La Svizzera non investirà maggiori risorse nella biodiversità
Il popolo svizzero ha respinto alle urne l’iniziativa popolare che chiedeva di mettere a disposizione più superfici e più fondi pubblici a favore della natura e della biodiversità. Per chi si era opposto, il testo avrebbe avuto un impatto negativo sulla produzione elettrica e alimentare.
Oltre un terzo delle specie di piante e di animali e circa la metà degli ambienti naturali in Svizzera sono minacciati. Nel Paese alpino, il declino della biodiversità è più marcato rispetto a quanto avviene in altri Stati europei. Ciononostante, il popolo elvetico ritiene che la Confederazione stia già facendo abbastanza a favore della natura.
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Domenica, il 63% dell’elettorato ha respinto l’iniziativa sulla biodiversità lanciata da associazioni per la protezione dell’ambiente e della natura e sostenuta dal campo rosso-verde. Anche la maggioranza dei Cantoni – tutti a parte due – si è opposta alla modifica costituzionale.
Il testo chiedeva che la Confederazione mettesse a disposizione più superfici e più finanziamenti per rafforzare la biodiversità, anche al di fuori delle zone protette.
La partecipazione al voto è stata del 45%.
Un’occasione persa per preservare il patrimonio naturale della Svizzera
Il fallimento dell’iniziativa sulla biodiversità è una “occasione persa per preservare il nostro patrimonio naturale, essenziale per la qualità di vita e l’economia della Svizzera”, ha deplorato il Partito verde liberale in un comunicato stampa. Tuttavia, non considera la bocciatura del testo come un rifiuto categorico di una maggiore protezione della biodiversità.
L’Unione svizzera dei contadini, che si era opposta con fermezza all’iniziativa, ha seminato paura con false dichiarazioni, ha affermato Aline Trede, presidente del gruppo parlamentare dei Verdi.
“È un fatto scientifico incontestabile che la biodiversità in Svizzera si trovi in uno stato allarmante”, ha dichiarato Trede alla Radiotelevisione svizzera di lingua tedesca SRF. A suo avviso, chi ha lottato o a favore dell’iniziativa non è stato in grado di spiegare a sufficienza l’importanza della biodiversità e quanto questa sia essenziale per la vita.
>> Guarda le reazioni al voto sull’iniziativa sulla biodiversità:
Tutelare la biodiversità con un fondo per il clima
L’iniziativa sulla biodiversità avrebbe permesso di compiere importanti progressi nella protezione delle specie vegetali e animali, si è rammaricato il Partito socialista (PS) in un comunicato. “Ci troviamo di fronte a una sfida. La biodiversità sta scomparendo anno dopo anno e i disastri ambientali estremi continuano ad aumentare”, ha dichiarato il co-presidente del PS Cédric Wermuth.
Il PS ora punta sull’iniziativa popolare “Per un fondo per il clima”, lanciata assieme ai Verdi. Il testo chiede che la Confederazione istituisca un fondo di investimento per finanziare progetti pensati per lottare contro l’innalzamento della temperatura del pianeta.
Ad esempio, questo nuovo strumento andrebbe usato per la decarbonizzazione dei trasporti, degli edifici e dell’economia, tramite la sostituzione dei sistemi di riscaldamento a combustibili fossili.
Il popolo ha riconosciuto l’impatto negativo dell’iniziativa sulla biodiversità
“Il popolo non ha detto di ‘no’ alla tutela dell’ambiente e alla salvaguardia dei siti caratteristici. Bensì ha detto ‘no’ all’introduzione di regole più severe che avrebbero reso più complicata la comprovata ponderazione tra protezione e fruizione della natura”, ha dichiarato il consigliere federale Albert Rösti, responsabile del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni.
Per l’Unione svizzera dei contadini (USC), l’elettorato ha riconosciuto l’impatto negativo che un “sì” alle urne avrebbe avuto sulla produzione alimentare, sull’espansione delle energie rinnovabili e sull’industria edilizia. “L’Alleanza del no è soddisfatta”, ha dichiarato Martin Rufer, direttore dell’USC.
