
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Criticato per la poca fermezza nel denunciare la guerra di Israele a Gaza, il ministro degli esteri svizzero sarà in Medio Oriente oggi e domani.
L’attualità di oggi si concentrerà poi sul Vallese, dove continuano a preoccupare le frane e dove l’azienda SpaceX di Elon Musk intende espandersi. Salperemo infine sul Lemano, le cui acque non sono delle migliori, dal punto di vista finanziario, per la società di navigazione CGN.
Buona lettura!

Le manifestazioni di protesta contro la guerra a Gaza e contro la timidezza del Governo nel denunciare le azioni di Israele si moltiplicano nella Confederazione. Lunedì sera, centinaia di manifestanti hanno bloccato alcuni binari in due stazioni della Svizzera francese. Oggi, il ministro degli esteri Ignazio Cassis si è recato a sorpresa in Medio Oriente.
A Ginevra, le proteste sono iniziate alle 18:00 di lunedì. Due ore dopo, la stessa scena si è ripetuta a Losanna. Le perturbazioni al traffico ferroviario sono proseguite martedì a causa del fatto che molti convogli ieri non hanno potuto rientrare nei depositi.
La rabbia dei manifestanti è rivolta contro la guerra condotta del Governo israeliano, ma anche contro l’inazione svizzera. Recentemente, diverse critiche hanno travolto Ignazio Cassis, accusato di non denunciare con sufficiente fermezza Tel Aviv, ma anche di ripetere la propaganda israeliana o di deformare i fatti.
A sorpresa, martedì mattina il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha comunicato che oggi e domani il consigliere federale sarà in Medio Oriente per incontrare rappresentanti delle autorità palestinesi, israeliane e delle ONG sostenute dalla Confederazione. Lo scopo del viaggio, indica il DFAE, è “farsi un’immagine più completa possibile della situazione” nella Striscia di Gaza.

Tra le “grandi orecchie” di Leuk, in Vallese, potrebbero spuntare anche quelle di Elon Musk. SpaceX, di proprietà del miliardario statunitense, intende infatti costruirvi decine di antenne per la rete satellitare Starlink.
La domanda di costruzione è stata depositata presso l’amministrazione federale in maggio, scrive Le Nouvelliste. Il progetto prevede l’installazione di 40 antenne per il servizio di accesso a internet satellitare, commercializzato da Musk a partire dal 2021. Questo renderebbe Leuk il più grande sito di Starlink in Europa.
Il gruppo “5G in Svizzera, no grazie”, nel frattempo, ha ricordato che è possibile presentare ricorso contro il progetto fino alla fine di giugno. Un’opposizione che non sorprende il sindaco di Leuk, Alain Bregy: “La gente ha sempre avuto paura dell’invisibile”, ha dichiarato, dopo aver sottolineato che la presenza dell’azienda statunitense sarebbe “un’opportunità per rilanciare l’economia del Comune”.
Le apparecchiature di SpaceX andrebbero a sostituire parte del sistema di antenne in funzione a Leuk, località in cui queste strutture mastodontiche fanno ciclicamente scorrere inchiostro. Nel 2013, ad esempio, quando esplose il “Datagate”, emersero speculazioni secondo cui l’azienda che gestisce parte di esse (la Signalhorn, poi ribattezzata LEUK teleport & data centre) intercettasse comunicazioni all’estero per conto dell’agenzia governativa statunitense incaricata della sicurezza nazionale, la NSA.

Non è solo la frana di Blatten a far preoccupare il Vallese. Un altro villaggio è minacciato. Negli ultimi dieci giorni si sono verificate diverse decine di colate detritiche nell’alta Val de Bagnes e la frazione di Epenays è stata evacuata.
Il 2 giugno, un ponte provvisorio era stato spazzato via nella Val de Bagnes. In quel momento non se ne era parlato molto a causa della frana che aveva appena distrutto Blatten. Tuttavia, anche nella Val de Bagnes la situazione è tesa, e lo rimarrà probabilmente almeno per le prossime due settimane, indicano le autorità.
Secondo il Cantone, un terzo del versante della montagna si è staccato. Ciò corrisponde a 30’000-50’000 metri cubi, un volume raddoppiato quando ha raggiunto il letto del fiume Fregnoley. I dati GPS mostrano che gli smottamenti hanno accelerato, raggiungendo in alcuni punti i due metri al giorno.
Il presidente del Governo vallesano Mathias Reynard, dopo un volo di ricognizione in elicottero, ha affermato: “Quel che sta succedendo in questi giorni, a Blatten e in Val de Bagnes, supera le previsioni più pessimistiche degli esperti”.

La Compagnia generale di navigazione sul lago Lemano (CGN) sta colando a picco. Per rinnovare la flotta e ampliare i servizi, la società ha bisogno di almeno 500 milioni di franchi. Un piano di salvataggio sarà sottoposto agli azionisti entro fine anno.
Attualmente, sei degli otto battelli a vapore della flotta storica “Belle Époque” sono fermi. La “Suisse” è bloccata per guasti, il che ha causato 3’000 cancellazioni e molto malcontento. Già l’anno scorso, la “Simplon” aveva avuto un incidente nel porto di Cully, nel canton Vaud.
“Abbiamo bisogno di 150 milioni per il cantiere navale, di 150 milioni per le navi della Belle Époque e di 200-300 milioni per ampliare l’offerta di trasporto pubblico”, ha dichiarato il direttore generale della CGN, Vincent Pellissier, alla RTS.
I Cantoni Vaud, Ginevra e Vallese, che detengono il 57% della società, avranno un ruolo centrale nel valutare il da farsi e nel decidere se la società potrà a restare, anche letteralmente, a galla.

Foto del giorno
La ferrovia Arth-Rigi, nel Canton Svitto, ha compiuto 150 anni e ha celebrato l’anniversario con un viaggio della locomotiva a vapore “7”.

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