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Nuovi alloggi più cari che nel 2023, sia in proprietà che affitto

villette a schiera fotografate dall'alto
Keystone-SDA

Un'analisi basata sugli annunci immobiliari mostra affitti e prezzi di vendita delle abitazioni in aumento, anche se non in maniera uniforme.

Il prezzo di un nuovo alloggio, sia in proprietà che in affitto, continua a salire fortemente su base annua in Svizzera, mentre mostra un andamento non uniforme a livello mensile.

È questa, in estrema sintesi, l’indicazione che emerge giovedì dallo Swiss Real Estate Offer Index, un indice basato sugli annunci immobiliari.

A fine settembre il prezzo richiesto dagli offerenti per una casa unifamiliare è salito dell’1,7% rispetto a fine agosto, mettendo a segno l’incremento mensile più forte dal dicembre 2022, secondo il parametro calcolato da ImmoScout24 – entità di SMG Swiss Marketplace Group, che riunisce diversi portali – insieme alla società di consulenza zurighese IAZI. Il costo di un appartamento in proprietà per piani è per contro sceso dello 0,3% rispetto a 30 giorni prima, mentre le pigioni mostrano una crescita dello 0,7%.

Se il quadro mensile è un po’ variegato, il discorso è invece perfettamente uniforme se si guarda la variazione annua: chi cerca casa deve pagare sempre di più. Le progressioni sono rispettivamente del 2,9% (alloggio in proprietà), 1,7% (abitazione unifamiliare) e 3,2% (appartamento in affitto).

“Da marzo di quest’anno i tassi d’interesse sono tornati a scendere e le condizioni di finanziamento sono migliorate in modo significativo”, commenta Martin Waeber, direttore di SMG, citato in un comunicato. “Poiché l’offerta rimane ristretta, i venditori ovviamente presumono che questo avrà un impatto positivo sulla domanda”.

Sempre secondo SMG ci sono peraltro buone notizie per gli inquilini che hanno un rapporto contrattuale in essere. A causa della terza riduzione consecutiva del tasso di interesse di riferimento da parte della Banca nazionale svizzera (BNS), la settimana scorsa, e la prospettiva di ulteriori tagli nei prossimi mesi, una riduzione del tasso ipotecario di riferimento per gli affitti nella primavera del 2025 “è una possibilità concreta”. Considerata a sé stante una diminuzione del tasso di riferimento di 0,25 punti percentuali comporterebbe una riduzione dell’affitto di circa il 3%, ricordano gli specialisti di SMG.

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