La televisione svizzera per l’Italia
logo fifa

Oggi in Svizzera

Care lettrici, cari lettori,

ci siamo: Murat Yakin ha reso nota la sua prima selezione in vista degli imminenti campionati europei di calcio. La Svizzera, che fa parte del Gruppo A con Germania, Scozia e Ungheria, potrà contare sui talenti di cinque portieri e 33 giocatori. A dar man forte al portiere titolare Yann Sommer e ai suoi vice Gregor Kobel e Yvon Mvogo,ci saranno Pascal Loretz e Marvin Keller, mentre Admir Saipi, David von Ballmoos e Philipp Köhn saranno di "picchetto" in caso d'infortuni dell’ultimo minuto. Per quanto riguarda i giocatori, tra i selezionati ci saranno anche Breel Embolo, Denis Zakaria, Zeki Amdouni, Noah Okafor, Kwadwo Duah, Joël Monteiro, Andi Zeqir, Leonidas Stergiou, Albian Hajdari, Renato Steffen, Uran Bislimi. Per la lista completa vi invito a consultare la notizia su RSI Sport, mentre per la rosa dei nomi definitiva, che dovrà essere ridotta a un massimo di 26 giocatori, bisognerà aspettare il 7 giugno.

Ora vi lascio alla lettura delle notizie del giorno.

305 telefoni hanno squillato in Piazza federale.
305 telefoni hanno squillato in Piazza federale. KEYSTONE/© KEYSTONE / ANTHONY ANEX

Il numero di crimini d’odio nei confronti della comunità LGBTIQ+ è cresciuto nel 2023: alle hotline di assistenza sono stati segnalati 305 casi di ingiurie o attacchi verso persone lesbiche, gay, bisessuali, trans, non binarie, intersessuali e queer. Le violenze verbali e fisiche sono più che raddoppiate nel giro di un solo anno (erano 134 nel 2022). Quasi la metà degli episodi è avvenuta nel canton Zurigo (131 segnalazioni), seguito da Berna (36), San Gallo (27), Argovia (22) e Vaud (14).

Un clima avverso nei confronti di queste comunità (che si fanno attaccare anche in pieno giorno per strada) che, secondo Anis Kaiser, responsabile presso l’organizzazione Transgender Network Switzerland (TGNS) “viene fomentato da alcuni articoli di stampa ed interventi politici anti-trans”.

Per rendere attenta la popolazione sulla questione, oggi, in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, sulla Piazza federale a Berna hanno squillato in contemporanea 305 telefonini, simbolo della voce delle altrettante persone che si sono rivolte alle diverse helpline.

Da anni le associazioni segnalano un aumento dei crimini d’odio e chiedono pertanto l’adozione di misure da parte della Confederazione, dei Cantoni e delle città. “Concretamente, chiediamo misure di prevenzione e sensibilizzazione su larga scala all’interno della società, nonché una formazione delle autorità penali e servizi di assistenza per le vittime e un’adeguata tutela contro la discriminazione verso le persone trans”, afferma Muriel Waeger, co-direttrice dell’Organizzazione svizzera delle lesbiche (LOS).

logo fifa
KEYSTONE/© KEYSTONE / GAETAN BALLY

La Federazione internazionale di calcio (FIFA) può andarsene da Zurigo, se lo vuole, grazie all’approvazione da parte del suo Congresso di una modifica al suo statuto avvenuta oggi a Bangkok.

La FIFA è nella città sulla Limmat dal 1932 e fino a ora, gli statuti stabilivano chiaramente che la federazione ha il suo quartier generale a Zurigo, dove deve comunque rimanere fino a quando il Congresso non prenderà un’eventuale decisione sul suo trasferimento.

Niente panico, però: la FIFA ha fatto sapere all’agenzia di stampa tedesca DPA di essere “felice” in Svizzera. “Ci sono molte organizzazioni sportive e internazionali che hanno la loro sede a Ginevra e Losanna. Fino a quando i nostri membri non decideranno diversamente, Zurigo rimarrà la nostra sede“, ha indicato un portavoce della federazione.

