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guy parmelin

La settimana in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

l’economia svizzera può tirare un sospiro di sollievo. La riduzione dei dazi doganali statunitensi è diventata realtà questa settimana. Tuttavia, la situazione economica resta difficile, come dimostrano i licenziamenti di massa in una grande compagnia assicurativa elvetica.

In questa selezione delle notizie degli ultimi sette giorni parliamo anche della sessione invernale del Parlamento e dell’ultimo giro di pista di una scuderia svizzera.

Buona lettura!

guy parmelin stringe la mano a ignazio cassis
Nel 2026, Guy Parmelin (a sinistra) e Ignazio Cassis (a destra) saranno rispettivamente presidente e vicepresidente della Confederazione. Keystone / Anthony Anex

Mercoledì, l’Assemblea federale (le due Camere riunite) ha eletto Guy Parmelin alla presidenza a rotazione della Confederazione per il 2026. Un’elezione scontata, che non costituisce mai una sorpresa, ma il risultato permette di misurare la popolarità della persona eletta. Su questo punto, il capo del Dipartimento federale dell’economia può essere rassicurato: con 208 voti su 228 schede, Guy Parmelin ha ottenuto il miglior punteggio della storia. Il ministro degli affari esteri, Ignazio Cassis, è stato eletto vicepresidente con un risultato più modesto di 144 voti.

Durante questa seconda settimana della sessione invernale, le Camere hanno adottato il bilancio federale per il 2026, che prevede un disavanzo di 348 milioni di franchi. In generale, la sinistra critica alcuni tagli in settori sensibili e l’aumento delle spese militari, mentre la destra ritiene necessario ridurre ulteriormente le spese. Questo bilancio appare come un compromesso fragile prima di anni più difficili.

Dopo il Consiglio nazionale, anche il Consiglio degli Stati ha accettato una mozione che chiede che le radio FM possano continuare a trasmettere in Svizzera fino al 2031, mentre la loro cessazione era prevista per il 31 dicembre 2026. I membri del Parlamento hanno voluto evitare che le radio private subissero un calo brusco di ascolti con il passaggio al solo DAB+, come accaduto alle emittenti del servizio pubblico. A seguito della decisione, la Società svizzera di radiotelevisione SSR ha annunciato giovedì l’intenzione di ripristinare la diffusione dei suoi programmi in FM.

Infine, il Consiglio nazionale ha stabilito regole più severe per il servizio militare dei cittadini con la doppia cittadinanza franco-svizzera residenti nella Confederazione. Finora, potevano evitare gli obblighi militari in Svizzera partecipando semplicemente alla “Giornata difesa e cittadinanza” in Francia. D’ora in poi, dovranno svolgere un servizio considerato equivalente per essere esentati in Svizzera. Questo cambiamento riguarda circa 730 persone all’anno. La questione deve però ancora tornare al Consiglio degli Stati, poiché il Nazionale ha deciso di estendere la misura ai doppi cittadini di altri Paesi.

donlda trump con altre persone nella sala ovale
È stato l’incontro tra grandi imprenditori svizzeri e il presidente Donald Trump nello Studio Ovale a sbloccare la situazione. Keystone

La telenovela politica-economica dell’anno ha finalmente trovato il suo epilogo. La maggior parte dei prodotti svizzeri importati negli Stati Uniti è ora soggetta a un dazio del 15%.

La misura è retroattiva al 14 novembre, data in cui Berna e Washington hanno concordato questa aliquota. Concretamente, significa che le aziende importatrici che hanno pagato dazi del 39% possono chiedere il rimborso della differenza alle autorità doganali competenti per i prodotti importati da quella data.

Per l’economia svizzera, l’attuazione di questo accordo rappresenta un enorme sollievo. L’aliquota del 39%, applicata dal 1° agosto, era tra le più alte imposte dall’amministrazione Trump. Con dazi al 15%, le imprese elvetiche si ritrovano allo stesso livello della maggior parte dei Paesi, in particolare quelli dell’Unione Europea. “Grazie a questi cambiamenti, le aziende svizzere vedranno migliorare notevolmente l’accesso al mercato statunitense”, ha commentato il ministro elvetico dell’economia Guy Parmelin.

Ma se il sollievo è reale, non è necessariamente la fine dei problemi per la Svizzera. In un commento, SRF News smorza l’entusiasmo osservando che “il più difficile potrebbe ancora arrivare”. Infatti, la dichiarazione d’intenti del 14 novembre resta piuttosto vaga e gli Stati Uniti potrebbero aumentare le loro richieste durante le trattative in vista di un accordo vincolante.

scritta baloise + helevtia
Il riavvicinamento tra queste due compagnie assicurative svizzere ha comportato la perdita di molti posti di lavoro.. Keystone / Gian Ehrenzeller

Qualunque sia l’evoluzione delle relazioni con gli Stati Uniti, il clima sembra complessivamente cupo per l’economia svizzera. Diverse notizie arrivate nel corso della settimana confermano questa impressione. Il caso più eclatante è l’annuncio di licenziamenti di massa nel settore assicurativo.

