
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
la commedia elvetica "Bonjour Ticino", con un totale di 339'051 biglietti staccati nelle sale cinematografiche (a oggi), è diventato uno tra i 10 film svizzeri di maggior successo mai realizzati.
Il lungometraggio, diretto da Peter Luisi, ruota attorno alla decisione approvata degli elettori svizzeri di designare il francese come unica lingua nazionale. Una parodia davvero apprezzata grazie anche a un pubblico elvetico che guarda alla propria patria con sincera autoironia.

L’iniziativa a favore della 13esima per i pensionati è stata accettata dal popolo grazie agli ultra 65enni e alle persone con un reddito basso.
Il dato lo rivela il sondaggio post-elettorale pubblicato oggi da Tamedia e 20 Minuten. Dall’inchiesta è infatti emerso che il 78% dei pensionati si è detto favorevole all’iniziativa lanciata dai sindacati. Nella fascia di età tra 50 e i 64 anni, il consenso è stato del 68%. Mentre tra i giovani di età inferiore ai 34 anni, la quota di “sì” è stata solo del 40%.
A differenza degli appuntamenti elettorali del passato, fa notare l’indagine, questa volta non si sono registrate divergenze significative tra i generi né tanto meno il classico spaccamento tra città e campagna. Una differenza tra favorevoli e contrari, secondo il sondaggio, si riflette invece nei livelli di istruzione: il 52% di coloro che hanno un titolo accademico ha respinto l’iniziativa, mentre il consenso tra coloro che hanno frequentato solo le scuole dell’obbligo è stato del 69%.
Da ultimo, da un punto di vista dell’appartenenza politica, la percentuale dei “sì” è stata più alta tra gli elettori che si riconoscono nei partiti di sinistra (Socialisti 82%, Verdi 70%). Il sondaggio lascia trasparire una netta spaccatura nell’elettorato dell’Unione democratica di centro (che ha approvato l’iniziativa con il 55%) e tra gli elettori del Centro (49% “sì”, 51% “no”). I principali oppositori dell’iniziativa sono invece risultati i sostenitori dei liberali radicali (62% contrari) e dei Verdi liberali (65% di no).
- Sulla 13esima per i pensionati l’articolo della RSICollegamento esterno.
- Cosa cambia con la 13esima? Le risposte sul Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- I risultati della votazione su swissinfo.ch.
- L’esito delle votazioni è stato in bilico fino al giorno prima. Il contributo della collega Katy Romy su swissinfo.ch.

Come previsto, anche la diaspora svizzera ha votato a favore dell’iniziativa per l’introduzione di una tredicesima mensilità ai pensionati.
Il 65% degli svizzeri all’estero che hanno votato ha sostenuto l’iniziativa per migliorare il potere d’acquisto degli anziani. Il sostegno della Quinta Svizzera è stato maggiore rispetto al resto del Paese. L’aumento dell’età pensionabile è stato respinto dai due terzi degli espatriati che hanno votato.
Non succede sempre che gli svizzeri all’estero e la popolazione svizzera nel suo complesso votino di comune accordo. Questa volta, però, la differenza di opinione è meno significativa rispetto alle votazioni passate e comunque non tale da cambiare il destino dei due temi in votazione. Buona anche la partecipazione al voto: 28,6%, ovvero la terza migliore partecipazione negli ultimi 5 anni.
Secondo Martina Mousson, politologa del gfs.bern sentita da SWI swissinfo.ch, il fatto che i pensionati o le persone prossime all’età della pensione costituiscano una parte consistente della diaspora svizzera ha senza dubbio giocato un ruolo decisivo in questo risultato. Nel 2022, circa 183’000 svizzeri di età superiore ai 65 anni vivevano all’estero, rappresentando quasi il 30% della popolazione espatriata in età di voto.
- L’analisi sul voto degli svizzeri all’estero su swissinfo.ch della collega Pauline Turuban. .
- Svizzeri all’estero soddisfatti per il voto elettronico. Un articolo della RSICollegamento esterno.
- Come vota la Quinta Svizzera? Un approfondimento della politologa Sarah Bütikofer su swissinfo.ch.

La Svizzera è fra i paesi al mondo con il maggior potenziale per sfruttare l’intelligenza artificiale.
Secondo uno studio della società di consulenza PwC, l’intelligenza artificiale generativa (GenAI, cioè quella che genera testi, immagini e video su richiesta) potrebbe aumentare la crescita economica della Svizzera dello 0,5-0,8% all’anno, pari a circa 50 miliardi supplementari entro il 2030.
I potenziali maggiori vincitori sono i rami in cui vengono raccolte, analizzate ed elaborate grandi quantità di dati: sviluppatori di software, aziende dei media, industria farmaceutica e finanza. Entro il 2030 la GenAI potrebbe consentire aumenti di produttività compresi tra l’8% e il 15% in questi campi.
Va aggiunto che sono proprio questi settori economici a contribuire già oggi in misura superiore alla media al prodotto interno lordo (Pil), con una quota del 27% del valore aggiunto. In un confronto globale, la Svizzera appartiene al gruppo dei beneficiari di GenAI insieme a Belgio, Svezia, Stati Uniti e Regno Unito.
- La notizia è stata ripresa da tio.chCollegamento esterno.
- Hai fiducia nell’intelligenza artificiale? Un contributo del Dipartimento federale degli affari esteriCollegamento esterno.
- ChatGPT, intelligenza, stupidità o malvagità artificiali? UN contributo del collega Marc-André Miserez su swissinfo.ch.
- Dobbiamo fermare l’intelligenza artificiale? Un’analisi della collega Sara Ibrahim su swissinfo.ch.

Accoltellato a Zurigo un ebreo ortodosso. L’uomo è fuori pericolo. Arrestato il colpevole, sostenitore dello Stato Islamico.
Sabato sera un 15enne svizzero, di origine tunisine, ha accoltellato e ferito gravemente un ebreo ortodosso di 50 anni nella città di Zurigo. L’attacco è avvenuto verso le 21.35 nel Kreis 2, il quartiere dove si concentra la comunità ebraica. La polizia ha arrestato il sospettato sul luogo del delitto.
Un video rivendica la responsabilità dell’attacco. In esso, il presunto aggressore parla in arabo ed esprime la sua solidarietà con lo Stato Islamico. L’adolescente invoca una “lotta globale contro gli ebrei”. L’esistenza di questo video è stata confermata dal capo del dipartimento di polizia di Zurigo
Alla luce dell’accaduto, il responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia Beat Jans ha fermamente condannato l’aggressione affermando che in Svizzera non è tollerata alcuna forma di razzismo o antisemitismo. Anche l’Unione delle organizzazioni Islamiche zurighese (VIOZ) ha condannato l’attacco: “Non in nostro nome!“, è stata questa la dichiarazione rilasciata dall’associazione mantello del cantone.
- Fuori pericolo l’ebreo accoltellato a Zurigo. Lo riferisce la RSICollegamento esterno.
- La condanna delle organizzazioni islamiche su ticinionews.chCollegamento esterno.
- La notizia è stata ripresa da quasi tutti i media italiani. Ecco il contributo di fanpage.itCollegamento esterno.

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