Il Governo svizzero ha dato il via venerdì alla campagna in favore della nuova legge sul clima, in votazione il 18 giugno prossimo.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
Tra meno di due mesi, l’elettorato svizzero dovrà dire la sua sulla nuova norma, attraverso la quale si vuole ridurre la dipendenza energetica dall’estero, soprattutto di petrolio e gas, promuovendo le energie pulite in Svizzera al fine di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
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La legge obbliga il Governo federale e i Cantoni a prendere provvedimenti. Ciò è necessario, ha sottolineato venerdì il consigliere federale Albert Rösti, perché le inondazioni, i periodi di siccità, ma anche gli smottamenti e le cadute di massi stanno causando sempre più problemi.
Per riuscire a raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica, la legge rinuncia ad imporre nuovi divieti o tasse, ha precisato il responsabile del Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni. Il Parlamento ha invece deciso di sbloccare 2 miliardi di franchi per il risanamento energetico degli edifici e altri 1,2 miliardi per sostenere il settore industriale nella transizione ecologica.
L’obiettivo è quello di ridurre il più possibile entro il 2050 le emissioni di gas serra. Nei settori dell’efficienza energetica degli edifici e dei trasporti si dovrà raggiungere un bilancio pari a zero, mentre in ambito industriale si dovranno ridurre le emissioni del 90%.
La norma è stata adottata in Parlamento con il sostegno di praticamente tutti i partiti, ad eccezione dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice), a cui appartiene proprio il ministro dell’ambiente Albert Rösti.
All’origine del referendum vi è proprio l’UDC, che ha raccolto le 50’000 firme necessarie per sottoporre la nuova legge al giudizio dell’elettorato.
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