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Treno merci sulla linea del San Gottardo.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

come forse saprete, la Confederazione si regge anche su quella che chiamiamo perequazione finanziaria. In breve i Cantoni ricchi finanziano quelli poveri per mantenere un Paese economicamente equlibrato. (Per la verità il 60% di questo fondo è finanziato dalla Confederazione e "solo" il 40% dai Cantoni ricchi).

Così l'anno prossimo il Canton Berna, il maggior beneficiario, riceverà ben 1,4 miliardi di franchi. Il Canton Zugo, per contro, verserà nelle casse della perequazione 431 milioni di franchi. In totale, 6 Cantoni e 2 Semicantoni pagano. Tutti gli altri ricevono.

I loghi di UBS e Credit Suisse.
Ti-Press

UBS accelera l’integrazione di Credit Suisse, la fusione delle divisioni elvetiche delle due banche potrebbe avvenire già il primo luglio 2024.

È quanto sostiene la presidente della direzione generale di UBS Svizzera, Sabine Keller-Busse. Come spiega in un’intervista pubblicata oggi dalla Neue Zürcher Zeitung, l’unione riguarderà in un primo momento soprattutto i dipendenti, che potranno così collaborare internamente.

Cosa significa questo per i clienti di Credit Suisse? La 59enne Sabine Keller-Busse, dalle colonne del quotidiano zurighese, tranquilla la clientela: per i clienti di Credit Suisse cambierà inizialmente solo la controparte legale: manterranno ancora le loro carte di debito CS, le loro ipoteche o i loro prodotti d’investimento.

Con la fusione UBS intende limitare a 194 le succursali in Svizzera. Attualmente UBS ne ha 190 mentre Credit Suisse 95. Per quanto riguarda il personale, la manager conferma la cifra di 1’000 tagli in Svizzera e aggiunge che i dipendenti che perderanno l’impiego dovrebbero trovare rapidamente un nuovo lavoro. Questo perché sono ben formati e c’è carenza di manodopera qualificata.

Treno merci sulla linea del San Gottardo.
Keystone / Urs Flueeler

Il trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia deve essere maggiormente sostenuto finanziariamente.

Secondo il plenum del Consiglio nazionale il trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia non sta procedendo secondo i binari voluti. Per questo motivo i parlamentari hanno adottato oggi tre mozioni che dovrebbero permettere di correggere il tiro.

Come ha ricordato il socialista grigionese Jon Pult, a nome della Commissione dei trasporti, nel periodo 2020-2022 il numero dei transiti di mezzi pesanti su strada ai valichi alpini svizzeri è aumentato del 2%: non è quindi stato raggiunto l’obiettivo di limitare a 650’000 il numero di transiti transalpini.

Per questo motivo, la Commissione dei trasporti intende creare nuovi incentivi, chiesti appunto attraverso i tre atti parlamentari accettati dal Nazionale. La commissione lo ha fatto anche perché, come ha spiegato Pult, il rapporto del Consiglio federale non contiene nessuna misura concreta a corto termine. Le mozioni approvate passano ora all’esame del Consiglio degli Stati.

Pannelli solari.
KEYSTONE

Mentre i Verdi puntano sull’energia solare, l’UDC vorrebbe costruire nuove centrali nucleari.

Futuro dell’approvvigionamento energetico, due ricette diametralmente opposte. I Verdi vogliono che l’attuale fabbisogno elettrico della Svizzera sia integralmente assicurato dall’energia solare grazie a impianti su tetti, facciate e infrastrutture. L’UDC vorrebbe costruire nuove centrali nucleari.

I Verdi hanno iniziato oggi la raccolta delle firme per la sua “Iniziativa solare”. Il testo mira a inserire nella Costituzione l’obbligo di utilizzare tutte le superfici idonee per la produzione di energia rinnovabile. Si applicherebbe a tutti i nuovi edifici, alle grandi trasformazioni e alle ristrutturazioni dei tetti. Per gli edifici esistenti è previsto un periodo di transizione di 15 anni.

Sempre oggi il Consiglio nazionale ha respinto un postulato dell’UDC che chiedeva di valutare le condizioni necessarie per la costruzione di nuove centrali nucleari. Secondo l’autore della proposta, il democentrista bernese Erich Hess, la Svizzera non sarà in grado di garantire il proprio approvvigionamento energetico se non con l’idroelettrico o il nucleare.

Il muro dei riformatori a Ginevra.
KEYSTONE

Il Sinodo della Chiesa evangelica riformata ha respinto l’idea di condurre un’indagine nazionale in relazione agli abusi sessuali.

Riunitosi a Neuchâtel da domenica a oggi, il Sinodo della Chiesa evangelica riformata in Svizzera (CERiS) non vuole condurre un’indagine a livello nazionale in relazione agli abusi sessuali commessi nell’istituzione e dai suoi membri. Il Consiglio si rammarica di questa situazione.

Il Consiglio avrebbe infatti voluto condurre uno studio indipendente. L’obiettivo dell’esecutivo della CERiS era quello di ottenere informazioni affidabili per determinare la portata degli abusi. Comunque, secondo Rita Famos, presidente del CERiS, il Sinodo sta istituendo un servizio di segnalazione e sta sviluppando ulteriori misure per individuare e prevenire gli abusi sessuali.

Sebbene il Consiglio si sia adoperato invano per questo studio, comunica in una nota l’esecutivo, la CERiS si impegna in futuro nei confronti delle persone colpite, indipendentemente dal fatto che ci sia o meno uno studio presso la popolazione.

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