Le emissioni di gas serra nel 2021 sono cresciute del 3% rispetto all'anno precedente. La principale causa: un inverno più freddo.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
Le emissioni di gas serra in Svizzera nel 2021 sono state pari a 45,2 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti, ossia 1,3 milioni di tonnellate in più rispetto al 2020. Nel complesso, sono state inferiori del 18,2% rispetto al valore registrato nell’anno di riferimento 1990, ma superiore del 3% rispetto al 2020.
Stando a quanto emerge dalle cifre pubblicate lunedì dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), il maggiore incremento si è registrato nel settore degli edifici: nel 2020 sono state pari a 11,7 milioni di tonnellate (+1,3 milioni) di CO2 equivalenti (CO2eq), e questo a causa dell’inverno più freddo, che ha reso necessario riscaldare di più.
Il forte impatto delle temperature invernali sulle emissioni dimostra che in questo settore si continua a riscaldare in misura significativa ricorrendo a olio e gas, rileva l’UFAM. Tuttavia, si evidenzia una tendenza al ribasso, e questo per lo più a causa di una migliore efficienza energetica e alla crescente sostituzione di impianti di riscaldamento alimentati a olio e a gas con pompe di calore e fonti di energia rinnovabile.
Anche nel settore dei trasporti le emissioni sono aumentate, seppur leggermente (3,9 milioni di tonnellate di CO2eq, ossia +0,2 milioni di tonnellate di CO2eq rispetto al 2020), mentre nei settori dell’industria (10,7 milioni di tonnellate di CO2eq) e dell’agricoltura (6,5 milioni di tonnellate di CO2eq) il livello è rimasto pressoché invariato. Quanto ai gas serra sintetici, si conferma il leggero calo registrato negli ultimi anni.
In tutti i settori si è registrato invece un calo delle emissioni rispetto al 1990: in quello degli edifici la flessione è stata del 30%, in quello industriale del 21% e in quello dei trasporti del 7%, sottolinea la nota.
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