La Svizzera chiede una ripresa del trasporto commerciale a Gaza
Assieme al Brasile, la Svizzera ha depositato venerdì una dichiarazione al Consiglio di sicurezza dell'ONU nella quale si chiede una ripresa del trasporto commerciale di merci nella Striscia.
Di fronte a una situazione che si sta degradando di giorno in giorno e sta causando un'”acuta insicurezza alimentare”, Svizzera e Brasile – membri non permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU – hanno presentato ieri una richiesta per venire in aiuto alla popolazione della Striscia di Gaza.
“Oltre il 90% per cento della popolazione di Gaza è confrontata attualmente con l’insicurezza alimentare”, scriveCollegamento esterno il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
La situazione alimentare non dovrebbe migliorare prima di febbraio. La gravità della situazione non ha precedenti in tempi recenti.
Secondo la dichiarazione, la Svizzera e il Brasile accolgono con favore gli aiuti umanitari finora forniti, che restano comunque insufficiente. I due Paesi chiedono la ripresa del trasporto commerciale di merci nella Striscia. “È fondamentale che il settore commerciale e pubblico riprendano le loro attività nella Striscia di Gaza, compresa l’agricoltura, in modo che i negozi possano riempire gli scaffali”. I due Paesi si sono inoltre impegnati a migliorare l’accesso agli aiuti umanitari e a compiere passi verso una duratura cessazione delle ostilità tra Israele e Gaza.
Nella riunione del Consiglio di sicurezza, convocata su richiesta degli Emirati Arabi Uniti, la Svizzera ha sostenuto come il rispetto dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale, la protezione della popolazione civile e il rilascio di tutti gli ostaggi a Gaza devono rimanere delle priorità. Le continue violenze nella regione mettono inoltre a repentaglio la soluzione dei due Stati sostenuta da Berna, afferma ancora il DFAE.
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