La tolleranza è in linea di principio un valore importante per gran parte della popolazione svizzera, ma su quale tipo sia più rilevante, le opinioni divergono tra uomini e donne e a seconda degli orientamenti politici.
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Keystone-ATS
Secondo un sondaggio pubblicato lunedì dall’istituto di ricerca Sotomo, per le donne la tolleranza più importante (72%) è quella nei confronti di altri stili di vita. Per gli uomini, invece, al primo posto c’è la tolleranza verso chi ha opinioni politiche diverse (68%). Questo aspetto è rilevante solo per il 52% delle donne.
La discrepanza è particolarmente netta quando si tratta di tolleranza verso altri orientamenti sessuali e identità di genere: mentre le donne considerano questi due temi molto importanti (rispettivamente il 66% e il 50%), tra gli uomini la quota è del 49% e del 32%.
Le idee politiche plasmano la soglia di tolleranza
Un quadro simile emerge dalle risposte per partito politico: una grande maggioranza di chi sostiene il partito socialista (PS) e i Verdi considera importante la tolleranza verso altri orientamenti sessuali (85%) e identità di genere (70%), mentre tra i e le simpatizzanti dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) sono di questo parere rispettivamente il 33% e il 14%.
Sostenitori e sostenitrici dell’UDC attribuiscono la massima importanza alla tolleranza verso le persone con opinioni politiche diverse (65%) e alla tolleranza verso il proprio stile di vita (58%). Queste due preoccupazioni sono ugualmente rilevanti nei campi del PS e dei Verdi, ma la tolleranza verso altre culture ed etnie (87%) e verso altri stili di vita (85%) è, per la sinistra, ancora più importante.
Il 70% dei e delle simpatizzanti dell’UDC ha dichiarato di aver subìto intolleranze a causa della propria posizione politica, rispetto al 44-48% di quelli della sinistra.
Orientamento sessuale e identità di genere
La scarsa rilevanza della tolleranza nei confronti di altri orientamenti sessuali e identità di genere riflette lo scetticismo della base dell’UDC nei confronti dei cambiamenti socialmente liberali, mentre negli ambienti di sinistra valori come la giustizia sociale e l’apertura verso altre culture sono una parte rilevante della loro identità politica e del loro programma.
Secondo le loro stesse dichiarazioni, sono le giovani donne di età compresa tra i 18 e i 35 anni a sperimentare più spesso intolleranza: circa il 53% di loro ha dichiarato di avere un’esperienza di questo tipo ogni settimana, rispetto al 43% dei giovani uomini.
Secondo l’istituto Sotomo, ciò potrebbe essere dovuto al fatto che le giovani donne e i giovani uomini sono confrontati con l’intolleranza in luoghi diversi: mentre entrambi la subiscono principalmente negli spazi pubblici e nei media sociali e tradizionali, le giovani donne sono significativamente più colpite sul lavoro e nella vita privata.
Intolleranza sui social
Per i sostenitori e le sostenitrici dei partiti di sinistra, l’ostilità sulle reti sociali (circa l’85%), le teorie del complotto (circa il 70%), la misoginia e l’islamofobia, nonché l’antisemitismo (circa il 50% in media) rappresentano la più grande minaccia per la tolleranza e l’apertura della Svizzera.
Il 50% di chi sostiene l’UDC ritiene invece che il pericolo maggiore derivi dall'”annullamento” delle opinioni (“cancel culture” o “cultura della cancellazione”) e dai pregiudizi nei confronti dei “vecchi uomini bianchi” (51%). Questi intervistati sono anche i più propensi (35%) a dichiarare di essere già stati “annullati” perché accusati di comportamenti inaccettabili. In tutti gli altri partiti, questa la quota varia tra l’11 e il 14%.
Per lo studio sono state intervistate, tra il 14 e il 27 maggio, complessivamente 3’528 persone nella Svizzera tedesca e francese e le risposte ponderate da Sotomo. L’intervallo di confidenza è del +/-1,7%.
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