La televisione svizzera per l’Italia
Persona regge sacco di provviste con logo UNRWA

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

Il conflitto in Medio Oriente occupa buona parte dell’attualità svizzera odierna, con la decisione di non sospendere il finanziamento all’UNRWA e la recrudescenza degli attacchi antisemiti, alimentata dalla situazione a Gaza.

Nel nostro bollettino parleremo poi di ricongiungimento famigliare e della decisione di rinforzare l’autorità di vigilanza sui mercati finanziari, per evitare un altro tracollo di una banca sistemica.

Buona lettura!

Persona davanti a quartier generale dell'UNRWA
Israele accusa l’UNRWA di essere infiltrata da Hamas. Keystone/EPA/Ali Ali

La Svizzera non sospenderà immediatamente i suoi contributi all’agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi in Medio Oriente (UNRWA). Contrariamente al Consiglio nazionale, il Consiglio degli Stati ha infatti respinto per 25 voti a 19 una mozione in tal senso.

Il dibattito è divisivo. Da una parte, chi sostiene lo stop immediato argomenta dicendo che la Svizzera non dovrebbe sostenere un’organizzazione potenzialmente legata a gruppi terroristici – un’accusa mossa all’UNRWA da Israele – e crede che altri organismi possano svolgere gli stessi compiti.

Per chi si oppone, invece, le attività dell’agenzia sono attualmente indispensabili nella regione e la sospensione immediata dei contributi avrebbe effetti drammatici per la popolazione civile.

Nella Camera alta sembra aver prevalso quest’ultimo punto di vista, ma la discussione probabilmente continuerà. Con 24 voti favorevoli e 20 contrari, infatti, è stata approvata una mozione parallela che chiede al Governo di esercitare pressione in seno alla comunità internazionale affinché si trovi una soluzione alternativa all’UNRWA.

Persona con bandiera israeliana sulle spalle
Foto scattata durante una protesta contro l’antisemitismo a Zurigo, nel marzo del 2024. Keystone / Michael Buholzer

In Svizzera nel 2024 si è registrata una recrudescenza “senza precedenti” dei casi di antisemitismo, denunciano la Fondazione contro il razzismo e l’antisemitismo (GRA) e la Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI).

“Il 2024 è quasi entrato nella storia come un anno in cui un ebreo è stato ucciso in Svizzera semplicemente perché ebreo”, scrive la NZZ ricordando il 50enne ortodosso accoltellato a Zurigo e sopravvissuto solo per poco. È stata la vicenda più grave di un record di 221 casi di antisemitismo, si legge nel rapporto di GRA e FSCI sulla situazione nella Svizzera tedesca, italiana e romancia. Questa cifra corrisponde a un aumento del 43% rispetto al 2023 e addirittura del 287% rispetto al 2022. Inoltre, l’anno scorso gli episodi violenti sono stati 11, mentre nel 2023 non sono state segnalate aggressioni fisiche.

Un problema centrale è che “le persone ebree svizzere vengono viste come israeliane e in qualche modo complici delle azioni e delle politiche di Israele”, si legge ancora nel rapporto.

Tutti questi episodi portano un senso di insicurezza nella comunità ebraica in Svizzera. Una persona intervistata su tre evita di indossare simboli religiosi e il 30% ha già pensato di lasciare la Confederazione. 

Famiglia a tavola
Keystone / Gaetan Bally

Nell’ambito del ricongiungimento familiare le cittadine e i cittadini svizzeri continueranno ad essere penalizzati rispetto ai residenti nella Confederazione con passaporto di un Paese dell’Unione Europea o dell’Associazione europea di libero scambio.

Il Consiglio nazionale, infatti, per 113 voti a 71, non è voluto entrare in materia ieri sera sul progetto di modifica della legge sugli stranieri e la loro integrazione, che è stato quindi definitivamente affossato.

Una persona di un Paese UE o AELS residente in Svizzera e sposata con una persona di un Paese terzo (non UE/AELS) ha il diritto di farsi raggiungere nella Confederazione anche dai genitori e dai nonni del coniuge, in virtù delle disposizioni dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone e della Convenzione AELS.  Questa possibilità è preclusa a cittadine e cittadini di nazionalità svizzera, per cui il ricongiungimento famigliare da Paesi terzi è concesso solo per coniuge e i figli minorenni. 

Il progetto che voleva eliminare questa disparità era scaturito dalle file del Partito socialista, che denunciava una discriminazione. A nome della maggioranza della commissione delle istituzioni politiche, il deputato dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) Piero Marchesi ha parlato invece dell’intervento come di “un potente incentivo migratorio” che rischia di pesare sul portafoglio dei contribuenti.

Logo FINMA
La FINMA deve essere più forte, secondo il Parlamento. Keystone / Peter Klaunzer

I fondi propri delle banche di importanza sistemica vanno rafforzati, come anche il ruolo della FINMA, l’autorità di vigilanza sui mercati finanziari. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale allineandosi al Consiglio degli Stati. Lo scopo è evitare che si ripeta quanto accaduto con il tracollo di Credit Suisse due anni fa.

Quale conseguenza di questa vicenda – conclusasi con l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS – la Commissione parlamentare di inchiesta (CPI) che ha analizzato il caso aveva presentato quattro mozioni e sei postulati che hanno tutti ottenuto il sostegno della Camera.

La CPI oggi ha ribadito che, all’origine della crisi dell’allora seconda maggiore banca elvetica, vi è la gestione scellerata del management, cui si sono aggiunte alcune scelte opinabili della FINMA e della politica.

Durante il dibattito, la destra ha incolpato i quadri del Credit Suisse per quanto accaduto, sostenendo che gli strumenti necessari per regolamentare efficacemente il settore bancario erano già disponibili e che misure future dovrebbero essere mirate per non ostacolare la competitività della piazza finanziaria elvetica.

La sinistra, invece, ha posto l’accento sugli interventi inadeguati per far fronte a future crisi, come quella che potrebbe colpire UBS, criticando allo stesso tempo il Parlamento, il Consiglio federale e la Banca nazionale svizzera per la loro passata inazione.

Persona regge manifesto
Keystone / Jean-Christophe Bott

Foto del giorno

In Svizzera fa ancora freddo, ma c’è già chi si pregusta l’estate e i suoi festival musicali. Il più grande del Paese, il Paleo festival di Nyon (nella foto il fondatore e presidente Daniel Rossellat), ha svelato oggi il programma 2025. In cima alla lineup si leggono nomi quali David Guetta, Queens of the stone age, Macklemore e Will Smith.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR