conseguenze di vasta portata, in quanto impedirebbe alla Svizzera di garantire la sicurezza del suo spazio aereo e della sua popolazione a partire dal 2032.
A Blatten, martedì, sono stati scoperti e recuperati dei resti umani. Probabilmente appartengono all’allevatore di pecore che risulta disperso dal giorno della frana che ha distrutto il villaggio vallesano. I media hanno potuto visitare il sito ieri per filmare le operazioni di sgombero dell’esercito.
Il corpo trovato nell’area del crollo del ghiacciaio del Birch non è ancora stato identificato. Tuttavia, le autorità stavano cercando un pastore di 64 anni che era stato dato per disperso dopo la devastante frana del 28 maggio. Ulteriori informazioni saranno diffuse non appena la sua identità sarà confermata.
Da parte sua, l’esercito svizzero ha potuto iniziare a liberare l’area venerdì scorso. Fino a quel momento, le condizioni di sicurezza non potevano essere garantite. I media hanno potuto visitare il sito ieri per osservare i lavori, che si concentrano sul lago formato dal fiume Lonza dietro il cono di detriti.
Il compito iniziale dei soldati è quello di rimuovere il materiale e i pochi oggetti che possono essere salvati dall’acqua. “La frana ha distrutto tutto, ma possiamo recuperare degli effetti personali nei luoghi inghiottiti dall’acqua”, spiega Raynald Droz, il comandante della Divisione territoriale 1.
Uno stipendio annuale di 180’000 franchi svizzeri non appena si inizia a lavorare. È quanto offrono i giganti tecnologici americani per attirare i migliori talenti informatici a Zurigo, secondo quanto riportato mercoledì dalla Neue Zürcher Zeitung (NZZ).
Le aziende IT stanno facendo incetta di personale qualificato a Zurigo. Per attirare le menti/cervelli migliori, Google, Open AI e Anthropic offrono stipendi da sogno anche agli sviluppatori di software all’inizio della loro carriera. “Le aziende tecnologiche americane offrono stipendi per alcune posizioni che possono essere dal 30 al 50% più alti rispetto alla media Svizzera”, spiega alla NZZ Gabriela Keller, direttrice dell’azienda informatica Ergon di Zurigo.
La presenza di personale altamente qualificato è proprio uno dei fattori che attrae i giganti della tecnologia a Zurigo. Un portavoce dell’azienda di intelligenza artificiale Anthropic afferma che l’insediamento a Zurigo è stato una scelta ovvia: “La città è un centro di prim’ordine per i talenti della ricerca. Non vediamo l’ora di sviluppare il nostro team qui”.
Di fronte a somme così ingenti, le aziende svizzere si lamentano di non riuscire a tenere il passo. Per questo si affidano alla cultura aziendale e all’opportunità di ricoprire incarichi di responsabilità. “È diverso essere solo un altro numero in un gigante americano o avere un’influenza decisiva qui”, spiega Carsten Wengel, direttore di G D Netcetera.
Foto del giorno
Il Museo svizzero della macchina fotografica di Vevey dedica una doppia mostra al tema dei ghiacciai, intitolata “Glacier sous couvert”. Sulle rive del lago Lemano sono esposte fotografie di ghiacciai coperti da teloni, progettati per rallentare il loro scioglimento.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative