Mea culpa di Albert Rösti: “Un Consigliere federale non dovrebbe esprimersi su elezioni estere”
Una parziale ammissione di colpa: "Ho parlato a titolo personale, non come Consigliere federale".
Keystone / Walter Bieri
La scorsa settimana il capo del DATEC aveva dichiarato di essere favorevole a una vittoria di Donald Trump alle presidenziali statunitensi, facendo scoppiare la polemica.
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Keystone-ATS
Chiamato in causa per aver espresso il suo sostegno a Donald Trump, il capo del DATEC (Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni) Albert Rösti ha spiegato la sua posizione, ammettendo che un Consigliere federale non dovrebbe esprimersi sulle elezioni straniere.
Il consigliere federale ha detto di aver parlato a titolo personale e non come rappresentante del Governo: “Ho risposto alla domanda di uno studente come Albert Rösti, ma so bene che un consigliere federale non dovrebbe commentare le elezioni all’estero”, ha dichiarato il politico democentrista (Unione democratica di centro, UDC, destra conservatrice) all’edizione del Telegiornale domenicale della Radiotelevisione della Svizzera romanda RTS in reazione alla polemica venutasi a creare in seguito alle sue esternazioni.
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Una settimana fa, davanti a una platea di studenti di Basilea, Rösti aveva detto di essere “personalmente più favorevole a Donald Trump”. A suo avviso, si tratta “dell’unico presidente che non ha portato l’America in guerra per quattro anni”. In seguito ha aggiunto di non avere “problemi” con “la sua personalità”, secondo quanto riportato dalle testate del gruppo Tamedia.
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