Maltempo, 56 milioni da Berna a cinque cantoni
Dopo gli eventi meteorologici avversi di quest'estate, la Confederazione stanzia un finanziamento aggiuntivo per gli interventi di ripristino della sicurezza.
I Cantoni colpiti dal maltempo quest’estate potranno contare sul sostegno della Confederazione. Il Governo federale ha infatti deciso di concedere 56,5 milioni di franchi a Grigioni, Ticino, Vallese, Vaud e Berna, che destineranno questa somma al ripristino delle infrastrutture di protezione.
Dal profilo formale e procedurale, l’esecutivo ha trasmesso al Parlamento la richiesta di crediti aggiuntivi ai crediti di impegno per un totale di 56,5 milioni.
A inizio estate i primi quattro cantoni sono stati flagellati dalle intemperie che hanno causato la morte di almeno dieci persone e ingenti danni. Successivamente, lo scorso 12 agosto, ad essere colpito è stato soprattutto l’Oberland bernese.
Una spesa di quasi 120 milioni
In base alla valutazione dei bisogni effettuata dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) i cantoni interessati dovranno investire circa 119 milioni di franchi – nel dettaglio 12 il Grigioni, 21 il Ticino, 74 il Vallese, 2 il Canton Vaud e 10 quello di Berna – per ripristinare il livello di sicurezza analogo a quello presente prima dell’ondata di maltempo.
In linea di principio, la Confederazione partecipa ai costi di ripristino nella misura del 35 per cento (per il Canton Vallese il suo contributo lievita al 55 per cento).
Misure immediate e di ripristino
In proposito, Berna sottolinea che in base alle disposizioni previste dalla legge forestale e da quella sulla sistemazione dei corsi d’acqua, ai cantoni che subiscono danni di natura meteorologica vengono erogati contributi federali per l’attuazione di misure immediate (che vengono adottate per prevenire ulteriori danni durante o subito dopo l’evento calamitoso) e il ripristino di opere e impianti di protezione: la decisione odierna del Consiglio federale si riferisce quindi al secondo ambito di intervento.
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In particolare i costi supplementari calcolati in 56,5 milioni di franchi a carico della Confederazione, relativi ai contributi per il ripristino e la sostituzione delle infrastrutture di protezione, saranno ripartiti sul biennio 2025-2026. Questo si traduce in un onere supplementare per il bilancio federale del prossimo anno stimato a 29 milioni di franchi.
La successione degli eventi
L’estate era iniziata, proprio il 21 giugno scorso, con violenti nubifragi a sud delle Alpi, in Ticino e nel Moesano (Grigioni). Una bomba d’acqua in poche ore ha fatto straripare torrenti e riali: a Sorte, frazione di Lostallo (Grigioni), uno smottamento provocato dalla furia delle acque ha travolto alcune case facendo tre vittime. Nella stessa regione l’autostrada A13, in località Boffalora, è crollata sul fiume Moesa.
Lo scenario si ripete nel fine settimana successivo: l’alta Valle Maggia è stata investita nella notte del 29 da temporali e copiose precipitazioni seguiti da scoscendimenti e frane: a Visletto, vicino a Cevio, si sbriciola il ponte sul fiume Maggia.
A essere maggiormente colpito e il nucleo di Fontana, in Val Bavona, dove una frana travolge case, strade e stalle, uccidendo cinque persone, tra cui tre turiste tedesche. Due vittime, due turisti basilesi, vengono segnalate anche a Prato Sornico e una non lontano dal Piano di Peccia, in Val Lavizzara. In totale nella Svizzera italiana si sono contati 11 decessi in pochi giorni per le calamità meteorologiche.
Disastri anche in Vallese e Berna
Non sono stati però risparmiati altri cantoni alpini. In quegli stessi giorni anche il Vallese. Dopo l’alluvione che ha interessato la regione di Zermatt, ai piedi del Cervino, il cantone si è trovato a dover fronteggiare un’inusuale – in quel periodo – piena del Rodano, che è tracimato in diversi punti.
Anche se poi le preoccupazioni maggiori sono state create dai corsi d’acqua laterali, in particolare nella Saastal (Visp): due le vittime (una appunto a Saas-Grund) che sono state sorprese dall’innalzamento repentino delle acque nell’Alto Vallese mentre centinaia di persone sono state evacuate nella valle di Goms, a Täsch, a Chippis e in un campeggio di Sion.
Il 12 agosto, quando il peggio sembrava essere passato, è stato il comune bernese di Brienz a dover fare i conti con il maltempo. Una settantina di residenti hanno dovuto essere evacuati in fretta e furia nel corso della sera a causa della rottura degli argini del fiume Milibach ma il bilancio, fortunatamente, è stato di soli due feriti. La linea ferroviaria Interlaken-Meiringen e la strada cantonale sono state interrotte alla circolazione per diversi giorni.
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