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guardie svizzere sull'attenti

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

Domenica ancora una volta le tifoserie di una squadra svizzera di calcio hanno fatto parlare di sé. Al termine della semifinale di Coppa tra Winterthur e Ginevra Servette, alcuni ultras di quest'ultima squadra sono entrati sul terreno da gioco per festeggiare la vittoria e uno di loro ha avuto la brillante idea di lanciare un fumogeno nella tribuna dove era assiepato il pubblico locale.

L'ennesimo atto imbecille non mancherà di ravvivare ulteriormente il dibattito sulle misure da prendere per contrastare il fenomeno della violenza negli stadi. Dalla prossima stagione, i Cantoni intendono introdurre nuovi provvedimenti, che però non sono sostenuti né dai club, né dalla Swiss Football League.

jeep con logo croce rossa
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Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) non rimpiazzerà l’UNRWA, l’agenzia dell’ONU per i profughi palestinesi. È quanto sottolineato dal direttore dell’organizzazione con sede a Ginevra Pierre Krähenbühl.

Abbiamo già sufficientemente da fare senza cercare di sostituire altre organizzazioni“, afferma Krähenbühl in un’intervista pubblicata dal giornale della Svizzera francese Le Temps. Il CICR e l’UNRWA – precisa – hanno “mandati totalmente diversi”. “L’UNRWA ha ricevuto il suo dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il CICR dalle Convenzioni di Ginevra. Dunque non riprenderemo il loro”.

Come noto, l’UNRWA è nel mirino delle critiche da tempo per i presunti legami di alcuni suoi dipendenti con Hamas. Molti Paesi, fra cui la Svizzera, hanno sospeso i finanziamenti. Nella Confederazione, alcuni politici dell’Unione democratica di centro e del Partito liberale radicale hanno espresso la volontà che il ruolo svolto dall’agenzia dell’ONU passasse nelle mani del CICR.

Pierre Krähenbühl – direttore generale del CICR da inizio aprile – conosce molto bene l’UNRWA, essendo stato alla guida dell’organizzazione dal 2014 al 2019. Aveva poi rassegnato le dimissioni in seguito a delle accuse di cattiva gestione e di abuso di potere. A marzo il ginevrino è stato attaccato da senatori repubblicani statunitensi, i quali, sotto la minaccia di un taglio dei fondi da parte del loro Paese, hanno chiesto che lasciasse il CICR. Sollecitato sulla questione da Le Temps, Krähenbühl ha replicato che, al momento della sua assunzione, l’ONU ha chiaramente precisato come non vi fosse nulla a sostegno dei rimproveri sollevati nei suoi confronti.

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KEYSTONE/© KEYSTONE / EDA/ PASCAL LAUENER

Da venerdì 3 maggio a martedì 7 maggio la presidente della Confederazione Viola Amherd sarà in visita ufficiale a Roma. In programma, tra le altre cose, incontri con il suo omologo Sergio Mattarella, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con Papa Francesco.

La cerimonia di giuramento delle nuove reclute della Guardia pontificia, in programma lunedì 6 maggio, è spesso l’occasione per una visita in Italia da parte del o della presidente della Confederazione (nella foto Ignazio Cassis nel 2022). Anche quest’anno le nuove Guardie svizzere potranno contare sulla presenza delle massime autorità dello Stato. Viola Amherd presenzierà infatti alla cerimonia.

Prima di allora, la presidente della Confederazione ha però in programma una fitta agenda di incontri. Venerdì avrà dei colloqui con Sergio Mattarella e Giorgia Meloni. Al centro delle discussioni vi saranno in particolare le relazioni bilaterali tra Berna e Roma, gli attuali negoziati Svizzera-UE e la situazione in materia di sicurezza in Europa. Inoltre, Viola Amherd riferirà in merito allo stato dei preparativi in vista della conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina, che si terrà sul Bürgenstock alla metà di giugno.

Durante il fine settimana, la responsabile del Dipartimento della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) incontrerà Papa Francesco e il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. Si parlerà principalmente della promozione della pace da parte della Svizzera e del Vaticano, in particolare per quanto concerne la guerra in Ucraina e la situazione in Medio Oriente. All’ordine del giorno anche il progetto di una nuova caserma per la Guardia Svizzera Pontificia.

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La politica dei redditi in Svizzera va chiaramente nella direzione sbagliata: lo denuncia oggi l’Unione sindacale svizzera (USS), pubblicando il suo rapporto sulla ripartizione dei salari, della ricchezza e degli oneri fiscali.

Una volta pagate le tasse e l’affitto, alle persone con un reddito medio o basso per vivere resta in tasca meno oggi rispetto al 2016, sottolinea la centrale sindacale svizzera, che parla di un “decennio perduto”. Nello stesso tempo le persone più ricche vedono migliorare la loro situazione: gli stipendi più elevati sono fortemente progrediti e i Cantoni riducono le imposte sul reddito e sul patrimonio delle classi più agiate, puntualizza l’USS.

Negli ultimi tre anni, a causa dell’inflazione i salari reali sono diminuiti. Una situazione che secondo l’USS si ripeterà anche quest’anno e che rappresenta un unicum dalla fine della Seconda guerra mondiale.

Per rimediare a questa situazione, l’organizzazione sindacale ha ribadito quali sono le sue ricette. In primo luogo, un aumento sostanziale dei redditi medio-bassi, una misura che ritiene economicamente sostenibile. In secondo luogo, l’USS chiede che i premi dell’assicurazione sanitaria siano limitati al 10% del reddito, come previsto dall’iniziativa popolare del Partito socialista per la riduzione dei premi che sarà sottoposta a votazione il 9 giugno. Infine, il sindacato si oppone alla prevista riduzione delle imposte sul reddito e sul patrimonio, che “migliorerebbe ulteriormente la situazione di persone che non ne hanno bisogno”.

  • Il servizioCollegamento esterno sul tema di RSI News.
  • La documentazioneCollegamento esterno dell’Unione sindacale svizzera.
  • Nel 2023 e per il terzo anno consecutivo il rincaro si è mangiato gli aumenti salariali in Svizzera: un mio articolo dopo la pubblicazione delle cifre dell’Ufficio federale di statistica una settimana fa.
  • Come diversi altri Paesi europei, la Svizzera è confrontata con una carenza di manodopera. Quali sono le possibili soluzioni? L’approfondimento del mio collega Samuel Jaberg.
  • Tutto quello che c’è da sapere sull’iniziativa per limitare al 10% del reddito i premi dell’assicurazione malattie in votazione il 9 giugno.
interno di una prigione
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A fine gennaio 2024, in Svizzera erano incarcerate 6’881 persone, un dato in aumento del 7% rispetto a 12 mesi prima.

Il tasso di occupazione degli istituti penitenziari svizzeri era del 94,9%, ossia il livello più alto degli ultimi 10 anni, ha indicato lunedì l’Ufficio federale di statistica. L’incremento piuttosto marcato del numero di detenuti e detenute non è andato di pari passo con una crescita del numero di posti di detenzione, aumentato dello 0,8% a 7’251.

Il 64% delle persone che si trovavano in penitenziario stava scontando una pena o eseguendo una misura, compresa l’esecuzione anticipata, mentre il 30% si trovava in carcerazione preventiva o di sicurezza e il 6% era in prigione per altri motivi.

Delle 6’881 persone detenute, 4’973 erano straniere. Le donne (395) rappresentano meno del 6% della popolazione carceraria. Da notare anche che il numero di stabilimenti penali è costantemente diminuito negli ultimi decenni: nel 1996 ve ne erano 164 su tutto il territorio nazionale, mentre oggi sono 88.

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