“Non verrà sottratta altra superficie all’agricoltura. Anche in futuro non dovrebbero essere designate nuove aree protette”, ha sottolineato Rufer. Oltre a ciò, “gli elettori hanno riconosciuto che si sta già facendo molto per la biodiversità in questo Paese”.
Anne Challandes, presidente dell’Unione svizzera delle donne contadine e rurali, si è detta grata che la popolazione abbia riconosciuto le ripercussioni negative dell’iniziativa sulla produzione indigena, sia di cibo che di elettricità.
“Questo testo non riguardava solo la biodiversità, ma anche il patrimonio edilizio e la vita rurale”, ha dichiarato Challandes alla Radiotelevisione svizzera di lingua francese RTS. “Durante la campagna ho notato una mancanza di comprensione della realtà dell’agricoltura, che comporta la gestione di sfide costanti tra prescrizioni, tempo, natura, biodiversità, problemi, malattie e cambiamenti climatici”, ha aggiunto.
Preservare la biodiversità con la “qualità” piuttosto che con la “quantità”
Anche il Partito liberale radicale (PLR, destra) si è detto soddisfatto per la bocciatura dell’iniziativa sulla biodiversità, che riteneva “estrema”.
L’elettorato e il PLR sono ben coscienti del problema climatico esposto dal comitato d’iniziativa, ha sottolineato il partito. Tuttavia, la modifica costituzionale richiesta “non avrebbe centrato l’obiettivo”. Anzi, “avrebbe impedito lo sviluppo delle aree montane e reso le costruzioni edili più costose”.
Per preservare la biodiversità è necessaria “la qualità” piuttosto che “la quantità”, sostiene il PLR, che confida anche nella responsabilità personale di tutti gli attori coinvolti.
“Gli elettori hanno riconosciuto che si sta già facendo molto per la biodiversità in questo Paese.”
Martin Rufer, Unione svizzera dei contadini
A questo proposito, Albert Rösti ha detto che verranno aggiunte superfici a favore della biodiversità, precisando che attualmente circa un quarto del territorio svizzero figura in un inventario per la natura o il paesaggio. “Vogliamo estendere lo spazio dedicato alla biodiversità in termini di qualità”, ha aggiunto.
Secondo l’Unione democratica di centro, chi ha promosso l’iniziativa ha nascosto la vera minaccia per la biodiversità, ovvero “l’eccessiva immigrazione e la conseguente cementificazione delle campagne”. Il Centro, dal canto suo, ha dichiarato che “una biodiversità intatta è fondamentale per l’ambiente. Tuttavia, l’iniziativa era lo strumento sbagliato per il raggiungimento di questo obiettivo.
Qual è lo stato della biodiversità in Svizzera?
Le condizioni in Svizzera favoriscono un alto livello di diversità biologica. Tuttavia, la biodiversità è diminuita in modo significativo dal 1900.
Il 35% delle specie di animali, piante e funghi studiate è oggi considerato minacciato, mentre il 12% è potenzialmente a rischio, secondo il rapporto sulla biodiversità in Svizzera pubblicato dall’UFAM nel 2023. Il 48% degli ambienti naturali è minacciato e il 13% è potenzialmente minacciato.
Anfibi e rettili sono le classi di vertebrati più a rischio. Per alcuni gruppi di organismi quali gli uccelli, i pesci e le piante vascolari, la minaccia si è accentuata nel corso degli ultimi 10-20 anni, secondo l’UFAM.
La crisi della biodiversità in Svizzera appare ancor più grave nel raffronto internazionale. Il Paese alpino è tra le nazioni dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico con la più alta percentuale di specie minacciate.
L’espansione degli insediamenti, la frammentazione degli spazi vitali e l’utilizzo intensivo del suolo sono tra i principali motori della perdita di biodiversità in Svizzera, in particolare in pianura, afferma l’UFAM. Nell’arco alpino, sono soprattutto l’agricoltura intensiva e le infrastrutture idriche e per il tempo libero, ad esempio gli impianti sciistici, a incidere negativamente sulle specie.
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