La televisione svizzera per l’Italia
Lavoratori su un cantiere edile.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

la piaga del tifo violento non risparmia neppure la Svizzera. Da tempo la Confederazione cerca soluzioni per arginare il fenomeno. Oggi la Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia ha così avviato un progetto per introdurre i biglietti nominali negli stadi.

Questi biglietti, già introdotti ad esempio in Italia, secondo le autorità rappresentano un importante strumento aggiuntivo per il perseguimento dei singoli tifosi.

Lavoratori su un cantiere edile.
KEYSTONE/© KEYSTONE / CYRIL ZINGARO

Quasi la metà dei lavoratori nel settore edile non ha ricevuto aumenti di stipendio nel 2024.

Secondo i sindacati Unia e Syna, i salari del settore edile non solo non sono aumentati, sono di fatto diminuiti di oltre il 2%. Comprensibile dunque che i lavoratori di questo settore siano “delusi e arrabbiati”. L’edilizia e il genio civile, sempre secondo Unia e Syna, sono uno dei pochi rami che l’anno scorso non ha accordato un aumento salariale generale ai propri dipendenti.

Il malcontento generalizzato dei lavoratori lo si può intuire dal fatto che un muratore formato su due abbandona la professione pochi anni dopo aver completato l’apprendistato a causa delle lunghe giornate lavorative, di una pressione costante e di un basso potere d’acquisto.

In un momento in cui le nuove commesse entrano a pieno regime e i giri d’affari raggiungono un livello record, la carenza di manodopera qualificata è dunque più grave che mai. Per questo motivo i sindacati chiedono un aumento sostanziale degli stipendi reali per questo autunno. Un incentivo per trattenere la manodopera qualificata.

La sede della CEDU a Strasburgo.
KEYSTONE/© KEYSTONE / CHRISTIAN BEUTLER

La sentenza della CEDU che ha condannato la Svizzera per violazione dei diritti umani in ambito ambientale, va vista in un contesto europeo.

Andreas Zünd, giudice elvetico presso la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) con sede a Strasburgo, ha dichirato questa mattina alla radio svizzerotedesca SRF che la decisione, che ha visto la condanna della Svizzera, non si riferisce solo alla Confederazione. Riguarda infatti tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa.

Dalla Svizzera, ha aggiunto il giudice, è arrivato semplicemente l’impulso, grazie al ricorso dell’associazione “Anziane per il Clima”. Sempre secondo Zünd, l’accordo di Parigi sul clima è stato decisivo: “A nostro avviso, la Svizzera non lo rispetta”. Il tribunale, però, non prescrive in che modo la Svizzera debba raggiungere gli obiettivi dell’accordo.

Spetta ora ai politici decidere come vogliono applicare la sentenza, la giustizia non interviene in questo tipo di dibattito o processo, ha aggiunto Zünd che ha concluso aggiungendo che è ormai evidente che il riscaldamento globale può causare gravi ripercussioni sulle persone e persino portare alla morte. Rappresenta una nuova sfida perché i danni non sono immediati.

Il seggio svizzero al Consiglio di sicurezza dell'ONU.
Il seggio svizzero al Consiglio di sicurezza dell’ONU. KEYSTONE/© KEYSTONE / ALESSANDRO DELLA VALLE

La neutralità svizzera è rispettata e non è più argomento di discussione al Consiglio di sicurezza dell’Onu.

La neutralità elvetica, sulla quale si è tanto parlato dopo l’inizio della guerra in Ucraina, ormai non è più argomento di discussione al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Lo afferma l’ambasciatrice elvetica presso le Nazioni Unite Pascale Baeriswyl, in un’intervista concessa all’edizione odierna di “Le Temps”.

La ripresa delle sanzioni contro la Russia da parte della Svizzera è stata un’occasione per spiegare questo concetto ancora poco compreso, ha dichiarato la diplomatica. Le motivazioni sono state capite e la neutralità “è rispettata”, assicura Baeriswyl.

Non mancano comunque i frequenti attacchi dei russi su questo fronte. Dopo l’annuncio in merito alla conferenza di pace sull’Ucraina che si terrà a metà giugno sul Bürgenstock, l’ambasciatore di Mosca all’Onu a Ginevra ha nuovamente criticato l’allontanamento di Berna dalla neutralità.

Una statua della giustizia nella città vecchia di Berna.
KEYSTONE

Una donna ticinese è stata condannata a Soletta a una pena detentiva di 16 anni per assassinio plurimo.

La donna di 41 anni a gennaio del 2021 aveva ucciso due delle sue tre figlie con un coltello da cucina. Il tribunale ha inoltre riconosciuto l’imputata colpevole di aver diffamato il marito. La donna dovrà inoltre pagare risarcimenti e indennizzi al padre delle due figlie uccise e alla figlia maggiore che era stata invece risparmiata.

Si tratta solo della prima istanza. La sentenza, dunque, non è ancora passata in giudicato e può essere impugnata davanti al tribunale cantonale. La procura aveva chiesto la prigione a vita per assassinio, mentre la difesa aveva domandato una pena massima di tredici anni per omicidio plurimo.

Il fatto era avvenuto la mattina del 16 gennaio 2021 nell’appartamento in cui la donna viveva con le tre figlie dopo la separazione dal marito avvenuta qualche mese prima. La ticinese aveva accoltellato a morte le bambine di 7 e 8 anni, che aveva avuto con il marito, mentre erano a letto. Ha invece risparmiato la figlia di 12 anni, nata da una precedente relazione.

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