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Manifestazione anti-restrizioni vietata nel canton Uri

Manifestanti
Un'analoga manifestazione tenutasi lo scorso sabato nel semicantone di Basilea Campagna ha creato non poche polemiche. Keystone / Georgios Kefalas

Una manifestazione contro le misure di restrizione alla quale avrebbero dovuto partecipare il prossimo 10 aprile migliaia di persone è stata vietata dalle autorità del canton Uri.

Gli organizzatori avevano previsto una manifestazione sul tema “Basta con il diritto di necessità, no alla legge sul Covid-19” nella periferia del capoluogo urano, si legge in una nota . Ma il Dipartimento cantonale della sicurezza ha deciso di non autorizzarla. Ora i militanti hanno annunciato di voler ricorrere contro questa decisione.

Una protesta analoga si è tenuta lo scorso sabato a Liestal, nel semicantone di Basilea Campagna.

Allora circa 6’000 persone erano scese in strada, molte senza mascherina, come invece era stato imposto. Non ci sono state conseguenze penali, tuttavia le autorità basilesi hanno criticato gli organizzatori.

Il canton Uri, temendo disordini, ha giocato d’anticipo proibendo la manifestazione in programma il 10 aprile.

In primo luogo, per il rischio di contagio. Gli organizzatori, che durante le discussioni con le autorità parlavano inizialmente di 1’000 o 2’000 persone, hanno iniziato a ipotizzare la presenza di 10’000 persone.

In secondo luogo, il cantone teme che un intervento di polizia per far rispettare l’obbligo di indossare una mascherina potrebbe portare a scontri e mettere a rischio l’incolumità dei presenti, in particolare i bambini.

Un movimento contrario agli oppositori delle misure contro la pandemia si è intanto formato sui social network. Fino a mezzogiorno, oltre 10’000 persone hanno lanciato un appello alla ragione e alla solidarietà, tramite gli hashtags #noLiestal #noAltdorf.

I dettagli nel servizio della Radiotelevisione svizzera.

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tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 24.03.2021)

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