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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

molte e molti di noi sono cresciuti nell'immaginario di famiglie in cui le mamme si occupano della cucina mentre il monopolio della cassetta degli attrezzi è dei papà. Oggi moltissime donne lavorano e contribuiscono in maniera paritaria alle spese e molti uomini si occupano anche della casa. La divisione dei compiti domestici e familiari, tuttavia, evolve poco in Svizzera. Le differenze, anzi, si acuiscono nel momento in cui si diventa genitori.

A partire dai dati dell'Ufficio federale di statistica, la collega Pauline Turuban ha analizzato questo tema, pubblicato oggi su SWI swissinfo.ch, nel quadro di una serie di articoli sulle sfide demografiche della Svizzera.

Vi lascio ora alle altre notizie del giorno. Buona lettura!

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Migros.
© Keystone / Michael Buholzer

Si precisano i contorni della grande riorganizzazione in seno alla Migros. Dopo aver anticipato negli scorsi mesi la vendita di alcuni negozi, l’azienda conferma oggi che intende sopprimere 415 posti di lavoro.

Circa 365 impieghi verranno tagliati all’interno di Migros Industrie e una cinquantina presso Migros Fachmarkt. Micasa, Bike World e Do it + Garden verranno vendute, così come Melectronics, per cui è già stato trovato un acquirente, Mediamarkt, che rileverà 20 dei 37 negozi. I restanti 17 saranno chiusi al più tardi entro novembre.

In futuro Migros Industrie si concentrerà sul suo ruolo di produttore integrato per il gruppo Migros in Svizzera, il suo mercato principale, e sulla produzione di marchi propri, si legge in una nota odierna. Questo riorientamento comporterà la perdita di circa 255 posti di lavoro presso il produttore alimentare Delica, di cui 190 in Svizzera; 45 posti presso il trasformatore di latticini Elsa Group e 65 presso la sede di Zurigo di Migros Industrie.

I tagli fanno parte della ristrutturazione del Gruppo Migros annunciata a inizio di febbraio, che prevede la soppressione di quasi 1’500 impieghi su un organico complessivo di circa 100’000. È previsto un piano sociale.

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La Svizzera si colloca al secondo posto nella classifica sulla competitività mondiale 2024 dell’International Institute for Management Development (IMD, Istituto internazionale per lo sviluppo gestionale) di Losanna, subito dopo Singapore. La Danimarca è terza.

Dopo due anni di lieve declino, la Svizzera è risalita di un rango nella graduatoria, realizzata prendendo in esame 67 Paesi. Secondo una nota odierna dell’IMD, il risultato è dovuto alla sua performance economica e all’efficienza delle sue aziende. La Svizzera rimane ai primi posti anche per quanto riguarda l’operato delle autorità pubbliche e la qualità delle infrastrutture.

“Riteniamo che le economie più competitive del futuro saranno quelle in grado di anticipare e adattarsi al mutevole contesto globale, creando al contempo valore e benessere per i propri cittadini. E questo le renderà anche sostenibili”, afferma Arturo Bris, direttore dell’IMD World Competitiveness Centre, che realizza le classifiche annuali sin dal 1989.

A suo avviso, le principali sfide di competitività che le economie mondiali dovranno affrontare nel 2024 saranno la transizione verso un’economia circolare e a basse emissioni di carbonio, la crescente integrazione dei mercati emergenti nell’economia globale e la trasformazione digitale.

prigione minorile canton vaud
KEYSTONE/Jean-Christophe Bott

Aumenta il numero di minorenni condannati in Svizzera: nel 2023 sono state pronunciate 23’080 sentenze di colpevolezza a carico dei e delle minori di 18 anni, ossia l’11% in più rispetto all’anno precedente.

Lo ha comunicato oggi l’Ufficio federale di statistica (UST), sottolineando che sono progrediti in particolare i reati commessi da giovani sotto i 15 anni. A crescere maggiormente è stato il numero di condanne per lesioni gravi, risse e impedimenti di atti dell’autorità.

Le risse sono quasi triplicate negli ultimi nove anni, così come per le condanne per reati contro l’integrità sessuale, sottolinea l’UST. Tra queste ultime, quelle pronunciate per reati di pornografia hanno segnato un aumento particolarmente marcato: dal 2015 sono infatti quasi quadruplicate. Nello stesso periodo, i reati contro la libertà personale, come le minacce o le coazioni, e quelli contro il patrimonio, come i furti e le rapine, sono invece raddoppiati.

Il forte aumento è stato osservato sia tra i ragazzi (+38,5%) sia tra le ragazze (+32,7%); sia tra le persone di nazionalità svizzera (+23,7%) che tra quelle straniere (+43,9%), indica l’UST, sottolineando che tale incremento ha riguardato in particolare la popolazione più giovane: tra il 2015 e il 2023 il numero di minorenni sotto i 15 anni condannati per un reato ai sensi del Codice penale è aumentato del 60,2%.

soldati svizzeri
Keystone / Peter Klaunzer

Dopo la Commissione delle finanze, anche quella della politica di sicurezza del Nazionale (CPS-N) è a favore di un aumento di ulteriori 4 miliardi di franchi destinati all’esercito per il periodo 2025-2028.

Lo ha dichiarato oggi davanti ai media la presidente della CPS-N, Priska Seiler Graf (esponente socialista del Canton Zurigo), precisando che tale decisione, simile a quella del Consiglio degli Stati durante la discussione sul messaggio 2024 dell’esercito, è stata adottata per 15 voti a 8.

Concretamente, l’esercito dovrebbe disporre di 29,8 miliardi per il periodo 2025-2028, ossia l’1% del PIL, invece di 25,8 miliardi. La maggioranza crede, secondo la presidente della commissione, che l’armata debba colmare in tempi più brevi le proprie lacune, rimediando agli errori commessi negli ultimi 30 anni, periodo durante il quale sono stati destinati mezzi insufficienti alla truppa.

Oltre al nuovo quadro finanziario, la CPS-N ha approvato una spesa di 660 milioni destinati all’acquisto di mezzi di difesa terra-aria a media gittata, ha aggiunto la consigliera nazionale zurighese. Tale spesa era prevista nel messaggio 2025 sull’esercito, ma la maggioranza ha deciso di anticiparla di un anno, come stabilito anche dalla camera dei Cantoni.

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