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Nuova legge sul clima: la campagna entra nel vivo

albert Rösti con due bandiere svizzere a fianco
Come spesso accade in Svizzera, il ministro dell'ambiente Albert Rösti dovrà fare campagna in favore di una legge osteggiata dal suo partito, l'Unione democratica di centro. ©keystone/peter Schneider

Il Governo svizzero ha dato il via venerdì alla campagna in favore della nuova legge sul clima, in votazione il 18 giugno prossimo.

Tra meno di due mesi, l’elettorato svizzero dovrà dire la sua sulla nuova norma, attraverso la quale si vuole ridurre la dipendenza energetica dall’estero, soprattutto di petrolio e gas, promuovendo le energie pulite in Svizzera al fine di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

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La legge obbliga il Governo federale e i Cantoni a prendere provvedimenti. Ciò è necessario, ha sottolineato venerdì il consigliere federale Albert Rösti, perché le inondazioni, i periodi di siccità, ma anche gli smottamenti e le cadute di massi stanno causando sempre più problemi.

+ Per sapere cosa vi è in gioco il 18 giugno prossimo cliccate qui.

Per riuscire a raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica, la legge rinuncia ad imporre nuovi divieti o tasse, ha precisato il responsabile del Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni. Il Parlamento ha invece deciso di sbloccare 2 miliardi di franchi per il risanamento energetico degli edifici e altri 1,2 miliardi per sostenere il settore industriale nella transizione ecologica.

L’obiettivo è quello di ridurre il più possibile entro il 2050 le emissioni di gas serra. Nei settori dell’efficienza energetica degli edifici e dei trasporti si dovrà raggiungere un bilancio pari a zero, mentre in ambito industriale si dovranno ridurre le emissioni del 90%.

La norma è stata adottata in Parlamento con il sostegno di praticamente tutti i partiti, ad eccezione dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice), a cui appartiene proprio il ministro dell’ambiente Albert Rösti.

All’origine del referendum vi è proprio l’UDC, che ha raccolto le 50’000 firme necessarie per sottoporre la nuova legge al giudizio dell’elettorato.

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