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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

In una dichiarazione congiunta, 27 Stati criticano i piani del Governo israeliano di regolare gli aiuti alla Striscia di Gaza attraverso una nuova fondazione privata. La Svizzera ha deciso di non firmare la dichiarazione.

Il bollettino di oggi prosegue con il cruccio della lingua francese, che fa disperare gli studenti e le studentesse di entrambi i lati del Röstigraben.

Buona lettura!

Ppalestinesi cercano di procurarsi il cibo donato.
Ppalestinesi cercano di procurarsi il cibo donato. Copyright 2025 The Associated Press. All Rights Reserved

In una dichiarazione congiunta, 27 Stati di tutto il mondo, tra cui Germania e Regno Unito, chiedono che Israele consenta immediatamente di ripristinare le forniture di aiuti alla Striscia di Gaza. Alla Svizzera è stato chiesto se volesse firmare la dichiarazione, ma il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha rifiutato.

La dichiarazione critica i piani del Governo israeliano di consentire la consegna degli aiuti solo in luoghi protetti da forze di sicurezza private. Anche la “Gaza Humanitarian Foundation”, di recente costituzione e con sede a Ginevra, svolge un ruolo nei piani di Israele.

In un’intervista a SRF News, Monika Schmutz Kirgöz, ambasciatrice e responsabile della Divisione Medio Oriente e Nord Africa del DFAE, afferma che la Svizzera è ampiamente d’accordo con la dichiarazione dei 27 Stati. Tuttavia, il DFAE la critica in quanto formulata in modo impreciso. “La dichiarazione menziona un meccanismo per la distribuzione di beni umanitari, senza che sia chiaro come dovrebbe essere esattamente. Della Gaza Humanitarian Foundation si sa molto poco”.

La partecipazione della Svizzera a questa fondazione è al momento esclusa. La Confederazione continua a insistere affinché i normali aiuti umanitari possano raggiungere la Striscia, afferma Schmutz Kirgöz. “I camion hanno ripreso ad arrivare nell’area da lunedì, ma ce n’erano sei lunedì, 97 martedì e 100 ieri. Non è assolutamente sufficiente. Abbiamo bisogno di 600 camion al giorno”. E aggiunge: “Questo blocco umanitario deve essere rimosso immediatamente”.

Il consigliere svizzero per la sicurezza Gabriel Lüchinger
Il consigliere svizzero per la sicurezza Gabriel Lüchinger si reca a Mosca per una conferenza sulla sicurezza. Keystone / Anthony Anex

A fine maggio il Cremlino ospiterà una conferenza sulla sicurezza, alla quale parteciperà anche la Svizzera.

Come riporta CH Media, Gabriel Lüchinger, capo della Divisione sicurezza internazionale del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), si recherà a Mosca per la conferenza. Lüchinger sarà probabilmente uno dei pochi, se non l’unico rappresentante dell’Europa occidentale ad andare in Russia.

Secondo il DFAE, Lüchinger ha colto l’occasione della conferenza per avere colloqui con rappresentanti del Governo russo: “Fa parte dell’offerta di buoni uffici parlare sia con la Russia sia con l’Ucraina”.

La Confederazione svizzera è di nuovo coinvolta negli sforzi di pace in Ucraina? Ci sono sempre più segnali in tal senso, scrive CH Media. Un post su X del presidente ucraino Volodimir Zelensky e vari incontri ad alto livello tra la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e il suo omologo ucraino, tra gli altri, indicherebbero almeno che la Svizzera intende impegnarsi in vista di possibili negoziati di pace.

Da parte russa, c’è meno fiducia nel ruolo della Svizzera. “Se le dinamiche attuali e la posizione francamente pro-Kiev delle autorità svizzere persistono, la questione dell’organizzazione di un tale incontro in Svizzera è piuttosto speculativa”, ha dichiarato l’ambasciatore russo in Svizzera, Sergei Garmonin, citato dall’agenzia TASS.

alunno scrive su un foglio
Un nuovo studio ha analizzato le competenze linguistiche degli alunni e delle alunne in Svizzera. Gaetan Bally

“Ecrire en français, c’est l’horreur” (trad.: “Scrivere in francese è orribile”) ha dichiarato ieri il massimo responsabile dell’istruzione in Svizzera, il consigliere di Stato vallesano Christophe Darbellay. Il contesto della dichiarazione: uno studio sulle competenze linguistiche degli alunni e delle alunne in Svizzera.

Mentre nelle altre regioni gli allievi e le allieve hanno raggiunto il livello richiesto nella rispettiva lingua scolastica, l’ortografia francese ha causato difficoltà a quelli della Svizzera romanda.

Tuttavia, anche le e i giovani della Svizzera tedesca, come quelli dei cantoni di Basilea Campagna e Basilea Città, dove il francese è insegnato come prima lingua straniera, sudano a causa della lingua di Molière. Al contrario, quelli nella Svizzera francese trovano difficile lo studio del tedesco.

Anche i fattori sociali giocano un ruolo nei risultati dei test: le ragazze hanno ottenuto punteggi migliori dei ragazzi e coloro che provengono da una famiglia in cui si parla la stessa lingua della scuola hanno meno difficoltà di coloro i cui genitori parlano una lingua diversa.

Non sorprende che i giovani di tutte le regioni linguistiche abbiano ottenuto punteggi elevati nel test d’inglese. Il presidente dalla Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione Darbellay vede l’inglese come un importante concorrente delle lingue nazionali svizzere: “Per i giovani, l’inglese fa parte della vita quotidiana, di internet”. Sebbene la lingua sia importante, da sola non è sufficiente per una carriera in Svizzera.

aereo
Sull’aereo senza carta d’imbarco? In singoli casi, le persone arrivano sorprendentemente lontano. Keystone / Gaetan Bally

Immaginate di voler andare ad Amsterdam e di tentare la fortuna senza carta d’imbarco. Lo scorso giugno, una donna è riuscita a salire su un aereo dell’aeroporto di Zurigo senza biglietto.

Tuttavia, il viaggio non è proseguito. Al momento del conteggio dei passeggeri a bordo, il personale si è accorto che il numero non corrispondeva ai dati in loro possesso La donna è stata poi multata dall’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC) per 500 franchi, ma questo non le ha impedito di riprovare qualche settimana dopo a volare a Barcellona senza biglietto, senza successo.

Secondo un’analisi di SRF, il numero di persone che eludono i controlli delle carte d’imbarco è in aumento, soprattutto allo scalo di Zurigo. Tuttavia, il dato è a una cifra: un caso all’aeroporto di Zurigo nel 2023, quattro nel 2024 e quattro nei primi cinque mesi di quest’anno.

Qui sorge subito la domanda sulla sicurezza. L’aeroporto di Zurigo ha dichiarato alla SRF che si fa distinzione tra il controllo della carta d’imbarco e il controllo di sicurezza, e che quest’ultimo difficilmente può essere eluso. “Alcune persone sono effettivamente arrivate lontano senza carta d’imbarco, ma sono comunque state sottoposte a controlli di sicurezza”, afferma Bettina Kunz, portavoce della Flughafen Zürich AG. Per quanto se ne sappia, finora nessuno è effettivamente partito da Zurigo senza biglietto.

kreis 1 al buio
Keystone / Michael Buholzer

Foto del giorno

Niente illuminazione, niente tram: ieri sera nel Kreis 1 di Zurigo si è verificata un’interruzione temporanea della corrente elettrica. La causa è stato un incendio in una cabina di trasformazione, che ha provocato un cortocircuito.

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