Martedì, il nuovo assicuratore Helvetia Baloise, nato dalla fusione all’inizio di dicembre tra Helvetia e Baloise, ha annunciato una vasta ristrutturazione. Questa comporterà la soppressione di 2’000-2’600 posti entro il 2028, di cui fino a 1’800 in Svizzera. La direzione giustifica la decisione con la necessità di razionalizzare i doppioni amministrativi e informatici creati dalla fusione, per rafforzare la competitività del gruppo sul mercato europeo.

Diversi indicatori pubblicati negli ultimi sette giorni testimoniano un rallentamento dell’economia svizzera, con conseguente calo dei fatturati e perdita di posti di lavoro. La banca Raiffeisen, ad esempio, prevede una crescita limitata all’1% l’anno prossimo e sottolinea la marcata debolezza del mercato del lavoro. Dal canto suo, la Banca nazionale svizzera ha mantenuto il tasso guida allo 0%, ritenendo che le pressioni inflazionistiche siano deboli, ma che i rischi di rallentamento persistano.

due suonatori di corno delle alpi accanto a una auto di formula uno
La scuderia Sauber dava un tocco svizzero alla Formula 1, come qui al Gran Premio di Germania, il 1° agosto 2003. Keystone / Jimmy Froidevaux

Si chiude un capitolo nella storia della presenza svizzera in Formula 1. La scuderia Sauber ha disputato domenica scorsa il suo ultimo giro di pista durante il Gran Premio di Abu Dhabi. Si conclude così un periodo di oltre trent’anni di presenza svizzera nel mondo esclusivo della categoria regina delle gare automobilistiche. 

Fondata nel 1993 da Peter Sauber, la scuderia ha partecipato a più di 600 Gran Premi e formato diversi piloti di fama internazionale, tra cui Kimi Räikkönen e Felipe Massa. Nonostante mezzi limitati, il team ha saputo costruirsi una reputazione di serietà e passione, diventando motivo d’orgoglio nazionale per un Paese che conta una sola scuderia nella disciplina. I suoi migliori risultati sono un 2° posto in gara, 11 podi, 1 pole position e 3 giri più veloci in gara. 

La scuderia con sede a Hinwil (Zurigo) è stata rilevata da Audi. Dalla prossima stagione, il nome Sauber scomparirà definitivamente dalle griglie di partenza, sostituito da Audi Team F1. Gli osservatori sperano che l’arrivo del marchio dei quattro anelli ridia al team zurighese lo slancio competitivo che talvolta gli è mancato, preservando al contempo l’eredità di Peter Sauber. 

Non è la prima volta che Sauber si avvicina a un grande nome dell’industria automobilistica tedesca. La scuderia svizzera era passata brevemente sotto il controllo di BMW tra il 2006 e il 2009. Il team BMW Sauber F1 aveva allora ottenuto risultati solidi, con una vittoria in Gran Premio nel 2008 e il 2° posto nel campionato costruttori nel 2007. Ma la casa bavarese si era ritirata dalla Formula 1 nel 2009 e Peter Sauber aveva riacquistato la maggioranza del capitale della sua scuderia. 

uomo a cavallo a ginevra
La proclamazione è tradizionalmente uno dei momenti salienti del corteo dell’Escalade a Ginevra. Keystone / Salvatore Di Nolfi

La settimana prossima 

La terza e ultima settimana della sessione invernale del Parlamento sarà il principale tema politico dei prossimi giorni. E non c’è dubbio che se ne parlerà molto, visto che sarà discusso il controverso programma di risparmio 2027. Nel corso della settimana si parlerà di soldi anche in diversi Parlamenti cantonali e comunali.

La settimana economica offrirà alcune previsioni interessanti, tra cui le sempre attese previsioni congiunturali dell’istituto KOF.

Sul fronte culturale, l’evento di spicco avrà luogo domenica a Ginevra con il grande corteo dell’Escalade, che commemora come ogni anno il fallimento dell’invasione savoiarda del 1602.

numero 13 e 14
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Ogni giorno, fino al 24 dicembre, nella nostra rassegna stampa vi proponiamo un articolo a sorpresa selezionato dalla nostra serie “La Svizzera insolita”. Scoprite storie curiose e talvolta bizzarre che svelano il lato meno conosciuto del Paese.   

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