Ieri, giovedì, i vertici del calcio elvetico avevano detto che non avrebbero appoggiato le modifiche dello statuto. La delegazione rossocrociata “si asterrà o voterà contro”, aveva affermato il presidente dell’Associazione svizzera di football (ASF) Dominique Blanc, aggiungendo che una partenza sarebbe un danno alla reputazione della Confederazione. Dal canto loro, le autorità cittadine zurighesi, sempre alla vigilia del voto di Bangkok, avevano dichiarato di non essere a conoscenza di eventuali piani di trasloco.

migrante minorenne non accompagnata
KEYSTONE/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved

Svizzera e Italia hanno firmato oggi a Roma, nell’ambito del secondo contributo elvetico alla coesione UE, un accordo per la realizzazione di progetti in ambito migratorio. Berna stanzierà 20 milioni di franchi per finanziare l’alloggio e l’assistenza in Italia di richiedenti l’asilo minorenni non accompagnati. In questo modo, spiega una nota odierna della Segreteria di Stato della migrazione (SEM), la Svizzera contribuisce a fronteggiare il fenomeno della migrazione all’interno dell’Europa.

Quello dei minori non accompagnati è un fenomeno di grande portata: alla fine del 2023, quelli censiti in Italia erano 23’266. I maschi rappresentano una larga maggioranza (88,4%) e poco meno della metà (46,1%) ha 17 anni. I Paesi di provenienza principali sono Egitto (4’667), Ucraina (4’131), Tunisia (2’438), Gambia (2’141) e Guinea (1’925).

Il secondo contributo elvetico, pari a 190 milioni, servirà a realizzare fino al 2029 progetti in ambito migratorio in alcuni Stati dell’UE particolarmente esposti al fenomeno della migrazione: Grecia, Cipro e Italia.

Questo credito è pensato per potenziare le strutture dedicate alla gestione del fenomeno in Europa, con l’obiettivo di prevenire il fenomeno della migrazione secondaria irregolare, ovvero quando i e le migranti si spostano dal Paese in cui sono arrivati/e per richiedere protezione o per insediarsi altrove in modo permanente. Il sostegno può essere fornito in diversi ambiti: procedure d’asilo, infrastrutture, aiuto al ritorno e alla reintegrazione e misure d’integrazione.  

fecondazione in vitro
KEYSTONE/Copyright 2024 The Associated Press. All rights reserved.

L’infertilità è un fenomeno mondiale (tocca quasi il 18% delle persone adulte) che non risparmia nemmeno la Svizzera, dove colpisce circa una coppia su sette. Se però molti Paesi stanno integrando la procreazione medicalmente assistita (PMA) nella loro politica familiare, così non è nella Confederazione dove procedure di questo tipo hanno un costo elevato e dove la legislazione è tra le più restrittive in Europa.

L’Organizzazione mondiale della salute (OMS) la ritiene “un grande problema di salute pubblica” che spesso ha un pesante impatto sul “benessere mentale e psicosociale”. Si tratta anche di una sfida demografica nell’attuale contesto di calo storico della fecondità su scala mondiale.

Sono diverse le ragioni che portano a disturbi dell’apparato riproduttivo. Può trattarsi di malformazioni o malattie come l’endometriosi, oppure di fattori legati allo stile di vita come tabagismo, stress, problemi di peso, esposizione ad agenti perturbatori endocrini, onnipresenti nell’ambiente, per citarne solo alcuni.

Tuttavia, la ragione principale della progressione del fenomeno, secondo la medicina, è il posticipo dell’età della maternità. La fecondità femminile cala significativamente dai 35 anni, e ancora di più dai 40. Negli ultimi due decenni, l’età media delle donne alla nascita del primo figlio è aumentata di quasi tre anni nei Paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), passando da 26 a quasi 29 anni. La Confederazione è particolarmente interessata dal fenomeno: nel 2022 i tre quarti delle donne che hanno avuto un bebè avevano più di 30 anni.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR