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Mai così tante donazioni di organi in Svizzera

persona in sala operatoria trasporta ghiacciaia contenente un organo
I numeri aumentano e probabilmente cresceranno ancora con l'entrata in vigore del modello del consenso implicito. © Keystone / Martial Trezzini

La Confederazione ha registrato un numero record di donazioni di organi nel 2023. Con 200 donatori e donatrici post-mortem, l'aumento è stato di oltre un quinto rispetto all'anno precedente. 

Non ci sono mai state così tante donazioni di organi in Svizzera come nel 2023: lo scorso anno l’aumento di donatori e donatrici è cresciuto del 22% rispetto al 2022. Questo incremento è dovuto principalmente alle innovazioni tecnologiche e alla digitalizzazione, come pure all’introduzione di nuove misure di supporto fornite agli ospedali per l’identificazione di potenziali donatrici e donatori, stando al bilancio Collegamento esternopubblicato martedì da Swisstransplant. Sono invece 565 i e le pazienti che hanno ricevuto una donazione da una persona deceduta, 111 in più rispetto al 2022. In totale sono stati trapiantati 584 organi (469 nel 2022). 

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Tra le innovazioni tecnologiche introdotte c’è la perfusione miocardica ex vivo. Introdotta alla fine del 2022, questa complessa tecnica permette al cuore di funzionare al di fuori del corpo, allungando il tempo che intercorre tra l’espianto e il trapianto. Di conseguenza – sottolinea Swisstransplant – “è ora possibile trapiantare anche i cuori di chi è in stato di morte cerebrale dopo arresto cardiocircolatorio (DCD), come è successo per nove persone nel 2023”. Il fatto che la donazione DCD sia diffusa in diversi ospedali ha contribuito all’aumento del numero complessivo di donazioni di organi. Il “consenso presunto”, che sarà introdotto non prima del 2026, non ha invece influito sulle statistiche del 2023. 

Malgrado l’aumento di donatori e donatrici, il numero di persone in lista d’attesa rimane alto: alla fine del 2023 le iscrizioni erano 1’391, comunque in calo rispetto alle 1’442 del 2022. Resta alto anche il numero di pazienti morti in attesa di un trapianto: nel 2023 sono stati 92, un numero mai raggiunto prima. 

Cambia il modello di consenso 

Il 15 maggio 2022 l’elettorato elvetico è stato chiamato alle urne per decidere se accettare una modifica di legge che prevede il “consenso presunto” per quanto riguarda la donazione di organi. La revisione è stata accolta con il 60,2% dei voti. A partire dal 2026 (anno in cui al più presto entrerà in vigore la modifica) a essere esplicito dovrà essere il rifiuto di donazione e non più il consenso. Questo significa che ogni persona deceduta in territorio svizzero sarà considerata donatrice di organi a meno che, mentre era in vita, non si sia dichiarata contraria.  

Attualmente vige il modello del consenso esplicito e se la volontà della persona deceduta non è nota, è la famiglia a decidere se dare il permesso di prelevare gli organi. La famiglia non viene esclusa comunque nemmeno dal modello di consenso implicito poiché potrà opporsi a un prelievo. L’amministrazione federale, inoltre, precisa cheCollegamento esterno “se non è possibile contattare i congiunti, il prelievo di organi non sarà permesso”.  

Bufera su Swisstransplant 

La donazione di organi ha fatto molto discutere in Svizzera, in particolare durante la campagna prima della votazione. Nel gennaio del 2022 la trasmissione a tutela dei consumatori Kassensturz della Radiotelevisione della Svizzera tedesca aveva rivelato che nel registro nazionale online di donatori creato da Swisstransplant c’erano importanti lacune. Tra queste, la possibilità d’iscrivere al registro persone del tutto ignare, nonché quella di scaricare dati sensibili e riservati dal server.  

La vicenda ha portato Swisstransplant a sospendere il sistema il 20 ottobre 2022Collegamento esterno, quattro anni dopo la sua attivazione nel 2018.  

Spagnoli campioni di donazioni 

Secondo dati del 2020 diffusi dall’European Directorate for the Quality of Medicines (EDQM) la percentuale più alta di donatori e donatrici si trova in Spagna (49,6%), seguono Portogallo (33,7%) e Francia (29,4%). L’Italia si trova al settimo posto (25,3%). Meglio della Svizzera (18,3%), mentre fanalino di coda è il Lussemburgo (8,3%). Si tratta di cifre che vanno però prese “con le pinze” poiché a livello dell’UE non esiste un sistema unico per la raccolta di questi dati. Va però notato che nella maggioranza degli Stati membri è in vigore il sistema di consenso implicito.  

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Gli organi maggiormente trapiantati in SvizzeraCollegamento esterno sono i reni, seguiti dal fegato e dai polmoni. Nell’UECollegamento esterno, reni e fegato occupano i primi due posti, seguiti al terzo posto dal cuore e dai polmoni al quarto. Ricordiamo inoltre che in Svizzera reni e fegato fanno parte della categoria di organi che possono essere parzialmente prelevati da donatori e donatrici viventi. A questi si vanno ad aggiungere cellule staminali del sangue. In Italia, dal 2012, è consentito, oltre a reni e fegato, anche la donazione parziale – in vita – di polmoni, pancreas e intestino.  

Da una persona cui è stata accertata la morte cerebrale possono essere prelevati fino a sei organi: cuore, polmoni, fegato, reni, pancreas (intero o come insieme di singole cellule delle isole pancreatiche) e intestino tenue. A questi organi si vanno ad aggiungere cornea, valvole cardiache e grandi vasi sanguigni, ossa, cartilagine, tendini e legamenti. 

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