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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

Il ministro degli Affari esteri Ignazio Cassis è di ritorno dal Medio Oriente, dove ha illustrato il punto di vista della Svizzera durante i colloqui con gli omologhi israeliani e palestinesi.

In Svizzera, il Parlamento si è occupato del finanziamento della tredicesima rendita AVS e dell’iniziativa "200 franchi bastano" (iniziativa SSR).

Con quali risultati?

Buona lettura,

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Il Consiglio degli Stati sostiene un aumento dei contributi salariali e dell’IVA per finanziare la tredicesima rendita AVS. Keystone / Christian Beutler

Giovedì, il Consiglio degli Stati ha esaminato le modalità di finanziamento della tredicesima rendita AVS. Con 23 voti contro 19, ha sostenuto un aumento dei contributi salariali e dell’IVA a tale scopo.

Il progetto adottato dalla Camera alta prevede un aumento dell’IVA di 0,5 punti percentuali a partire dal 2027 e un incremento dei contributi salariali pari a 0,1 punti percentuali per i dipendenti e le imprese a partire dal 2028. Altri aumenti seguiranno dal 2030 se verrà accettata l’iniziativa del Centro per l’abolizione del tetto massimo delle rendite per le coppie sposate.

Dopo aver deciso lo scorso dicembre di versare una tredicesima rendita AVS a partire dal 2026, le due Camere devono ora definirne il finanziamento. Un primo passo è stato compiuto al Consiglio degli Stati. Ma al Consiglio nazionale non si delinea ancora alcuna maggioranza a favore di questo progetto.

La Camera bassa si è invece occupata dell’iniziativa “200 franchi bastano” (iniziativa SSR). Il Consiglio nazionale l’ha respinta con 116 voti contro 74. Ha inoltre rifiutato qualsiasi controprogetto. L’iniziativa vuole ridurre il canone radiotelevisivo che finanzia la Società svizzera di radiotelevisione (SSR, di cui fa parte anche swissinfo.ch) da 335 a 200 franchi all’anno. I parlamentari contrari al testo hanno messo in guardia contro “lo smantellamento della coesione nazionale” e hanno difeso l’accesso a un’informazione indipendente in tutte le lingue del Paese. Il dossier passa ora al Consiglio degli Stati.

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Il ministro degli Affari esteri Ignazio Cassis durante la sua visita in Medio Oriente mercoledì 11 giugno. Ap / Majdi Mohammed

Durante la sua visita lampo in Medio Oriente, Ignazio Cassis ha chiesto a Israele di garantire un maggiore aiuto per la Striscia di Gaza. Intanto al Cairo, migliaia di persone, tra cui 300 svizzeri, sperano ancora di poter iniziare la “Marcia verso Gaza” venerdì, mentre oltre 200 attivisti sono stati fermati o trattenuti all’aeroporto dalle autorità egiziane.

“Gli israeliani hanno sottovalutato il compito dell’aiuto umanitario per due milioni di persone”, ha dichiarato il ministro degli Affari esteri a Keystone-ATS sull’aereo che lo riportava in Svizzera. Secondo lui, il suo omologo israeliano Gideon Saar ha ammesso che l’assistenza fornita non era sufficiente e “ha preso buona nota delle nostre preoccupazioni”, senza però fare promesse.

La Fondazione umanitaria di Gaza (Gaza Humanitarian Foundation / GHF), uno strumento israeliano per controllare gli aiuti umanitari nel territorio palestinese, attualmente oggetto di critiche, “pone un problema perché non segue i principi umanitari”, ha aggiunto Ignazio Cassis. Un’altra fondazione registrata a Ginevra, la Maritime Humanitarian Aid Foundation, sostiene invece un metodo d’azione particolare, via mare. L’esercito israeliano avrebbe chiesto alle due entità di collaborare, ma la seconda ha rifiutato.

Nata in Svizzera, la “Marcia globale verso Gaza” dovrebbe invece riunire diverse migliaia di persone, tra cui alcune centinaia di cittadine e cittadini elvetici. L’iniziativa mira a raggiungere pacificamente il confine tra Egitto e Gaza per rompere l’assedio attorno all’enclave palestinese e denunciare l’inazione degli Stati. Ma per il momento, le autorità egiziane non hanno ancora dato il via libera alla manifestazione.

Passanti osservano l’aria offuscata dai fumi provenienti dal Canada sul lago di Uri a Brunnen.
Passanti osservano l’aria offuscata dai fumi provenienti dal Canada sul lago di Uri a Brunnen. Keystone / Urs Flueeler

Il fumo degli incendi in Canada rende l’aria malsana fino in Svizzera. I valori limite legali sono stati superati in numerosi luoghi.

Da lunedì, l’aria è offuscata nonostante il sole e le temperature estive. Questo fenomeno è dovuto alle numerose particelle fini rilasciate dagli incendi che devastano il Canada e che vengono trasportate dal jetstream sopra l’Atlantico.

Umwelt Zentralschweiz, un’associazione che riunisce i servizi cantonali dell’ambiente di diversi cantoni, ha misurato la qualità dell’aria negli ultimi giorni e ha indicato che essa si è “fortemente degradata”. In molte stazioni di misurazione, la concentrazione di polveri fini era più di cinque volte superiore al valore indicativo annuale.

Queste particelle fini rappresentano un rischio per la salute dei gruppi sensibili come bambini, anziani, donne incinte o persone affette da malattie cardiache o polmonari. Per le persone in buona salute, le attività all’aperto restano innocue.

studenti
Per guadagnare spazio e risparmiare, il cantone di Ginevra non accoglierà più studenti frontalieri. Keystone / Michael Buholzer

Gli studenti e le studentesse frontalieri non potranno più andare a scuola a Ginevra. Da qui al 2030, 2’000 giovani saranno interessati dalla misura e il Cantone risparmierà 27 milioni di franchi.

Visto il problema della mancanza di posti nelle scuole e la pressione demografica, il Consiglio di Stato ginevrino non vuole più studenti frontalieri. Questa decisione, presa nel 2018 ed entrata in vigore dall’inizio dell’anno scolastico 2019, era accompagnata da una misura transitoria che permetteva agli studenti frontalieri di concludere la scolarità obbligatoria a Ginevra.

Il Governo ha deciso di porre fine al regime transitorio a partire dall’inizio dell’anno scolastico 2026. I bambini già iscritti nel Cantone potranno comunque restare fino alla fine del ciclo scolastico in corso. L’apprendistato duale non è interessato da questa misura, poiché le aziende sono libere di assumere chi vogliono, ha precisato la consigliera di Stato Anne Hiltpold, responsabile del Dipartimento dell’istruzione pubblica (DIP).

All’inizio dell’anno scolastico 2026, Ginevra conterà quindi 350 studenti frontalieri in meno. Attualmente, 1’195 studenti domiciliati in Francia vicina sono iscritti nelle scuole del cantone. Il secondario II accoglie 1’326 allievi e apprendisti a tempo pieno residenti dall’altra parte della frontiera. Spetterà ai dipartimenti dell’Ain e dell’Alta Savoia occuparsi della loro scolarizzazione.

passerella su fiume
Keystone / Urs Flueeler

Foto del giorno

Una nuova passerella di 35 tonnellate è stata installata con l’aiuto di una gru sopra il fiume Engelberger Aa, nel cantone di Nidvaldo. Essa ripristina il percorso pedonale e ciclabile interrotto a causa della costruzione di un bacino di ritenzione, che servirà a prevenire inondazioni nella zona.

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