Obiettivo 2031 per il megaprogetto di trasporto sotterraneo svizzero
Non vi è ancora nessuna data di inizio dei lavori, ma il progetto Cargo sous terrain sta attirando l'attenzione di diversi media all'estero. Il faraonico progetto di gallerie dovrebbe permettere di trasferire il traffico merci sottoterra.
La storia della costruzione di un sistema di trasporto merci sotterraneo in Svizzera è iniziata dieci anni fa. Proposto per la prima volta nel 2013 dall’omonima società per azioni, Cargo sous terrain (Cargo sotterraneo, CST) ha dovuto attendere otto anni prima che il Parlamento svizzero approvasse la base legislativa, entrata in vigore nell’agosto 2022, che permette questa costruzione.
Il 2023 è iniziato in modo promettente per CST. A gennaio, la società ha avviato trivellazioni esplorative ed effettuato misurazioni geologiche lungo il primo tratto di tunnel che intende scavare, tra Härkingen, nel cantone di Soletta, e Zurigo. Sta anche consultando le persone che vivono lungo questo percorso, dove sono previsti hub per il carico e lo scarico delle merci. Mancano però ancora i permessi di pianificazione dei tre Cantoni (Soletta, Argovia e Zurigo) attraversati dalla galleria.
Un progetto da oltre 30 miliardi
Secondo i piani, la linea Härkingen-Zurigo – circa 70 chilometri – sarà la prima tratta di una rete molto più ampia, lunga circa 500 chilometri e che collegherà Ginevra a San Gallo, con biforcazioni verso Thun, Basilea e Lucerna.
All’interno di queste gallerie, di un diametro di circa sei metri e a una profondità compresa tra 20 e 40 metri, viaggeranno dei container a guida autonoma, alimentati ad energia elettrica, ognuno dei quali potrà trasportare due palette alla velocità di 30 km/h. Lungo il percorso sono previsti degli hub per caricare e scaricare la merce nel punto più idoneo.
Secondo il preventivo, l’intero progetto dovrebbe costare tra 30 e 35 miliardi di franchi (tra 31 e 36 miliardi di euro). A titolo di paragone, per la galleria ferroviaria di base del San Gottardo (57 km) sono stati spesi circa 13 miliardi.
L’obiettivo è di far capo unicamente a investimenti privati e del resto la legge federale esclude qualsiasi partecipazione pubblica. La CST, di cui sono azionisti grandi aziende come la Posta, Coop, Migros o ancora SBB Cargo, ha indicato di aver ottenuto finora 100 milioni di franchi per la prima fase del progetto. La sola linea Härkingen-Zurigo dovrebbe costare circa 3,4 miliardi di franchi.
Tuttavia, sono stati sollevati dubbi circa la capacità di raccogliere una somma simile facendo capo solo al settore privato. Il progetto è stato approvato in un momento in cui il tasso d’interesse era negativo. Ma adesso che i tassi si situano tra il 2 e il 3% non è detto che sia sostenibile, si chiedeva il giornale online Heidi NewsCollegamento esterno.
Prima tratta nel 2031?
L’obiettivo della CST è che la tratta di 70 chilometri tra Härkingen e Zurigo possa entrare in funzione entro il 2031. La data è ambiziosa se si pensa che per scavare la galleria ferroviaria del Lötschberg, lunga la metà, ci sono voluti otto anni.
Bisogna anche risolvere il dilemma degli ascensori per portare in superficie i container, che per ora non esistono sul mercato. La CST ha presentato recentemente un prototipo di sollevatore verticale.
Una volta terminata la prima tratta, la CST prevede di poter completare il resto della rete entro il 2045.
Meno emissioni e meno traffico
L’obiettivo di questo sistema di trasporto sotterraneo è di sgravare le strade dal trasporto merci. Attualmente, le merci in Svizzera sono convogliate principalmente su gomma: due terzi dei trasporti avvengono su strada e il resto su rotaia. Secondo le previsioni delle autorità svizzere, il trasporto merci su strada dovrebbe aumentare di oltre il 30% entro il 2040.
Oltre a ridurre il traffico, un sistema di trasporto sotterraneo contribuirà a far diminuire gli incidenti stradali nonché a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, sostiene la CST nella sua ultima valutazione di impatto ambientale.Collegamento esterno
Inoltre, stando uno studio dell’Università di scienze applicate di Zurigo, la galleria e la distribuzione capillare avrebbero un impatto anche sul traffico urbano, poiché permetterebbero di ridurre di un quarto il chilometraggio giornaliero dei camion nella città di Zurigo.
Non tutti però concordano. “Sorge qualche dubbio sul fatto che sia più ecologico scavare 500 chilometri di tunnel piuttosto che far circolare camion che a lungo termine saranno alimentati a elettricità”, ha osservato il portale Heidi.news.
La CST, tuttavia, sostiene che tenendo conto sia dei lavori di costruzione che dell’energia necessaria a spostare i container l’impronta ambientale sarebbe comunque minore nel lungo periodo anche se sulle strade circolassero camion elettrici e a idrogeno.
Interesse globale per il trasporto sotterraneo
Nelle ultime settimane, un portale giapponese di notizie tecnologiche sulla mobilità si è interessato al progetto svizzero. Le principali città dell’arcipelago sono confrontate con la congestione di molti assi stradali. Le autorità nipponiche stanno valutando l’uso di percorsi sotterranei da quasi due decenni, compreso un tunnel logistico nell’area di Tokyo, ha riferito Jidounten Lab.
Anche altri Paesi, come Germania, Paesi Bassi e Cina, si stanno cimentando in progetti di trasporto sotterraneo.
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