
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Nessuna sorpresa dal Governo federale: il neoeletto consigliere federale Martin Pfister assume la direzione del Dipartimento federale della difesa (DDPS), mentre non ci sono cambiamenti negli altri dipartimenti.
I caccia F-35 ordinati dalla Svizzera sono attualmente oggetto di discussione e il capo uscente delle Forze aeree svizzere, Peter Merz, ha espresso il suo parere in un'intervista. Nel bollettino di oggi parliamo anche di quanto approvato durante la sessione primaverile, diamo uno sguardo al fallimento di Credit Suisse e a una parata di navi che non possono salpare.
Cari saluti da Berna!

Non ci sono state sorprese per quanto riguarda la distribuzione dei dipartimenti in Consiglio federale: Martin Pfister (Centro) assumerà la direzione del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS).
La distribuzione dei dipartimenti del Consiglio federale avviene nel corso di una riunione informale in privato. Oggi è stato annunciato che il DDPS rimane nelle mani del centro-destra. Come ricorda la Radiotelevisione della Svizzera tedesca SRF, il DDPS non è mai stato in mani socialiste.
Rimaniamo al DDPS: in un’intervista rilasciata al quotidiano Tages-Anzeiger, il capo uscente delle Forze aeree Peter Merz ha dichiarato che è “negligente” mettere in discussione l’acquisto dei caccia F-35 nell’attuale situazione geopolitica. Secondo Merz, inoltre, si stanno diffondendo false affermazioni. “Ve lo posso assicurare: non esiste alcun interruttore che metta fuori uso l’F-35. Non ci sono prove a sostegno di questa affermazione”.
Un abbandono del programma F-35 sarebbe fatale per la sicurezza della Svizzera, continua Merz. Da un lato per i soldi già spesi, dall’altro “l’approvvigionamento di una nuova flotta richiede dai 12 ai 15 anni. […] Dobbiamo già garantire la possibilità di mantenere le operazioni fino a quando i nuovi aerei non saranno pienamente operativi”. Merz è convinto che senza l’F-35 lo spazio aereo svizzero non sarebbe più protetto entro il 2032.

Maggiori controlli alle frontiere, nessuna prescrizione dei reati di omicidio e allentamento dell’obbligo di stipula di contratti per gli assicuratori malattia: alla fine della seconda settimana della sessione primaverile, il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno discusso diversi temi importanti.
La Svizzera dovrebbe controllare più intensamente i propri confini nazionali. Dopo il Consiglio nazionale, ieri anche il Consiglio degli Stati ha accolto la richiesta dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) in una seduta straordinaria sul tema dell’asilo. Il Consiglio federale deve ora elaborare una proposta di attuazione.
Il Consiglio degli Stati ha discusso giovedì anche il termine di prescrizione per il reato di omicidio, che attualmente è di 30 anni. La Camera bassa vuole ora cambiare questa situazione e ha approvato un progetto di legge della commissione degli affari giuridici. Concretamente, gli omicidi in Svizzera non dovrebbero più essere soggetti a prescrizione. La questione passerà ora al Consiglio nazionale.
Dopo il Consiglio degli Stati, anche il Consiglio nazionale ha votato a favore di una mozione che limita l’obbligo delle casse malati di stipulare contratti con medici e ospedali. L’obbligo di stipulare contratti significa attualmente che le casse malati devono riconoscere tutti i fornitori di servizi autorizzati. In altre parole: la libera scelta del medico. Uno degli obiettivi dell’allentamento dell’obbligo contrattuale è quello di combattere l’aumento dei costi sanitari. Spetta ora al Consiglio federale redigere un progetto di legge.

Quasi due anni fa, il 19 marzo 2023, la banca Credit Suisse è stata rilevata da UBS. Su SRF, ex dipendenti, rappresentanti delle autorità e osservatori ripercorrono gli ultimi mesi della banca.
Tra questi Andreas Gerber. Ha iniziato la sua carriera presso Credit Suisse nel 1989 e recentemente ha ricoperto il ruolo di responsabile del Corporate Banking per la Svizzera. “È stata una montagna russa di emozioni”, dice ripensando al giorno dell’acquisizione. “Da un lato c’era sollievo perché c’era una soluzione, per di più svizzera”. Dall’altro, però, c’era anche tristezza, perché una parte importante della sua vita non c’era più. Il giorno dopo l’acquisizione è stato come un funerale in ufficio.
Anche Marlene Amstad, che in qualità di presidente del Consiglio di amministrazione dell’Autorità di vigilanza sui mercati finanziari FINMA aveva una visione di Credit Suisse che pochi altri potevano avere, ha commentato le ultime settimane della banca. Ciò che l’opinione pubblica ha saputo solo dopo la pubblicazione del rapporto della Commissione parlamentare d’inchiesta (CIP) è che la Banca nazionale svizzera (BNS), l’Autorità di vigilanza sui mercati finanziari e il Dipartimento federale delle finanze si stavano già preparando a una possibile fine di Credit Suisse sei mesi prima del crollo. “Una riorganizzazione non è una visita dal dentista, è un’operazione al cuore”, dice Marlene Amstad, descrivendo i preparativi. L’esercizio si è svolto nel più stretto riserbo.

La tradizionale parata di piroscafi storici a pale organizzata dalla Compagnie générale de navigation sur le Lac Léman (CGN) non potrà avere luogo questo mese di maggio. Il motivo: alcune navi non sono disponibili a causa di lavori di manutenzione.
“Attualmente abbiamo troppe navi Belle Époque fuori servizio per lavori di manutenzione”, ha dichiarato Caroline Dayen, responsabile marketing e vendite della CGN, all’agenzia di stampa Keystone-ATS. Una parata con solo tre navi storiche non sarebbe probabilmente la stessa.
La storica flotta Belle Époque della CGN comprende un totale di otto piroscafi a pale entrati in servizio all’inizio del XX secolo. La parata di navi è stata lanciata nel 1995: una coreografia sull’acqua che si conclude con un concerto di trombe delle navi partecipanti.
Tuttavia, gli amanti delle navi storiche devono sapere che non tutte le speranze sono perse. “Stiamo ancora valutando la possibilità di organizzare una parata più avanti nel corso dell’anno o almeno un evento speciale a fine stagione, a settembre od ottobre”, dice Dayen.

La foto del giorno
Il pasticcere Christian Schillig rifinisce un coniglietto pasquale di cioccolato, nella tradizionale pasticceria Confiserie Schillig di Christian Schillig a Buerglen, nel canton Uri, giovedì 20 febbraio 2025. Quest’anno, la Confiserie Schillig produrrà circa 2’000 coniglietti pasquali di cioccolato, lavorati a mano con stampi in parte antichi e con cioccolato di altissima qualità del produttore Felchlin.

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