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La Svizzera non segue le raccomandazioni anti-tortura

Poliziotti con una persona arrestata.
In generale, il federalismo ostacola l'attuazione delle raccomandazioni. KEYSTONE/Dominic Favre

L'attuazione da parte della Svizzera delle raccomandazioni del Comitato ONU contro la tortura è inadeguata. A criticare tale situazione è la Piattaforma per i diritti umani della Svizzera, a cui aderiscono oltre 100 organizzazioni non governative. Stando ad essa ci sono problemi particolarmente gravi di violenza nel sistema di asilo e nella polizia.

Per quanto riguarda il sistema di asilo, la piattaforma ritiene offensivo il rinvio dei richiedenti asilo in Croazia e Grecia nell’ambito del sistema di Dublino, ha indicato oggi. In Croazia non hanno accesso al sistema di asilo o alle cure mediche, mentre in Grecia sono esposti alla violenza e alla povertà.

Le continue iniziative politiche a favore del rinvio dei rifugiati eritrei nel loro Paese d’origine vanno contro al principio di non respingimento.

Le organizzazioni non governative hanno inoltre individuato diversi ostacoli per i rappresentanti legali nel settore dell’asilo. Le agenzie governative li coprono delle cosiddette cause Slapp (si tratta di azioni legali utilizzate per impedire la pubblicazione di notizie), rifiutando di pagare i servizi legali o minacciandole di sanzioni. I servizi legali hanno un sovraccarico di lavoro.

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La piattaforma non vede neppure miglioramenti nella profilazione razziale (racial profiling) e nella violenza della polizia, confermando ciò con recenti sentenze. Ad esempio, la procura del Canton Vaud ha dichiarato che un colpo di pistola sparato dalla polizia a uno svizzero di origine sudafricana era legittima difesa e non ha perseguito quattro agenti di polizia che non hanno prestato il primo soccorso all’uomo.

Le vittime della profilazione razziale, cioè dei controlli di polizia basati esclusivamente sul colore della pelle, hanno sistematicamente difficoltà ad accedere alla giustizia. Il razzismo strutturale prevale ancora nelle forze di polizia, critica la piattaforma.

E, contrariamente a quanto raccomandato dal comitato delle Nazioni Unite, non esistono statistiche che forniscano una base per eliminare gli abusi. In generale, il federalismo ostacola l’attuazione delle raccomandazioni, prosegue.

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