
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
in questi giorni il sole è tornato a splendere e c’è chi ne ha approfittato subito per trascorrere le giornate in montagna. Altri amano valicare i passi in bicicletta (i più coraggiosi), in moto o in auto.
E proprio ieri, sul Passo del Flüela nei Grigioni, la polizia ha pizzicato due automobili mentre sfrecciavano a una velocità di 153 km/h in una zona dove vige il limite di 80 km/h. Ai due conducenti, un uomo di 62 anni e uno di 30 anni, entrambi cittadini britannici, sono state ritirate sul posto le patenti e dovranno rispondere delle loro azioni davanti alla giustizia grigionese.

Per informare meglio la popolazione in caso di pericolo, in futuro l’allarme verrà inviato direttamente sui cellulari.
Dopo i disastri causati dal maltempo nell’ultimo mese in Ticino, Vallese e Grigioni, la Confederazione ha presentato la sua nuova strategia per informare meglio la popolazione in caso di pericolo. Oltre ai tradizionali allarmi diffusi via app, radio o tramite sirene, in futuro verrà introdotto un nuovo sistema di allerta.
Come informano le autorità federali, oltre ai canali già in uso in futuro il segnale di allarme verrà inviato anche direttamente su tutti i cellulari delle persone che si trovano nelle immediate vicinanze di un’area a rischio, anche senza l’ausilio dell’apposita app. In breve, gli utenti della zona riceveranno un breve messaggio sul loro dispositivo mobile e verranno così informati in caso di pericolo.
Secondo le intenzioni della Confederazione, visti i recenti disastri causati dalle intemperie, l’introduzione di questo nuovo sistema, denominato Cell Broadcast, consentirà di aumentare il raggio di copertura e la resilienza del sistema d’allerta e di raggiungere il maggior numero possibile di persone in caso di pericolo.
- Il nuovo sistema d’allerta su tio.chCollegamento esterno.
- Ecco dove trovareCollegamento esterno tutte le allerte in corso in Svizzera.
- Temporali e canicola, ecco come funziona il sistema d’allerta svizzero. Un articolo del Corriere del TicinoCollegamento esterno.

La possibile costruzione di una centrale idroelettrica sulle cascate del Reno sta suscitando vivaci reazioni.
I cantoni di Zurigo e Sciaffusa stanno pensando di sfruttare le cascate del Reno, le più grandi d’Europa, per costruire una centrale idroelettrica. L’idea, che interessa uno dei principali luoghi turistici svizzeri, sta già suscitando vivaci reazioni: sarebbe come tappezzare il Cervino con pannelli solari, sostengono le voci critiche.
È la Neue Zürcher Zeitung di oggi che rivela l’idea di realizzare un impianto sotterraneo sulla sponda zurighese del Reno. L’acqua verrebbe deviata prima delle cascate, incanalata sotto terra attraverso una condotta lunga 330 metri e rilasciata nuovamente dopo le cascate a Dachsen, sempre nel Canton Zurigo.
Il progetto ha già provocato una levata di scudi. Innanzitutto, per motivi turistici: il luogo è visitato ogni anno da circa un milione di persone. Il prelievo di acqua (circa un quinto del flusso) potrebbe compromettere lo spettacolo naturale. Va aggiunto che dieci anni fa i cittadini di Sciaffusa avevano respinto una revisione della legge che avrebbe reso possibile la costruzione di una centrale alle cascate del Reno.
- L’articolo originale in tedesco sulla Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno ripresa da blue NewsCollegamento esterno.
- Le cascate del Reno viste da Svizzera turismoCollegamento esterno.
- L’energia idroelettricaCollegamento esterno nella politica energetica Svizzera.

Il ricco Canton Zugo parteciperà con un contributo di 220 milioni di franchi per pagare parte dei costi della salute dei propri cittadini e cittadine.
Nel 2023 il Canton Zugo, il più benestante della Svizzera, ha registrato un utile netto di oltre 461 milioni di franchi. Visto l’ottimo risultato contabile, il governo cantonale vuole sobbarcarsi negli anni 2026 e 2027 la quasi totalità dei costi per le cure ospedaliere della popolazione con un contributo complessivo di 220 milioni.
Questa decisione dell’esecutivo dovrebbe permettere di ridurre di circa il 18% i premi medi di cassa malattia per persona. Pur con differenze a seconda del modello assicurativo, della fascia d’età e dell’assicurazione sanitaria, il premio si ridurrebbe così in media di 700 franchi all’anno pro capite.
Il denaro investito dal Cantone permetterà di coprire il 99% dei costi per le cure ospedaliere, mentre “per motivi procedurali” il rimanente 1% rimarrà a carico delle assicurazioni sanitarie. Normalmente il cantone copre il 55% dei costi per le cure stazionarie, mentre il 45% rimane a carico della persona assicurata.
- La notizia sul portale della RSICollegamento esterno.
- Ecco i segreti del paradiso Zugo. Un approfondimento del Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- I costi sanitari gravano sempre di più sul bilancio delle famiglie svizzere. Un contributo delle colleghe Pauline Turuban e Katy Romy su swissinfo.ch.

A Lucerna da oggi al via la centesima edizione del Congresso dell’Organizzazione degli Svizzeri all’estero.
È dal lontano 1918 che praticamente ogni anno, salvo sei edizioni annullate durante la Seconda guerra mondiale e la pandemia di Covid, si svolge il Congresso degli svizzeri all’estero. L’incontro è al contempo sociale e politico e offre alla diaspora elvetica la possibilità di condividere esperienze e stabilire nuovi contatti.
Il centesimo Congresso si tiene a Lucerna da oggi fino a sabato. L’evento è anche l’occasione di far conoscere gli interessi delle persone espatriate alla Svizzera, in particolare attraverso il Consiglio degli svizzeri all’estero, una sorta di Parlamento che tradizionalmente tiene una delle sue due riunioni annuali durante il congresso.
La popolazione degli svizzeri e delle svizzere all’estero è in crescita. Oggi la diaspora, detta anche Quinta Svizzera, rappresenta circa l’11% della popolazione con il passaporto rossocrociato. Quasi due terzi di chi ha lasciato la Confederazione risiede comunque in Europa: soprattutto in Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna. In cifre, alla fine del 2023 ben 813’400 persone di nazionalità elvetica vivevano fuori dai confini nazionali.
- Partecipare alla democrazia, sfida per la Quinta Svizzera. Un contributo su swissinfo.ch.
- Il Congresso degli svizzeri all’estero rimane un evento sociale e politico. L’approfondimento del collega Olivier Pauchard su swissinfo.ch.
- La pagina di swissinfo dedicata alla Quinta Svizzera.
- Tutte le informazioniCollegamento esterno sul sito dell’Organizzazione degli Svizzeri all’estero.

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